Stampa estera
L’Italia nel mondo è il Paese del bunga bunga
Tutti i principali giornali mondiali hanno seguito con un misto di stupore ed incredulità l’ultimo scandalo del premier italiano. Ma il “Rubygate” secondo gli osservatori esteri potrebbe essere l’ultimo atto del “regno Berlusconi”
Secondo il britannico Times siamo alla “fine del regno” di Silvio Berlusconi. L’intervento sulla Questura milanese poi, “è un chiaro abuso di potere, potenzialmente un reato penale”. Il dopo Berlusconi “potrebbe non essere bello, come al tempo in cui gli uomini indossavano toghe macchiate di sangue, ma c’è anche una possibilità più edificante: che emerga una nuova generazione e avvii un periodo di riforme. Non potrebbe esserci migliore inizio dell’anno per le celebrazioni dell’Unità d’Italia”.
In ogni caso per ora l’Italia agli occhi dei media esteri è il Paese del “Bunga Bunga”: il Wall Street Journal ha titolato online nei giorni scorsi: “Stanca della crisi sul debito, l’Italia si dà al bunga bunga”. Nell’articolo si racconta dello stupore dei poliziotti di Milano quando hanno ricevuto la telefonata da Palazzo Chigi e scoperto che di quella minorenne marocchina accusata di furto e senza documenti se ne stava occupando la Presidenza del Consiglio.
Il “Guardian” ha invece intervistato l’ormai famosissima Patrizia D’Addario che dalle colonne del quotidiano britannico dispensa consigli a Ruby: “Dica subito tutta la verità. A Berlusconi piacciono le donne. Alle donne interessa lavorare in Tv e in politica. La combinazione è vincente”.
Non necessita di traduzione il titolo del tedesco Spiegel, “Sexuellen Affären”, con accanto una grande foto del premier italiano sorridente. L’articolo di spalla entra invece più nel dettaglio. Il titolo è: “Berlusconi und dass Bunga-bunga”.
L’elenco potrebbe proseguire a lungo, ma la sostanza è che la stampa straniera guarda all’Italia con un misto di stupore e incredulità e non lesina l’ironia. Sulle conseguenze politiche di questo ennesimo scandalo si interroga invece oggi il New York Times: “Non è la prima volta che il premier italiano si trova in difficoltà per uno scandalo legato a una minorenne ma questa volta – scrive oggi il Nyt – lo scandalo potrebbe andare al di là del piano personale e innescare una vera e propria crisi politica”, specie dopo le dichiarazioni del fine settimana di Gianfranco Fini, alleato “in rotta” con Berlusconi. .
fonte (www.rassegna.it)
D’Addario a Parigi: I Love Silvio (tutti gli articoli)
2 agosto 2009 — wildgretaLa locandina della serata ‘I love Silvio’ nel locale parigino Globo
L’Observer ragiona sulla situazione italiana considerata ormai una anomalia
E in moltio sottolineano le nuove difficoltà, dalla grana del Sud alla D’Addario
“Ma cos’altro deve accadere?”La stampa inglese e il caso Berlusconi
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Dal nostro inviato VINCENZO NIGRO
“Ma cos’altro deve accadere?” La stampa inglese e il caso Berlusconi
LONDRA – “Se un uomo di 72 anni, sposato, nonno, può rifiutarsi di chiarire una sua relazione con una ragazza di 18 anni e riesce a sopravvivere alla disseminazione di registrazioni in cui discute di orgasmi e masturbazioni nel letto con una prostituta, allora bisogna chiedersi cosa potrebbe metterlo al tappeto”: la domanda che John Hooper, corrispondente dell’Observer da Roma, pone al cuore del suo articolo di stamane riassume il senso si estraneità, di anomalia crescente con cui la stampa britannica guarda agli scandali del premier ma soprattutto all’incapacità del sistema politico italiano di costruire una reazione, una via d’uscita per tutelare le sorti del paese.
Hooper inizia citando la barzelletta volgare che Berlusconi ha raccontato ai suoi deputati prima di salutarli per le ferie (“La sapete l’ultima sulla D’Addario? Dice che Berlusconi non è un santo, ma in effetti sco…. come un dio.”). Il giornale londinese continua ricordando che “la stampa di mezzo mondo ha raccontato gli scandali che avrebbero atterrato qualsiasi altro uomo di stato in qualsiasi altro posto del mondo. Ma Berlusconi sembra blindato”.
Eppure i primi segnali di debolezza iniziano ad emergere. L’Observer racconta della manovra politica messa in piedi da Micciché e dall’Mpa di Lombardo: “Esasperati dalle continue concessioni del premier alla Lega Nord, un gruppo di ribelli meridionali del Pdl ha proposto di creare un “partito del Sud” che possa avere la stessa capacità di pressione della Lega”. Berlusconi per l’Observer avrebbe “neutralizzato la minaccia con il sistema consolidato che da tempo usano i primi ministri italiani (in casi del genere), scaricando soldi sul Mezzogiorno”. Per l’Observer però la “rivolta del Sud” indica due problemi per il premier: questa è stata la prima fronda interna al Pdl che Berlusconi abbia dovuto fronteggiare, “gli scandali non lo hanno messo al tappeto, ma lo hanno danneggiato”. Secondo, “forse non è una coincidenza che quando hanno chiesto a Giulio Tremonti se si considera l’erede di Berlusconi, quello abbia risposto che è difficile “immaginare di succedere a una personalità così straordinaria”. Difficile, ma non impossibile, il che di fatto non è una smentita”.
Sul Times invece c’è un’altra apertura di pagina, dedicata alla notte che Patrizia D’Addario ha trascorso venerdì in un club di Parigi. L’articolo racconta la serata parigina della escort così come riferita dalla stampa italiana, ricorda il suo desiderio “voglio farmi un’altra vita, essere una modella, lavorare in uno show”. La D’Addario dice di sentirsi sicura a Parigi, “qui posso respirare, la gente non prova a fregarmi. Tutto quello che ho fatto è di dire la verità, voglio dire a chi non mi ama che non bisognerebbe nascondere la verità”. La D’Addario avrebbe in preparazione un libro – chiude il Times – e probabilmente solo parte delle sue registrazioni sono state rese pubbliche, il che significa che potrebbero essere in arrivo altri nastri registrati nella stanza da letto di Berlusconi.
(LA REPUBBLICA 2 agosto 2009)
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