Par condicio, l’Agcom annulla lo stop. Zavoli: «Ora la Rai ripristini i talk show»

ERSANI: «NE PRENDA ATTO ANCHE LA RAI». GASPARRI: «PAR CONDICIO ORMAI SUPERATA»

Dopo che il Tar ha accolto il ricorso di Sky e La 7 contro il regolamento che vieta i dibattiti politici fino al voto

di G. Fregonara e M.T. Meli

Gad Lerner, conduttore de «L’infedele», su La 7 ROMA – Dopo la sentenza del Tar del Lazio, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha annullato le disposizioni sulla par condicio per le televisioni private. Lo comunica una nota della Commissione servizi e prodotti della stessa Agcom, che ne ha dato notizia alla Commissione di Vigilanza e invita la Rai a rivedere a loro volta le norme. Leggi il seguito di questo post »

RAI: DI PIETRO, VILLARI SI DIMETTA PER DIGNITA’ VERSO ISTITUZIONI

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Torino, 19 gen. – (Adnkronos) – Un nuovo invito a Riccardo Villari a dimettersi arriva dal leader dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, che a margine della presentazione del libro ‘Il guastafeste’ sottolinea: “non e’ possibile che a un organo di vigilanza di un servizio pubblico sia impedito di funzionare per l’ingordigia dei Villari di turno e per le tresche della maggioranza di sempre. Per questo, responsabilmente, invitiamo Villari a dimettersi per dignita’ verso le istituzioni e proprio perche’ vogliamo che questa situazione si risolva da vittime di un’ingiustizia accettiamo le offese che ci hanno fatto e non reagiremo”.

A questo proposito Di Pietro ha ricordato: “credo sia sotto gli occhi di tutti la grave ingiustizia politica che e’ stata fatta all’Italia dei Valori nel momento in cui non e’ stata accettata la proposta di candidatura di Leoluca Orlando, pero’ siamo una forza politica in Parlamento e come tale dobbiamo assumerci le nostre responsabilita’”, ha concluso.

Scuola, Di Pietro: parole di Napolitano si prestano a strumentalizzazioni

 Il leader dell’Idv chiama in causa il presidente della Repubblica
“Rai e Corte Costituzionale, il capo dello Stato sia meno papista”
Riforme, Di Pietro incalza Napolitano “Non basta dire voletevi bene” Leggi il seguito di questo post »

Financial Times : in Italia grande coalizione solo sulle TV

trad. di Giulia Alliani*

In Italia, anche se, talvolta, é stata ventilata l’idea di formare una “grande coalizione”, l’ipotesi é sempre stata considerata poco realistica. Un’identità di vedute tra destra e sinistra, inconcepibile su tutta una serie di argomenti, si é però fatta strada nell’ambito del settore televisivo. Leggi il seguito di questo post »

Travaglio: Berlusconi, un “diversamente altruista”

Ora d’aria
di Marco Travaglio
Berlusconi che fa una legge per salvare un’altra volta Rete4: chi l’avrebbe mai detto. Lo stupore e la costernazione serpeggiano in Parlamento e tra gli osservatori più accreditati, di pari passo con l’incredulità per il tentativo di mandare in prescrizione con un emendamento al pacchetto sicurezza il processo Mills, per ora sfumato grazie alla fiera resistenza di Bobo Maroni (il nuovo capo dell’opposizione). Non può essere, dev’esserci un equivoco. Ma come: lo statista che vuole passare alla Storia, il De Gaulle reincarnato, il gigante della politica che due giorni fa risolveva nel breve spazio di una conferenza stampa le annose piaghe della monnezza e dell’insicurezza, il campione del dialogo delle riforme, il Cavaliere trasformato, anzi trasfigurato col quale avviare una nuova era, anzi una Terza Repubblica, il protagonista del “ritorno dello Stato” che dà una “scossa benefica” alla “politica intesa come iniziativa di governo” e al “ripristino dell’autorità politica di pari passo con il principio di legalità e di responsabilità” (Stefano Folli, Sole-24 ore), il decisionista che “rompe col passato” e incarna la “voglia di Stato” e “non ammette neppure l’apparenza di cedimenti” (Massimo Franco, Corriere della Sera), ecco: vi pare possibile che un pezzo d’uomo così si abbassi a firmare una leggina, anzi un codicillo per salvare i propri vili interessi di bottega, mettendo fra l’altro a repentaglio il proficuo dialogo con la fu opposizione? Leggi il seguito di questo post »

Polemiche su Travaglio: il giornalista si spiega e ne ha per tutti

Politica
“Ho rivissuto quello accaduto nel 2001”, ma “non me la do una calmata!”.

Intervenuto a Piacenza per la presentazione del suo ultimo libro, Travaglio affronta diverse questioni, riscuotendo applausi e ammirazione Leggi il seguito di questo post »

Tg3 in rivolta contro la Rai. Di Pietro accusa Veltroni di essere il regista del cambiamento

Il programma Primo Piano sarà sostuituito da una striscia satirica

La protesta in un videocomunicato

di FRANCESCO BEI

ROMA – Il colpo di coda del Cda “unionista” – con lo spostamento a mezzanotte di Primo Piano e la sua sostituzione con una striscia satirica affidata a Serena Dandini – agita il centrosinistra e scatena una vera ribellione al Tg3. La redazione, supportata dal direttore Antonio Di Bella, è sul piede di guerra per “lo scippo” dello storico spazio di approfondimento della seconda serata. E affida a un clamoroso videocomunicato sindacale, in onda nell’edizione delle 19.00, la sua protesta: “Tg3 sera: cancellato; Primo Piano: cancellato. Un cda alla fine del suo mandato, come ultimo atto, non esita a ridimensionare drasticamente l’informazione del Tg3. Noi giornalisti del Tg3 non ci stiamo e diciamo no al progetto”. Leggi il seguito di questo post »

NASCITA-TRAVAGLIO E PARTO… AGCOM

di Wildgreta

Nasce il problema Travaglio e oggi l’Agcom partorisce l’istruttoria. Dal canto suo, Cappon dice che una eventuale multa la pagherà Travaglio, ovvero Travaglio risarcirà i danni causati da Travaglio. E qualora questi danni fossero troppo onerosi per un giornalista? Bè,  potrebbe risarcirli la Famiglia Addams, visto che per Calderoli  Travaglio e gli Addams  sono la stessa cosa. 

Resta il fatto che, da alcuni giorni, un gruppo abbastanza ristretto di persone, si fa carico di un problema che non esiste. Primo: il pubblico sa distinguere una notizia da un insulto gratuito, non ha bisogno dei “Tutor”, quindi a cosa servono tutti questi interventi della dirigenza Rai? Chi deve difendere  e da cosa, la Rai? Deve difendere il pubblico dai “cattivi giornalisti“o Schifani dai “cattivi in genere”? Credo che il Presidente del Senato possa benissimo difendersi da solo, visto che ha querelato Travaglio. Mi domando come mai sia passata inosservata la sequela di insulti rifilata da Sgarbi a Travaglio, condita naturalmente da numerose parolacce che così poco si addicono al servizio pubblico. Sgarbi ha trasformato una parte della trasmissione Anno Zero in una osteria di quart’ordine e a Cappon non è importato nulla, all’AGCOM neppure e tantomeno a D’Avanzo (mi pare abbia preso un po’ troppo a cuore la questione). Quindi, chiunque può andare in televisione e insultare con parolacce chiunque? E’ questo il messaggio? O non si può insultare nessuno,  a parte Travaglio che, anzi, si deve  massacrare per aver riproposto fatti già noti  sugli ex soci del Presidente del Senato? Ha aggiunto qualcosa di offensivo con la frase contenente “vermi, lombrichi e muffa”? Se un giudice riterrà questi aggettivi oltraggiosi, Travaglio ne pagherà le conseguenze. Ma la Rai che c’entra? Era meglio continuare a disquisire sul “riporto”  che Berlusconi ha fatto eliminare a Schifani? Nella prossima puntata di Anno Zero si dovrà  parlare del bigliettino di Berlusconi a Nunzia e Gabri? Ma sì, forse è la cosa migliore. Da domani, la Rai cambi oggetto sociale e  da Servizio Pubblico, diventi un Beauty Center,  così avremo solo innocui pettegolezzi con buona pace di D’Avanzo,  Cappon e delle tante figure minori inseritesi nella querelle per farsi un po’ di pubblicità. Leggi il seguito di questo post »

Travaglio-Schifani, caos alla Rai. Risponde Schifani

Il presidente del Senato: vogliono minare il clima. Gelo nell’azienda
ROMA
Alla fine, è intervenuto di persona il presidente del Senato, Renato Schifani, per commentare le accuse che Marco Travaglio gli ha rivolto durante la trasmissione «Che tempo che fa». Leggi il seguito di questo post »

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