I MASTELLA E L’UDEUR NELLA BUFERA: APPALTI E TRUFFE

Appalti e truffe, guai per i Mastella. Sandra Leonardo: ‘Il mondo addosso’

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Divieto di dimora nella città di Napoli per Sandra Lonardo, presidente del Consiglio regionale campano e moglie dell’ex ministro della Giustizia

Si sono presentati in quattro, i carabinieri che insieme a un ufficiale dell’Arma hanno suonato alla porta della famiglia Mastella a Ceppaloni, in provincia di Benevento. Sandra Lonardo è la destinataria del provvedimento di divieto di dimora in Campania, che gli è stato recapitato dai militari nell’ambito dell’inchiesta su assunzioni e appalti, un filone d’indagine relativo alle attività dell’Arpac, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale.

Il provvedimento – Il divieto riguarda la città dove si svolge l’attività istituzionale della Lonardo, in qualità di presidente dell’Assemblea. L’indagine coordinata dalla sezione reati contro la Pubblica amministrazione della Procura di Napoli è uno stralcio della inchiesta che nel gennaio 2008 ha condotto all’arresto di Sandra Lonardo e del consuocero Carlo Camilleri. Coinvolto anche l’ex ministro della Giustizia, Clemente Mastella.

Bufera sull’Udeur – Oltre ai Mastella e a Carlo Camilleri, segretario generale dell’Autorità di Bacino sinistra Sele, sono coinvolti nell’inchiesta anche vari esponenti dell’Udeur della Campania, tra i quali l’ex direttore dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Campagnia (Arpac), Luciano Capobianco, e il consigliere regionale dell’Udeur Campania, Nicola Ferraro.

L’inchiesta – Sono 25 i divieti di dimora e sei le misure interdittive del divieto di esercitare impresa e professione eseguite oggi nei confronti di alcuni dei 63 indagati tra politici, dirigenti della pubblica amministrazione, professionisti e imprenditori campani coinvolti nell’inchiesta che rimanda a un’associazione a delinquere impegnata in truffe, falsi, abusi di ufficio, turbativa d’asta e concussione.

(la repubblica 21 ottobre 2009)

Napoli, rinvio a giudizio per Mastella e la moglie

I coniugi coinvolti nell’inchiesta su presunti illeciti nell’assegnazione di incarichi e appalti

Clemente Mastella (Lapresse)
Clemente Mastella (Lapresse)

NAPOLI – La procura della Repubblica di Napoli ha chiesto il rinvio a giudizio del leader dell’Udeur Clemente Mastella e della moglie Sandra Lonardo, presidente del consiglio regionale della Campania, nonchè di altri imputati coinvolti nell’inchiesta su presunti illeciti nell’assegnazione di incarichi e appalti.

LA RICHIESTA – La richiesta, firmata dal procuratore Giovandomenico Lepore e dal pm Francesco Curcio, è stata trasmessa al giudice per le indagini preliminari Sergio Marotta che nei prossimi giorni fisserà la data dell’udienza preliminare. La notizia del deposito della richiesta di giudizio è trapelata in ambienti giudiziari. Nel febbraio scorso la procura di Napoli – alla quale gli atti erano stati trasmessi per competenza territoriale dai pm di Santa Maria Capua Vetere che avevano avviato l’inchiesta – aveva emesso gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari. I pm di Napoli in quella circostanza avevano escluso il reato di associazione per delinquere, ipotizzato nella prima fase delle indagini, confermando invece a vario titolo una serie di accuse che vanno dalla concussione, abuso di ufficio e rivelazione del segreto di ufficio. È presumibile pertanto che nella richiesta di rinvio a giudizio appena depositata l’impianto sia rimasto identico, con l’esclusione del reato associativo e la riformulazione delle accuse contestate nell’avviso di conclusione delle indagini.

«RESTO SERENO» – «Non ci voleva la zingara per indovinare che sarebbe andata così – è stato il commento dell’ex ministro -. Comunque, per quanto mi riguarda, sono e resto sereno. Mi auguro solo che uguale serenità nei miei confronti ci sia anche da parte degli altri».

Corriere della Sera 15 maggio 2009

EUROPEE: CANDIDATURE DI PRESTIGIO PER IL PDL

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di Wildgreta

Non c’è che dire,  se le nuove candidature proposte dal PDL daranno lustro al Parlamento Europeo, anche  l’apporto  all’ Azienda-Europa, sarà di altissimo profilo. Immagino già l’emozione dei colleghi di Bruxelles all’idea di poter vedere dal vivo “Il  mortadella” , la “Letteronza”, e il “Fresco lana” della politica,  (perfetto in tutte le stagioni), Mastella. Un brivido di piacere percorre già l’aula, e siamo solo ai primi nomi! E non è escluso che, alla fine, Emilio Fede rinunci all’offerta di candidarsi, proprio per evitare che il carisma e il prestigio della compagine Italiana, finiscano per surclassare gli altri paesi europei. Dimenticavo, i nostri parlamentari europei sono fra i più assenteisti a Bruxelles, proprio per evitare di mettere in imbarazzo  i deputati degli altri paesi….

da Repubblica:

Oltre a Nino Strano, di AN, il PDL punta sulla “Letteronza” di Mai dire gol Barbara Matera, 28 anni, showgirl pugliese di Lucera. A sponsorizzarla sembra sia stato lo stesso Cavaliere durante il congresso. Laureata, bionda,  a, annunciatrice Rai e interprete a “Carabinieri 7”, tra le sue credenziali.

Ci sarà una chance nelle Isole per Nino Strano, ex senatore An, quello della indimenticabile fetta di mortadella, per lui è stata già decretata la “fine del purgatorio”.
Clemente Mastella è in campagna elettorale. “Al congresso Pdl mancavo perché stavo poco bene”, spiega, anche se la malignità che circola è che sia stato invitato a non presenziare. I ministri saranno in corsa, Ignazio La Russa per il Nordest, ma non tutti. Berlusconi vuole evitare figuracce con le preferenze e i più “deboli” saranno risparmiati dall’onere.

Fonte Repubblica 2 aprile 2009

ELEZIONI EUROPEE: IDV CANDIDA DE MAGISTRIS


TOGHE LUCANE, PM DE MAGISTRIS A PALAZZO DI GIUSTIZIA POTENZA

Luigi De Magistris in Europa

di Wildgreta

Sono felice di questa candidatura che, però, non piace a Mastella e neppure a Paragone. E allora, come facciamo? Bè, diciamo ai Pietro di dire a De Magistris che siccome l’idea non è piaciuta nè a Gianluigi Paragone, nè a Mastella, dobbiamo annullare la sua candidatura e che, magari, sarà per un’altra volta….

DE MAGISTRIS CANDIDATO ALLE EUROPEE CON IDV

Questa brutta, brutta candidatura di De Magistris

| 17/03/2009 | Blog di Gianluigi Paragone |

Com’era prevedibile e soprattutto com’era nell’aria, Luigi De Magistris si candiderà alle Europee con Tonino Di Pietro. Il magistrato che inquisì, tra gli altri, Prodi e Mastella ora rischia di trovarsi come collega proprio l’ex Guardasigilli.

Siccome alcune recenti sentenze della magistratura vietano di parlare di giudici politicizzati, ci limitiamo a domandare se questa candidatura non sia quantomeno… affrettata. Su Why Not (inchiesta tolta a De Magistris da suoi colleghi, non da organi parlamentari) sono legate code velenose e aspetti da chiarire, uno su tutto il ricorso straordinario al consulente Genchi e – di conseguenza – lo spropositato uso delle intercettazioni telefoniche.

Il tentativo processual-mediatico con cui si è cercato di far fuori una classe politica o singoli politici si sta rivelando non più una suggestione ma una intenzione. Anche se solo di pochi.

Lo dico apertamente: la candidatura di De Magistris non mi piace e il fatto che avvenga nel partito di Tonino Di Pietro dimostra che in Italia il virus del giustizialismo ha ormai attecchito. La candidatura dell’ex pm di Catanzaro, timbrata di vittimismo, ne è una prova.
Europee, Mastella vs De Magistris, che non replica

‘Ora capisco tante cose’. Lo ha detto Clemente Mastella nel commentare la candidatura dell’ex pm di Catanzaro alle Europee, Luigi De Magistris, con l’Idv.

‘Non ho nulla di dichiarare – ha replicato De Magistris a margine di un incontro a Fano organizzato dagli Amici di Beppe Grillo – domani ci sarà una conferenza stampa, e io mi voglio concentrare sui programmi, sui proggetti e le idee. E non stare a ribattere alle legittime opinioni di una persona’.

Villari a Matrix:Il problema del PD è l’alleanza con Di Pietro

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di Wildgreta

Incredibile Villari che ieri sera a Matrix, con tutto quello che è successo e sta succedendo nel Partito Democratico, non ha trovato niente di meglio da fare che ascrivere le ragioni della profonda crisi del PD all’Italia dei Valori. Loro sono riformisti, Di PIETRO è populista, giustizialista (lo ha suggerito Mentana) e via discorrendo con i soliti luoghi comuni. “Il Pd è costretto ad inseguire IDV  sullo stesso terreno, mentre il PD dovrebbe guardare al centro” Ancora con questa storia di piacere al Vaticano? Il Pd è pieno di ultracattolici e infatti, in questi giorni, anche dal PD è stato sollecitato il reintegro dei fondi alle scuole private tagliati da quell’esempio di equità che è Tremonti che, almeno, non aveva fatto distinzioni. E così si arriva all’assurdo che in un’ora i tagli vengono annullati, mentre due mesi di proteste di migliaia di persone non sortiscono alcun effetto. Villari afferma anche di non essere l’unico nel PD a pensarla così, e questo è certamente vero, altrimenti avrebbe fatto un’opposizione seria al governo Berlusconi e non avrebbe perso sei mesi a cercare un dialogo impossibile. Ma cosa dice Di Pietro di tanto scandaloso da danneggiare il PD? Che l’informazione non è libera, che non dovrebbero messerci condannati in parlamento, che il Lodo Alfano è uno scandalo, eccetera.E allora, devo desumere, che se secondo Villari, se il PD ritenesse il Lodo Alfano normale, i condannati in parlamento anche e l’informazione libera, assolverebbe al suo compito di vero” partito riformista”? Di cosa parla Villari, neo espulso dal PD? Il clone di Mastella, a mio avviso, potrebbe anche aiutare l’Udeur a resuscitare per le europee, visto che ieri ha affermato di voler restare all’opposizione. Ma siccome da soli non si va da nessuna parte…chi lo accoglierà fra le sue braccia?

A mio avviso il Pd non ha alcuna linea politica e, alla fine, rischia di non rappresentare nessuno: non rappresenta la classe lavoratrice, non rappresenta il ceto medio, non rappresenta i cattolici. Non avendo mai scelto con determinazione a chi rivolgersi, ha finito per non rivolgersi a nessuno. Ma non creda D’Alema di poter rappresentare un’alternativa a Veltroni, perchè la gente lo vede come il vecchio che, di volta in volta, si ripresenta come nuovo, e non abbocca più. Veltroni, a mio avviso, ha fallito come leader, perchè non ha la statura del leader, ma  chi gli è vicino non è migliore di lui. L’unico che sembra una persona, invece che un ibrido, è Bersani ma certo non lo immagino a capo di un partito. La realtà, è che Di Pietro dà fastidio a tutti perchè denuncia gli accordi sottobanco e con lui gestire il potere in “santa pace” è molto più difficile. Per questo va protetto, a prescindere da cosa si pensi di lui. Fiinito lui, non ci salveremmo più dai Villari, dai Latorre, dai D’Alema, e dalle mezze figure come Veltroni.

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Villari non si dimette: quando l’allievo supera i maestri

Mastella: Villari l’ho cresciuto io. Abile ma sfaticato.Regalò alle deputate un pastorello napoletano

Rai: Di Pietro, Villari Rimarra’, Berlusconi Vuole Umiliare Veltroni

Vigilanza Rai, Villari non si dimette. Quando l’allievo supera i maestri

mastellari
20 novembre 2008 – 15.05

Riccardo Villari, il presidente della Commissione di Vigilanza della Rai membro del Partito democratico ma eletto con i voti del centrodestra, ha deciso di non dimettersi dalla carica, come tutta l’opposizione aveva chiesto. Al suo posto avrebbe dovuto issarsi il senatore del Pd, Sergio Zavoli, nome sul quale erano d’accordo tutti i partiti. Zavoli non ha partecipato alla riunione in cui Villari avrebbe dovuto dimettersi per lasciarli il posto alla guida della Commissione. IL PD aveva annunciato che, qualora Villari non si fosse dimesso, sarebbe stato espulso dal partito. Adesso attendiamo le reazioni ufficiali. L’operazione inciucio è perfettamente riuscita e Villari, allievo tra gli altri di Mastella, ha di gran lunga superato il suo principale maestro.Un consiglio ai politici: quando siete in presenza di un ex UDEUR, fuggite prima che sia troppo tardi. Veltroni, come ho già avuto modo di dire, in questa occasione lo vedrei più bersaglio che grande stratega di un colpo di mano per fare fuori l’IDV. Credo, infatti, che i bersagli di questa ignobile farsa fossero due: Veltroni e dI Pietro. Di Pietro esce da questa storia rafforzato, insieme all’IDV che ha mostrato la sua trasparenza. Veltroni si è indebolito ma si è arrabbiato troppo e non è un attore consumato al punto da fingere così bene la rabbia, quindi potrebbe recuperare consensi. La Torre è stato un mezzo e nessuno sa come farà a riciclarsi come politico.  Siamo sempre alla ricerca del mandante del pizzino che, fra un po’, non potrà più ridere sotto i baffi.

Villari non si dimette.

La riunione è servita comunque per eleggere i due vice presidenti, che sono Francesco Merlo (Pd) e Giorgio Lainati (Pdl). Un voto e’ andato anche a Sergio Zavoli. Alla riunione non erano presenti gli esponenti dell’Idv Leoluca Orlando e Francesco Pardi, come anche il senatore del Pd Sergio Zavoli. Leggi il seguito di questo post »

Vigilanza, Villari non si dimette:il perchè nella sua biografia

“IO LO CONOSCEVO BENE”

di Wildgreta

Bisognerebbe chiedere a Rutelli chi è Villari, visto che era nella Margherita. Oppure si potrebbe chiederlo a Buttiglione, visto che era nel PPI. Ma si potrebbe anche chiederlo a Mastella, visto che è stato segretario regionale dell’UDEUR e poi ha lasciato il partito (per la Margherita), oppure a De Mita che ha sfidato alle regionali del 2000. Oppure si potrebbe tornare molto indietro e telefonare a Vincenzo Scotti (democristiano di sinistra) per chiedergli com’era da giovane. Certamente è inutile chiedere a Veltroni come mai Villari stia per passare alla piccola storia come un altro caso De Gregorio: non penso che Veltroni lo conosca bene.

DI SEGUITO, LA BIOGRAFIA DI RICCARDO VILLARI Leggi il seguito di questo post »

Intercettazioni, parola d’ordine: convincere Tex Willer

INTERCETTAZIONI: L’ESPRESSO TORNA SU RAPPORTI BERLUSCONI-SACCA’
Nuove rivelazioni dell’Espresso sui rapporti Berlusconi-Sacca’, pubblicate sul numero in edicola domani, che fanno riferimento alle 9 mila telefonate depositate nell’inchiesta di Napoli. La parte piu’ rilevante – afferma il settimanale – riguarda “Il gioco grosso”, come lo definisce al telefono Sacca’, “quello che doveva riportare Berlusconi a Palazzo Chigi, grazie alla spallata contro Romano Prodi di un manipolo di senatori transfughi del centrosinistra, con un ‘uomo chiave’ finora rimasto nell’ombra, Giancarlo Innocenzi, gia’ sottosegretario alle Comunicazioni nel governo Berlusconi e prima ancora dirigente di Mediaset, quindi nominato membro dell’Autorita’ garante delle Comunicazioni e alcune pressioni sul senatore Willer Bordon che ha un’attrice per moglie, al fine di fargli lasciare la maggioranza in base a quella che era difinta ‘operazione libertaggio’. Leggi il seguito di questo post »

Udeur, Mastella: noi come gabbiani, congresso di rinascita

                                             

(foto: coppia pensionati con gabbiani.Ingranditela con snap preview)

 

‘Ricomincio da tre’, alle europee del 2009 ci saremo

(ANSA) – ROMA, 18 APR – L’Udeur c’e’. Rinascera’ come sanno fare i gabbiani anche in ambienti ostili. Accrescera’ le sue radici nel territorio e si preparera’ ad una nuova battaglia politica per il Parlamento. E’ questo il punto fermo messo da Clemente Mastella che ha riunito per la prima volta il Consiglio Nazionale dell’Udeur, dopo il terremoto politico delle elezioni e quello giudiziario che ingiustamente lo ha colpito. Alla riunione nella sede ”nazionale” di piazza Argentina, proprio accanto allo storico teatro, si sono presentati in cento: molti eletti negli enti locali, qualcuno militante nel carisma di Clemente, tutti rigorosamente venuti dalla Campania. Dei parlamentari uscenti dell’Udeur neppure l’ombra, visto che molti si sono dileguati nel momento piu’ doloroso. Leggi il seguito di questo post »

Udeur: tanti espulsi per “indegnita’ politica”

19 mar 17:56 

ROMA – Mastella non sara’ nel prossimo Parlamento, ma non ha alcuna intenzione di ritirarsi a vita privata a Ceppaloni. La prova di vitalita’ del leader dell’Udeur e’ dimostrata dalle tante lettere di espulsione mandate in questi giorni a (ormai ex) membri dell’Udeur. Le missive contenevano accuse di “indegnita’ politica” e di “aver minato l’immagine del partito”. Colpiti dal provvedimento componenti del consiglio nazionale e dei gruppi parlamentari, consiglieri regionali e segretari provinciali. I “reprobi” non ci stanno. In molti hanno dato mandato agli avvocati di tutelare la propria immagine. (Agr)

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