LODO ALFANO, DI PIETRO: BERLUSCONI SA CHE SARA’ BOCCIATO

Lodo Alfano/ Di Pietro: Ora premier prepara leggina per impunità

“Qualcuno gli ha fatto capire che scudo è boomerang”

postato 1 ora fa da APCOM

t. (Apcom) – Con il Lodo Alfano “Berlusconi fa come la volpe con l’uva: siccome si è accorto che è acerba, dice che non gli interessa. Ma nel frattempo si appresta a preparare qualche altra leggina per garantirsi l’impunità”. Lo sostiene il leader di Italia dei valori Antonio Di Pietro.

“Come al solito – osserva – Berlusconi, quando viene preso con le mani nel sacco, fa finta che non c’entra niente, come se il lodo Alfano fosse stato fatto per chissà quale principe della Luna. La verità – prosegue il leader dell’IdV – è che se adesso ci sta ripensando è perché qualcuno gli ha fatto capire che ancora una volta i suoi consiglieri giuridici stavano facendo una legge boomerang, perché vi è l’obbligo del referendum confermativo se si vuole modificare la Costituzione”.

“E pure le pietre – sostiene Di Pietro – sanno che la maggioranza degli italiani non farebbe passare questo ennesimo sconcio, anche tenuto conto del fatto che i referendum costituzionali non prevedono lo sbarramento del quorum. Perciò, al di là di quanti cittadini vadano a votare, il destino del lodo Alfano costituzionale è già segnato: sarà bocciato”.

 

LODO ALFANO RETROATTIVO: PER IL PREMIER SCUDO DAI BANCHI DI SCUOLA?

Di Wildgreta

Con il nuovo Lodo Alfano, il premier potrebbe dormire sonni tranquilli.Infatti il suo effetto è retroattivo, ovvero precedente all’assunzione della carica istituzionale. Ma precedente di quanto? Ovvero, se da bambino Berlusconi avesse convinto il compagno di banco che la macchinina sulla quale scorrazzava in cortile era brutta e gli avesse offerto di scambiarla con un pacchetto di caramelle e  questi, da nonno, lo avesse denunciato a Report, lo scudo sarebbe valido? E’ questa la domanda a cui tutti cercano di dare una risposta in queste ore. Ma siccome per il momento non ci sono certezze, ci limitiamo a riportare il testo della legge approvata al senato.

Per chi non lo ricordasse, l’articolo 90 Cost. recita:

Mentre il 96 prevede che:

In sostanza, con una delibera parlamentare qualunque processo che non riguardi i reati di alto tradimento e attentato alla Costituzione (per il presidente della Repubblica) o quelli commessi «nell’esercizio delle sue funzioni» (per il presidente del Consiglio) sarebbe sospeso con effetto retroattivo, e cioè anche per i processi iniziati prima dell’approvazione dell’emendamento.

fonte testo legge:http://www.agoravox.it/Lodo-Alfano-retroattivo-il-testo.html

 

Berlusconi su Napolitano: Con lui leale coabitazione

Manifesto americano del film

«A governare sono il migliore». Il premier contro il «Corriere»

ROMA – Nessuna marcia indietro, nessun ripensamento. Silvio Berlusconi lima le asprezze del suo linguaggio della prima ora, ma sostanzialmente conferma il suo giudizio sulla Corte costituzionale, sui magistrati che lo «perseguitano», sul suo diritto-dovere di andare avanti perché «sono il miglior premier che si possa reperire oggi», e in qualche modo anche sul capo dello Stato. Che cessa di essere additato come direttamente colpevole o comunque negligente rispetto alla decisione della Consulta, ma viene definito «di sinistra» e non al di sopra delle parti, perché sarebbe da «ipocriti» sostenere che chiunque ricopra cariche possa essere «super partes». Per questo, con Napolitano certamente sarà possibile riprendere il dialogo, ma in un nuovo schema, quello tipico francese della «coabitazione», che Berlusconi dice di immaginare «leale, come deve essere in una democrazia».

Sembra quindi esserci una linea ben precisa in quello che non è più uno sfogo, ma un ragionamento fatto in una conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri nella quale c’ è spazio anche per un affondo contro il Corriere della Sera, «primo quotidiano italiano, che abbiamo la sfortuna sia passato a essere da un foglio conservatore della buona borghesia italiana a un foglio della sinistra, e questo ci dispiace molto perché sentiamo la mancanza del Corriere che fu».

La linea dura del premier è solo in parte confortata dal sostegno di Umberto Bossi, che ritiene «l’ ipotesi della piazza mai tramontata» perché ci sono «milioni di uomini della Lega disposti a battersi», ma che boccia l’ ipotesi di elezioni anticipate, perché è sempre meglio «la trattativa» per arrivare a «fare le riforme», e chiede di «abbassare i toni», assicurando che Berlusconi non ha attaccato Napolitano.

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LODO ALFANO, NAPOLITANO:SI PROFILANO CONFLITTI ISTITUZIONALI

I timori di Napolitano: “Ora si profilano conflitti istituzionali”

Gli scenari per gestire il dopo-sentenza

FEDERICO GEREMICCA

ROMA

E adesso? «E adesso, purtroppo, si profilano gravi conflitti politici. E – temiamo – anche istituzionali». Poche parole, scandite con lentezza. La fonte del Quirinale sintetizza così l’umore del Colle, chiarendo subito – a scanso di ulteriori equivoci – che quelle parole non rappresentano nè una minaccia nè un avvertimento: quanto – piuttosto – la preoccupatissima constatazione della via che rischia di imboccare il confronto politico-istituzionale, dopo il pesante attacco mosso dal presidente del Consiglio al presidente della Repubblica e alla Corte Costituzionale.

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Valerio Evangelisti:Tutti i “lodi” di cui non si parla

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Valerio Evangelisti
L’assoluzione di Gianni De Gennaro, ex capo della polizia e oggi dirigente del Dis (Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza), e dell’ex dirigente della Digos genovese Spartaco Mortola, è una notizia consolante. Opportunamente, rappresentanti sia della maggioranza che della cosiddetta opposizione se ne sono rallegrati.
Un entusiasmo più che giustificato. Dimostra infatti quanto fossero insensate le critiche piovute sul Lodo Alfano, mentre scrivo ancora al vaglio della Corte costituzionale. “La giustizia è uguale per tutti salvo che per quattro!” gridavano sguaiatamente i protestatari, alludendo alle quattro massime cariche dello Stato. Ora sappiamo che non è così. Di “lodi” ne esistono un sacco, di intoccabili ce n’è una folla. Un lodo mai scritto eppure operante è quello che definirei il Lodo Guida, dal cognome del questore in servizio a Milano allorché l’anarchico Giuseppe Pinelli precipitò dalla finestra, nel 1969. Esso prevede, giustamente, l’impunità quasi totale degli esponenti delle forze dell’ordine nell’esercizio delle loro funzioni. Per meglio dire, totale per gli alti funzionari, parziale per i marmittoni ai loro ordini. L’importante è che nessuno di essi finisca mai in galera, per reati secondari come l’induzione alla falsa testimonianza (era l’accusa gravante su De Gennaro), il depistaggio, la sottrazione di prove, la creazione di prove fasulle, l’omicidio più o meno colposo e altre robette.

LODO ALFANO, COSSIGA: BERLUSCONI CONDANNATO FARA’ COME MUSSOLINI

Berlusconi torna ad essere imputato:”Mills” e “diritti tv” processi aperti

7/10/2009 (19:45)

Ecco i guai giudiziari del premier con la bocciatura del Lodo Alfano

ROMA
Sono due i dibattimenti in cui è imputato a Milano Silvio Berlusconi e che devono ricominciare dopo la decisione della Consulta di dichiarare illegittimo il Lodo Alfano. Un terzo procedimento, quello cosiddetto Mediatrade è ancora in fase di indagini preliminari e il pm Fabio De Pasquale starebbe lavorando per redigere l’avviso di chiusura delle indagini che, di norma, prelude alla richeista di rinvio a giudizio.

In fase di dibattimento si trovano il processo sulle presunte irregolarità nella compravendita di diritti televisivi da parte di Mediaset che vedono imputati il premier e parte del management Fininvest e quello in cui Berlusconi è imputato per corruzione in atti giudiziari con l’avvocato inglese David Mills. In quest’ultimo processo la posizione del premier era stata stralciata e il dibattimento a suo carico sospeso per via del Lodo Alfano, ma i giudici della decima sezione del tribunale di Milano l’hanno proseguito per Mills che è stato condannato a quattro anni e sei mesi. Proprio venerdì, 9 ottobre, comincerà per l’avvocato inglese il processo d’appello in cui Berlusconi è stato chiesto come teste dalla difesa.

Diversa la scelta dei giudici della Prima sezione del Tribunale che avevano il processo per tutti nella vicenda della compravendita dei diritti. In questo dibattimento, il premier e gli altri imputati sono accusati di una serie di reati societari per aver, nella ricostruzione dell’accusa, creato fondi neri ’gonfiandò i costi dei diritti. I giudici avevano accolto una contestazione suppletiva del pm de Pasquale relativa a una frode fiscale riferita agli anni 2000-2003 che ha portato allo slittamento in avanti della prescrizione di quattro anni, cioè al marzo del 2012.

Nel processo Mills, Berlusconi è invece accusato di aver dato al legale inglese 600mila dollari perchè facesse dichiarazioni reticenti in due vecchi processi milanesi: All Iberian e quello sulla corruzione nella Guardia di Finanza. Il lodo Alfano, infine, avrà un riflesso anche a Roma, dove il gip dovrà decidere sulla richiesta di archiviazione di un procedimento nei riguardi del premier: Berlusconi è indagato per istigazione alla corruzione per un presunto tentativo di avvicinamento, a ridosso dell’approvazione della Legge Finanziaria del governo Prodi, di alcuni parlamentari della maggioranza per convincerli a passare con l’ opposizione con l’ obiettivo di far cadere il governo. Il gip aveva inviato gli atti alla Corte costituzionale, ritenendo che il lodo Alfano, per la sua formulazione, si applicasse anche alla fase del «procedimento» e non solo a quella del «processo» e pertanto violasse più principi costituzionali.

LA STAMPA 7 OTTOBRE 2009

LODO ALFANO: DI PIETRO, SE CONSULTA NON LO BOCCIA C’E’ IL REFERENDUM

(ASCA) – Roma, 6 ott – ”Se la Consulta dovesse non bocciare il Lodo Alfano sarebbe il referendum l’appuntamento centrale, un plebiscito di meta’ legislatura assimilabile a una vera e propria elezione anticipata”.

Lo ha affermato il leader dell’Idv Antonio Di Pietro in un forum con il quotidiano ”L’Altro” che verra’ pubblicato domani. ”In questo momento – ha aggiunto Di Pietro – Berlusconi sembra l’utile idiota di un sistema di potere da cui molti traggono vantaggio. Noi ci preoccupiamo tanto, e a ragion veduta, delle leggi ad personam a favore del premier, ma Berlusconi non e’ certo l’unico utilizzatore finale di quelle leggi. La verita’ e’ che dietro le leggi di Berlusconi ci sono gli interessi di tante persone nel mondo della finanza, delle banche, delle imprese, dell’economia forte, dell’informazione”.

Di Pietro afferma poi che ”Berlusconi si e’ messo a fare politica perche’ aveva problemi giudiziari”. Pero’ ”buttandosi in politica ha fatto in modo che le sue inchieste diventassero chissa’ che cosa. Se avesse patteggiato 150 milioni delle vecchie lire finiva tutto li”’.

Di Pietro ha anche confermato le critiche rivolte al capo dello Stato: ”Ho usato parole forti non in relazione alla sua responsabilita’ di non firmare ma rispetto a una sua affermazione gravissima secondo cui tanto la legge l’avrebbero rivotata comunque. In un paese normale bisognerebbe fare una tavola rotonda su quanto accaduto e domandarsi: il presidente della Repubblica sta interpretando correttamente la Costituzione o sta piuttosto rinunicando alla difesa di una sua parte? Tutti mi hanno dato contro, anche il Pd che mi ha minacciato: a questo punto mai con Di Pietro. Voglio vedere dove vanno…”.

Sulle prossime regionali, Di Pietro ha confermato la decisione di non allearsi con il Pd in Calabrio mentre nessuna decisione e’ stata presa per la Campania e la Puglia.

”Sull’onesta’ di Vendola – ha detto il leader dell’Idv – sarei pronto a mettere le mani sul fuoco, ma gli imputo una sorta di culpa in vigilando. Il problema li’ non e’ Vendola ma il Pd. Bisogna vedere quale Pd rientrerebbe nella coalizione”.

min/sam/alf

Lodo Alfano, la difesa del premier: «Se bocciato si rischiano le dimissioni»

IL PROSSIMO SEI OTTOBRE È PREVISTA L’UDIENZA

La memoria dell’Avvocatura dello Stato alla Consulta: in caso di bocciatura «ci saranno danni a funzioni elettive»

ROMA – Se la Corte Costituzionale dovesse bocciare il cosidetto “lodo Alfano” la legge, approvata la scorsa estate che prevede lo stop ai processi per le 4 più alte cariche dello Stato, «ci sarebbero danni a funzioni elettive, che non potrebbero essere esercitate con l’impegno dovuto, quando non si arrivi addirittura alle dimissioni. In ogni caso con danni in gran parte irreparabili». È sulla base di questo pericolo in cui potrebbe incorrere il premier Silvio Berlusconi che l’Avvocatura generale dello Stato, per conto della Presidenza del Consiglio, difende la “ratio” della legge che sospende i processi nei confronti delle quattro più alte cariche dello Stato. La memoria di 21 pagine – di cui l’Agenzia Ansa è in possesso – è stata depositata presso la cancelleria della Corte Costituzionale in vista dell’udienza del prossimo 6 ottobre. Leggi il seguito di questo post »

Berlusconi e i giudici del Lodo Alfano: La cena segreta

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(Una scena tratta dal film “Il fantasma della Libertà” di Bunuel)

leggi l’articolo:

Berlusconi / Giudici Corte Costituzionale: La cena segreta-

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