
“Ecco perché mi son dimesso”
Il conduttore: «scusarmi? su mia scelta ho messo la faccia»
Mediaset: «Matrix riprenderà, ma non sappiamo con chi»
Crippa: «Mentana si è messo fuori». Il giornalista: «Non ho mai chiesta la prima serata»
ROMA – Enrico Mentana rompe il silenzio. A 48 ore dall’annuncio delle dimissioni (fatto la sera della morte di Eluana Englaro) immediatamente accettate da Mediaset, il giornalista conduttore si sfoga e in una lettera inviata al direttore di Libero Vittorio Feltri (che mercoledì titolava in prima pagina «Ridateci Mentana») dà la sua versione dei fatti. «Se Mediaset vuol cacciarmi comunque, che lo faccia: basta che non si nasconda dietro i cavilli»: è uno dei passaggi della lettera. Nella missiva, pubblicata giovedì su Libero, Mentana spiega «come sono andate davvero le cose» e come le ha vissute «in prima persona». Il giornalista racconta che la sera della morte di Eluana non chiese lo spostamento in prime time di Matrix al posto del Grande Fratello ma che fece tre proposte: «Aprire nel programma (il Grande Fratello, ndr) una o due finestre del Tg5; oppure inserire attorno alle 22 dieci minuti di Matrix; o infine chiudere il Grande Fratello non alle 24, com’era previsto, ma un’ora prima, così da trasmettere una puntata di Matrix in grado di essere seguita da un pubblico meno sparuto». Tutte e tre furono bocciate, spiega Mentana. Seguì l’annuncio delle dimissioni. Leggi il seguito di questo post »
di Wildgreta
Incredibile Villari che ieri sera a Matrix, con tutto quello che è successo e sta succedendo nel Partito Democratico, non ha trovato niente di meglio da fare che ascrivere le ragioni della profonda crisi del PD all’Italia dei Valori. Loro sono riformisti, Di PIETRO è populista, giustizialista (lo ha suggerito Mentana) e via discorrendo con i soliti luoghi comuni. “Il Pd è costretto ad inseguire IDV sullo stesso terreno, mentre il PD dovrebbe guardare al centro” Ancora con questa storia di piacere al Vaticano? Il Pd è pieno di ultracattolici e infatti, in questi giorni, anche dal PD è stato sollecitato il reintegro dei fondi alle scuole private tagliati da quell’esempio di equità che è Tremonti che, almeno, non aveva fatto distinzioni. E così si arriva all’assurdo che in un’ora i tagli vengono annullati, mentre due mesi di proteste di migliaia di persone non sortiscono alcun effetto. Villari afferma anche di non essere l’unico nel PD a pensarla così, e questo è certamente vero, altrimenti avrebbe fatto un’opposizione seria al governo Berlusconi e non avrebbe perso sei mesi a cercare un dialogo impossibile. Ma cosa dice Di Pietro di tanto scandaloso da danneggiare il PD? Che l’informazione non è libera, che non dovrebbero messerci condannati in parlamento, che il Lodo Alfano è uno scandalo, eccetera.E allora, devo desumere, che se secondo Villari, se il PD ritenesse il Lodo Alfano normale, i condannati in parlamento anche e l’informazione libera, assolverebbe al suo compito di vero” partito riformista”? Di cosa parla Villari, neo espulso dal PD? Il clone di Mastella, a mio avviso, potrebbe anche aiutare l’Udeur a resuscitare per le europee, visto che ieri ha affermato di voler restare all’opposizione. Ma siccome da soli non si va da nessuna parte…chi lo accoglierà fra le sue braccia?
A mio avviso il Pd non ha alcuna linea politica e, alla fine, rischia di non rappresentare nessuno: non rappresenta la classe lavoratrice, non rappresenta il ceto medio, non rappresenta i cattolici. Non avendo mai scelto con determinazione a chi rivolgersi, ha finito per non rivolgersi a nessuno. Ma non creda D’Alema di poter rappresentare un’alternativa a Veltroni, perchè la gente lo vede come il vecchio che, di volta in volta, si ripresenta come nuovo, e non abbocca più. Veltroni, a mio avviso, ha fallito come leader, perchè non ha la statura del leader, ma chi gli è vicino non è migliore di lui. L’unico che sembra una persona, invece che un ibrido, è Bersani ma certo non lo immagino a capo di un partito. La realtà, è che Di Pietro dà fastidio a tutti perchè denuncia gli accordi sottobanco e con lui gestire il potere in “santa pace” è molto più difficile. Per questo va protetto, a prescindere da cosa si pensi di lui. Fiinito lui, non ci salveremmo più dai Villari, dai Latorre, dai D’Alema, e dalle mezze figure come Veltroni.
Chiediamo ai vescovi di insorgere anche contro i tagli per l’edilizia scolastica pubblica
Villari non si dimette: quando l’allievo supera i maestri
AGGIORNAMENTO AGOSTO 2009: PAOLO GUZZANTI TORNA SULLE INTERCETTAZIONI MAI PUBBLICATE:Paolo Guzzanti su scandali sessuali Berlusconi:”Le cose che mi sono state raccontate sono disgustose”
A detta dei soliti bene informati, ieri doveva essere il grande giorno delle intercettazioni hard del Cavaliere con due ministre e una sottosegretaria del suo governo. Leggi il seguito di questo post »
“Io sono in grado di stracciare qualunque avversario, perché nella vita ho fatto tutto ciò che gli altri non hanno fatto” (Silvio Berlusconi ai cronisti che gli domandano se tema un faccia a faccia televisivo con Walter Veltroni, 25 marzo 2008).
“Matrix si prepara al faccia a faccia in tv” (Il Giornale, 29 marzo 2008)
“Come ho anticipato ieri sera ai telespettatori di Matrix, Silvio Berlusconi e Walter Veltroni saranno venerdì 11 aprile ospiti del programma, nell’ultimo giorno di campagna elettorale. Secondo quanto ho concordato con i rispettivi staff nel pomeriggio di giovedì scorso, i due saranno da me intervistati separatamente. (…) Com’è ovvio sarei giornalisticamente pronto a un confronto
diretto, ma non è nè quello che ho richiesto ai candidati nè quello che ho annunciato ieri nella mia trasmissione, a differenza di ciò che leggo stamattina su alcuni quotidiani” (Enrico Mentana, Ansa, 29 marzo 2008)
“Il confronto tv con Veltroni non lo faccio perché è vietato dalla legge sulla par condicio” (Silvio Berlusconi, 29 marzo 2008)
“Quando sarà il confronto tv con Prodi? Non lo so. Per me anche subito, ma lui ha continui attacchi di panico e poi strascica le parole… Prodi, ci sei?… Non è connesso…” (Silvio Berlusconi a “Tutte le mattine” con Maurizio Costanzo, Canale5, 26 gennaio 2006. Già all’epoca era in vigore la legge sulla par condicio, la stessa vigente oggi).
(1 aprile 2008)
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