Villari:Veltroni? Fuori è come Obama ma dentro sembra Stalin

“Per due mesi assediato dalla Casta”

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Note di Wildgreta

Non so se credere a Villari, quel che è certo è che il paragone con Stalin lo aveva già fatto Berlusconi. Berlusconi, però, usò questa strategia durante le elezioni dipingendo il leader del PD come “il nuovo Stalin” Villari, invece, paragona Veltroni ad Obama, per quello che riguarda la sua immagine esterna e a Stalin per il suo autoritarismo  nel gestire il partito. Forse c’è del vero in quel che dice Villari, infatti se Stalin fosse stato come Veltroni, nessuno si sarebbe accorto del suo passaggio nella storia.

PAOLO FESTUCCIA
ROMA
E’ il solito Riccardo Villari quello che sfugge ai cronisti assiepati sotto la sede della Vigilanza Rai, e si materializza al caffè della galleria Alberto Sordi. Tirato a lucido – dopo la fine della riunione con Sardelli e Beltrandi (quest’ultimo, radicale, sta facendo lo sciopero della fame ed è stato ricoverato in serata) che gli hanno conferito il mandato per il ricorso alla Consulta contro la revoca della Commissione – stringe mani, lancia sorrisi e allunga le orecchie per ascoltare i commenti della gente che lo accompagnano con lo sguardo mentre scarta le telecamere. I due mesi in sella a Palazzo San Macuto, «mi hanno dato grande visibilità, sono tutti con me… sanno che è una storia di poltrone…». E già, poltrone, «quella che mi hanno tolto – riprende – per accordarsi sulle altre: il cda Rai, le reti e i Tg della tv pubblica». Leggi il seguito di questo post »

Una poltrona per Villari, la soluzione

VILLARI NON LASCIA, SI CERCA LA SOLUZIONE.ECCOLA:

Nella foto, una sedia da tortura chiodata da sistemare nell’ufficio di presidenza della commissione di vigilanza Rai.Al prossimo “no” alle dimissioni, basterà accendere il fuoco sotto la sedia.

Soluzione 2:

Qualora gli unici due membri rimasti nella commissione si rifiutassero di accendere il fuoco, si può sostituire la sedia con questo modello di poltrona. Sulla parete di fronte,  una gigantografia di Capezzone completerà l’incubo:

Soluzione 3:

Nell’unico attimo in cui Villari si alza per recarsi alla toilette, sostituire la poltrona presidenziale con questo modello a doppia seduta. In uno dei due  sedili  fargli trovare qualcuno disposto a restargli  sempre accanto e che, con voce metallica ripeta, “Quando ti dimetti?, Quando ti dimetti? Quando ti dimetti?”.

Se anche la terza soluzione non funzionasse, mettetegli questa poltrona, avendo cura di far “ingrippare”  i rulli, in modo che appena si sposti provochi rumori molesti ed equivoci.

http://www.wildgreta.wordpress.com  Autore Wildgreta/18 gennaio 2009/contenuto riproducibile  esclusivamente cita ando autore e link Leggi il seguito di questo post »

Villari a Matrix:Il problema del PD è l’alleanza con Di Pietro

mastellari

di Wildgreta

Incredibile Villari che ieri sera a Matrix, con tutto quello che è successo e sta succedendo nel Partito Democratico, non ha trovato niente di meglio da fare che ascrivere le ragioni della profonda crisi del PD all’Italia dei Valori. Loro sono riformisti, Di PIETRO è populista, giustizialista (lo ha suggerito Mentana) e via discorrendo con i soliti luoghi comuni. “Il Pd è costretto ad inseguire IDV  sullo stesso terreno, mentre il PD dovrebbe guardare al centro” Ancora con questa storia di piacere al Vaticano? Il Pd è pieno di ultracattolici e infatti, in questi giorni, anche dal PD è stato sollecitato il reintegro dei fondi alle scuole private tagliati da quell’esempio di equità che è Tremonti che, almeno, non aveva fatto distinzioni. E così si arriva all’assurdo che in un’ora i tagli vengono annullati, mentre due mesi di proteste di migliaia di persone non sortiscono alcun effetto. Villari afferma anche di non essere l’unico nel PD a pensarla così, e questo è certamente vero, altrimenti avrebbe fatto un’opposizione seria al governo Berlusconi e non avrebbe perso sei mesi a cercare un dialogo impossibile. Ma cosa dice Di Pietro di tanto scandaloso da danneggiare il PD? Che l’informazione non è libera, che non dovrebbero messerci condannati in parlamento, che il Lodo Alfano è uno scandalo, eccetera.E allora, devo desumere, che se secondo Villari, se il PD ritenesse il Lodo Alfano normale, i condannati in parlamento anche e l’informazione libera, assolverebbe al suo compito di vero” partito riformista”? Di cosa parla Villari, neo espulso dal PD? Il clone di Mastella, a mio avviso, potrebbe anche aiutare l’Udeur a resuscitare per le europee, visto che ieri ha affermato di voler restare all’opposizione. Ma siccome da soli non si va da nessuna parte…chi lo accoglierà fra le sue braccia?

A mio avviso il Pd non ha alcuna linea politica e, alla fine, rischia di non rappresentare nessuno: non rappresenta la classe lavoratrice, non rappresenta il ceto medio, non rappresenta i cattolici. Non avendo mai scelto con determinazione a chi rivolgersi, ha finito per non rivolgersi a nessuno. Ma non creda D’Alema di poter rappresentare un’alternativa a Veltroni, perchè la gente lo vede come il vecchio che, di volta in volta, si ripresenta come nuovo, e non abbocca più. Veltroni, a mio avviso, ha fallito come leader, perchè non ha la statura del leader, ma  chi gli è vicino non è migliore di lui. L’unico che sembra una persona, invece che un ibrido, è Bersani ma certo non lo immagino a capo di un partito. La realtà, è che Di Pietro dà fastidio a tutti perchè denuncia gli accordi sottobanco e con lui gestire il potere in “santa pace” è molto più difficile. Per questo va protetto, a prescindere da cosa si pensi di lui. Fiinito lui, non ci salveremmo più dai Villari, dai Latorre, dai D’Alema, e dalle mezze figure come Veltroni.

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Rai: Di Pietro, Villari Rimarra’, Berlusconi Vuole Umiliare Veltroni

Rai: Di Pietro, Villari Rimarra’, Berlusconi Vuole Umiliare Veltroni

di Wildgreta

Sono d’accordo con Di Pietro sul fatto che Villari rimarrà finchè lo vorrà Berlusconi e l’ho pensato nel momento in cui, Berlusconi, a sorpresa, qualche giorno fa ha dichiarato che Villari doveva dimettersi. Il fatto più grave, però, resta sempre il pizzino. Ovvero l’autore e il mandante. Latorre pare sia stato appena sfiorato dalla vergogna, D’Alema tace.  Se pensiamo che il maggior partito di opposizione italiano, il maggior partito di sinistra, è fatto anche da persone come loro e, sull’altro versante, da persone come Veltroni, che per mesi non ha fatto nessuna opposizione ai provvedimenti del governo, non si può pensare che la situazione non sia grave. Gli elettori del PD non sapranno più a chi credere e, invece, avrebbero bisogno di qualcuno in cui credere. Anche Di Pietro ha bisogno di aiuto dalla sinistra, non può combattere da solo, perchè da solo è condannato all’opposizione eterna. Spero che i partiti rimasti fuori dal parlamento, dimostrino la maturità necessaria per capire che divisa e litigiosa, la sinistra si è ridotta così. Berlusconi intanto sorride e pensa che, tanto, per i prossimi anni, non ci sono i numeri per mandarlo a casa. Già, magari le persone ci sono, ma mancano i numeri. Alla politica dei “distinguo”, bisognerebbe sostituire quella della matematica, che come tutti sanno, non  è un’opinione. Leggi il seguito di questo post »

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Mastella:”Appena eletto alla Camera, esordì alla grande:regalò una statuina di pastorello ad ogni deputata”

Villari, l’esperto di Epatite C, che fa venire il mal di fegato al PD.

L’intervista del Corriere della Sera è del 14 novembre, e rileggerla oggi è utile, oltre che illminante. Villari è appena stato espulso dal PD , Fini e Schifani ne chiedono le dimissioni per rispetto delle istituzioni. Cosa è stato promesso all’ala del PD capeggiata da D’Alema in cambio di questo colpo di mano? Sì, perchè Villari non è un altro caso- De Gregorio. Villari non si è “venduto al nemico” agendo da solo, questo, almeno è quello che credono in molti. Come ho già scritto, qualcuno voleva prendere due piccioni con una fava: affossare Veltroni e far fuori l’IDV. Una guerra inutile e indecorosa, quella interna al PD: fuori c’è la gente comune e un paese che vive una profonda crisi.Ma agli onorevoli che noi manteniamo e ai quali paghiamo anche i lussi, delle persone comuni non importa nulla.

E De Mita: ha stile e capacità, lo proposi come sindaco di Napoli

ROMA – Il senatore Riccardo Villari è grande esperto di epatite C. Di conseguenza, è stato eletto presidente della Commissione vigilanza Rai. Un tecnico. Attenzione però a sottovalutarlo. «Riccardo è uno intelligente, svelto. Capisce la politica. Sa come muoversi». Leggi il seguito di questo post »

Rai, Villari espulso dal Pd. Fini e Schifani:”Si dimetta per rispetto delle istituzioni”

Ad annunciare la notizia è stato il presidente del gruppo dei senatori. Nessun commento da parte dell’interessato, mentre sul caso sono intervenuti anche i presidenti di Camera e Senato, chiedendo le sue dimissioni. ”Il compito del neo presidente della commissione di vigilanza Rai Villari si è positivamente concluso con l’eliminazione della situazione di stallo”, ha sottolineato Schifani. Fini si è invece appellato al rispetto delle istituzioni: ”Sacrifichi le ragioni giuridiche che certamente ha sull’altare della responsabilità politica”. Il senatore Riccardo Villari è stato espulso dal gruppo del Pd del Senato. A renderlo noto è stato il presidente dei senatori del partito Anna Finocchiaro. Decisione che è stata presa all’unanimità dopo una riunione del direttivo di circa 2 ore e mezzo. Leggi il seguito di questo post »

Vigilanza Rai, Villari non si dimette. Quando l’allievo supera i maestri

mastellari
20 novembre 2008 – 15.05

Riccardo Villari, il presidente della Commissione di Vigilanza della Rai membro del Partito democratico ma eletto con i voti del centrodestra, ha deciso di non dimettersi dalla carica, come tutta l’opposizione aveva chiesto. Al suo posto avrebbe dovuto issarsi il senatore del Pd, Sergio Zavoli, nome sul quale erano d’accordo tutti i partiti. Zavoli non ha partecipato alla riunione in cui Villari avrebbe dovuto dimettersi per lasciarli il posto alla guida della Commissione. IL PD aveva annunciato che, qualora Villari non si fosse dimesso, sarebbe stato espulso dal partito. Adesso attendiamo le reazioni ufficiali. L’operazione inciucio è perfettamente riuscita e Villari, allievo tra gli altri di Mastella, ha di gran lunga superato il suo principale maestro.Un consiglio ai politici: quando siete in presenza di un ex UDEUR, fuggite prima che sia troppo tardi. Veltroni, come ho già avuto modo di dire, in questa occasione lo vedrei più bersaglio che grande stratega di un colpo di mano per fare fuori l’IDV. Credo, infatti, che i bersagli di questa ignobile farsa fossero due: Veltroni e dI Pietro. Di Pietro esce da questa storia rafforzato, insieme all’IDV che ha mostrato la sua trasparenza. Veltroni si è indebolito ma si è arrabbiato troppo e non è un attore consumato al punto da fingere così bene la rabbia, quindi potrebbe recuperare consensi. La Torre è stato un mezzo e nessuno sa come farà a riciclarsi come politico.  Siamo sempre alla ricerca del mandante del pizzino che, fra un po’, non potrà più ridere sotto i baffi.

Villari non si dimette.

La riunione è servita comunque per eleggere i due vice presidenti, che sono Francesco Merlo (Pd) e Giorgio Lainati (Pdl). Un voto e’ andato anche a Sergio Zavoli. Alla riunione non erano presenti gli esponenti dell’Idv Leoluca Orlando e Francesco Pardi, come anche il senatore del Pd Sergio Zavoli. Leggi il seguito di questo post »

Vigilanza, IDV “specie minacciata”: Salviamo il Panda di Montenero

 

VIGILANZA NELLA BUFERA Rai, Orlando e Pardi sbattono la porta Di Pietro: “Premier grande corruttore”
Dopo l’elezione di Villari, che non ha intenzione di dimettersi, il candidato dell’opposizione e l’altro esponente Idv lasciano la commissione. Il leader dell’Idv attacca: “Pericolosa deriva antidemocratica”

di Widgreta

Sono tre giorni che lo dico e, purtroppo, avevo ragione. La manovra per far fuori L’Italia dei Valori è riuscita e adesso sono in tanti a festeggiare. Si festeggia ad Arcore, si festeggia a casa di Bocchino, uno zero politico baciato dalla fortuna. Si festeggia in parlamento, dove la Bonino potrà pensare a ricomnciare a dire qualcosa di intelligente e Pannella potrà evitare uno sciopero della fame che, oltre ad essere pericoloso, sarebbe stato anche sbagliato. Ma, soprattutto, si festeggia in un’ala della casa del PD, dove la duplice mossa di indebolire Veltroni e far fuori Di Pietro, è perfettamente riuscita. A spese di chi? Ma dei cittadini, naturalmente. Quei cittadini ai quali si fa la questua nel momento delle elezioni, per dimenticarsene un minuto dopo essere stati eletti. La vicenda della vigilanza Rai segna un’altra pagina nera nella storia della democrazia italiana, una pagina di cui vergognarsi profondamente. Proteggiamo le specie minacciate come il PANDA DI MONTENERO, per proteggere noi stessi da un futuro sempre più buio.

VIGILANZA NELLA BUFERA Rai, Orlando e Pardi sbattono la porta Di Pietro: “Premier grande corruttore”

Roma, 18 novembre 2008 – Continua la bufera sulla vigilanza Rai dopo il colpo di mano della maggioranza, che ha eletto Villari senza l’accordo dell’opposizione. Oggi Leoluca Orlando e Pancho Pardi, entrambi dell’Idv, hanno lasciato la commissione in segno di protesta. Leggi il seguito di questo post »

VIGILANZA:ATTACCO A VELTRONI E DI PIETRO. CHI E’ IL MANDANTE DEL “PIZZINO”?

(Latorre- D’Alema)

Rai; Pd pronto a sanzioni per Villari ma in diversi fibrillano.Latorre: Rapporti con IDV compromessi.

Di Wildgreta

Oggi avevo anticipato le mie perplessità sulla storia della vigilanza Rai e, piano piano, qualche particolare a conforto della mia tesi emerge. Latorre del PD sarebbe contrario a sanzionare Villari, Latorre ha anche passato il famoso pizzino a Bocchino per suggerire la risposta che avrebbe dovuto dare a Donadi (idv) e che non gli veniva in mente.Latorre, però, è un dalemiano. E cosa dice D’alema di tutto ciò? Condanna la cosa, ma aggiunge che tutta la questione poteva essere gestita con più accortezza. E allora? Chi ha tradito chi? Si voleva indebolire Veltroni? Ci si vuole alleare con l’udc facendo fuori Di Pietro che, con questa mania di dire la verità alla fine diventa stucchevole? Si voleva far vedere a Veltroni come si fa la politica? In tutta questa faccenda c’è una cosa di cui sono sempre più convinta: Di Pietro va protetto come le specie a rischio. Una sorta di Panda di Montenero di Bisaccia che deve essere difeso perchè, finito lui, sarà finita per sempre anche la possibilità di sapere cosa trama la politica alle nostre spalle.Sono in troppi ormai ad essere maestri nella spartizione del potere. L’unica persona che non consente, ancora, di stare in parlamento “come a casa propria”, è Di Pietro. Fatto fuori lui e il suo partito di guastafeste, potranno ricominciare a banchettare tutti con più serenità.

CHI è NICOLA LATORRE? Ecco una delle sue ultime dichiarazioni:

RAI, LATORRE: TRA PD E IDV RAPPORTI SEGNATI IN MODO SERIO

Roma, 18 nov. (Adnkronos) – ”Di fronte a un atteggiamento irresponsabile del centrodestra, con i suoi pregiudizi nei confronti di Orlando, e dopo oltre 40 votazioni, le opposizioni dovevano tenere un comportamento responsabile e non inseguire la destra in questa esibizione muscolare. Questo non è stato possibile perché altrimenti si sarebbe rotto il fronte dell’opposizione. Però adesso questo problema va affrontato, perché francamente è una cosa che lascia il segno il fatto che il segretario del Pd e il leader dell’Udc chiedano a Di Pietro una rosa di nomi e lui non solo non risponda, ma faccia replicare un esponente del suo partito, liquidando questa iniziativa. Questo è un episodio che segna in maniera seria i rapporti con l’Idv”. Lo dice Nicola Latorre, vicecapogruppo del Pd al Senato, in un’intervista al ‘Corriere della Sera’, a proposito delle vicende legate alla presidenza della commissione Vigilanza Rai. ”Io penso – aggiunge l’esponente dei Democratici – che Villari si debba dimettere e che il Pdl abbia compiuto un grave strappo votandolo, però considero sbagliati metodi come quelli dell’espulsione e delle sanzioni che evocano dei precedenti e un’idea della vita democratica che dovrebbero essere ormai alle nostre spalle”.

“PROTESTA SCUOLA:«Stamattina è stato bello, lavorare con la musica, dà ritmo. Adesso però urlano, e non mi fanno concentrare». -La Repubblica”

Il caso Unipol: Unipol, al Senato le carte dei pm contro Latorre

E i pizzini:video OMIBUS dal blog di Marco Travaglio

Zorro l’Unità, 16 novembre

Istruttiva scenetta l’altra mattina a Omnibus, rilanciata da Striscia la Notizia. In studio, a La7, si discute della Vigilanza Rai con Nicola Latorre, vicecapogruppo Pd al Senato, Italo Bocchino, vicecapogruppo Pdl alla Camera e Massimo Donadi, capogruppo Idv alla Camera. Bocchino, poveretto, non riesce a spiegare a che titolo il Pdl pretenda di scegliersi il presidente della Vigilanza. Leggi il seguito di questo post »

Vigilanza Rai e Trasformisti per caso:”Cielo, il mio onorevole!”

villari

Villari, «Vedrò Veltroni» . Rosy Bindi chiede l’espulsione dal Pd
«Dobbiamo guardarci a sinistra, ma quelli che si colpiscono alle spalle stanno sempre al centro»

Aveva ragione DI Pietro quando diceva che c’era già un accordo tra Villari e il PDL? E, nel caso, simo certi che l’accordo fosse solo con il PDL?

Bocchino:o “O Villari resta al suo posto o la maggioranza sceglierà un proprio candidato alla presidenza della Commissione”

di Wildgreta

Nessuno può seriamente credere che quanto è accaduto per l’elezione del presidente della commissione di vigilanza Rai, sia frutto del caso. Guardando la biografia di Riccardo Villari, che ho pubblicato qualche giorno fa, si evince che cambiare “idea” è una sua peculiarità. Villari, presumibilmente, doveva essersi accordato con il PDL in precedenza. La sceneggiata della sorpresa è stato uno spettacolo indecoroso anche per un paese che definire “serio” è ormai diventato impossibile. E così, la mancanza di serietà viaggia serenamente e pacatamente da una parte all’altra degli schieramenti politici ma, come in uno dei più classici voudeville,  ogni volta la parte che in quel momento subisce deve fingersi oltraggiata. E al posto del “Cielo, mio marito!”, dobbiamo sorbirci un, “Cielo, il mio onorevole!”. Qualcuno del PD sapeva? Questa è la domanda da farsi oggi. La successiva domanda da porsi, poi, non può essere che questa:”A quanti dava fastidio Orlando? E quanti odiano Di Pietro anche nel PD?” Era unanime l’appoggio ad Orlando? O lo aveva dato solo una parte del PD? Me lo chiedo perchè oggi Rosi Bindi chiede l’aspulsione di Villari, così come aveva fatto Veltroni tre giorni fa. Manca però una presa di posizione netta di altri esponenti del PD. Che facciamo? Aspettiamo che arrivi?

Di seguito, qualche articolo:

VILLARI: PARLO CON VELTRONI, MA NON MI DIMETTO DA PRESIDENTE DELLA VIGILANZA RAI
Di Antonio Rispoli
/Julie News Leggi il seguito di questo post »

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