SCANDALO ASSUNZIONI ATAC: PARENTI, MOGLI DI POLITICI E PERSINO UNA CUBISTA

Giulia, l'impiegata-animatrice disco

 

Giulia Pellegrino, cubista, ora assistente personale del direttore industriale di ATAC, Marco Coletti

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Generi, nipoti e mogli di politici- Atac, la carica dei nuovi assunti Bufera sull´azienda dai conti in rosso, tra i dipendenti anche una cubista. Il record tocca all’ex ad Bertucci Ma ci sono pure le consorti di deputati e assessori

di GIOVANNA VITALE

Generi, nuore, nipoti, segretarie e mogli di assessori, dirigenti, sindacalisti. Persino una splendida cubista mora, protagonista delle notti romane. C’è un po’ di tutto fra le 854 assunzioni per chiamata diretta disposte negli ultimi due anni, fra Trambus e Atac, dall’ex amministratore delegato Adalberto Bertucci. Una pletora di gente dal curriculum incerto, spesso improvvisata, ma quasi sempre piazzata in posti di comando. Per la quale l’azienda del trasporto pubblico, secondo quanto emerso dalla verifica sui conti, impegna qualcosa come 50 milioni di euro l’anno. Una delle cause, non certo l’unica, del tracollo finanziario della società, documentato giovedì scorso da Repubblica. Leggi il seguito di questo post »

MASSONERIA, TUTTI I NOMI:LA CLAMOROSA INCHIESTA DI ANTONIO MAZZEO

LA CLAMOROSA INCHIESTA DI ANTONIO MAZZEO: TUTTI I NOMI DEGLI AFFILIATI DELLA GRAN LOGGIA AUSONIA DI BARCELLONA POZZO DI GOTTO. QUEL ‘BACINO ELETTORALE DIETRO CUI STAGLIEREBBE QUALE PROMOTORE E ARTEFICE IDEATORE IL SENATORE DOMENICO NANIA’…

Uno spaccato di piccola e media borghesia siciliana. C’è l’anziano politico buono per tutte le stagioni; il sindaco, l’assessore e il consigliere comunale; il medico condotto e il chirurgo affermato; l’avvocato penalista, il consulente finanziario e il commercialista; il dirigente di un grande ente statale; il preside, l’insegnate di ruolo e quello precario. “Fratelli” e “sorelle” e qualche cognato, tutti devoti del Grande Architetto dell’Universo. I riti esoterici vengono consumati tra squadrette, compassi, cappucci, spade, pavimenti a scacchiera, candelabri, teschi e casse da morto nell’oscurità di un anonimo appartamento alla periferia di Barcellona Pozzo di Gotto, centro tirrenico della provincia di Messina. È in questo “tempio” dello spirito e dell’intelletto che il 25 ottobre del 2009 si presentano funzionari ed agenti della polizia di Stato. Anch’essi, come ogni comune profano, devono transitare da una lugubre stanzetta di “meditazione e purificazione” dove ad una parete è affissa una falce e un cartello che ammonisce: «Se tieni alle distinzioni umane, vattene». Gli agenti hanno l’ordine di sequestrare l’elenco degli iscritti, lo statuto e i verbali delle riunioni svolte all’interno della loggia massonica che vi è ospitata, l’“Ausonia”, indipendente dalle obbedienze che popolano la sin troppo litigiosa frammassoneria italiana. A ordinare il blitz, i magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Messina, Angelo Cavallo e Giuseppe Verzera, che ipotizzano la violazione dell’articolo 2 comma 2 della legge 25/1982, la cosiddetta “Spadolini-Anselmi” che vieta le associazioni segrete, approvata dopo lo scandalo della superloggia P2 di Licio Gelli. Leggi il seguito di questo post »

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