IL GOVERNO SI DA’ AL GOLF E VUOLE CAMPI ANCHE NEI PARCHI NAZIONALI

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Campi da golf anche nei parchi nazionali, l’ultima sciagurata idea del Governo

di Wildgreta
Se qualcuno aveva temuto che il governo si occupasse per una volta di lavoro e crisi economica, può stare tranquillo: il governo non se ne occuperà. Almeno per oggi, diversi membri saranno infatti impegnati nella pre-analisi del disegno di legge che prevede l’estensione dei campi da golf anche nei parchi nazionali.Naturalmente, con annesse strutture turistiche ricettive. Dopo l’Aquila, e il Piano Case delle regioni, un altro po’ di cementificazione non guasterebbe, vi pare? E poi, in questo modo, si potranno accontentare tanti amici che sono lì, con la mano tesa, pronti a ricevere un’elargizione. Inoltre, incentivare il gioco del golf potrebbe essere utile a tutti i giovani che non sanno che lavoro fare, ma hanno una famiglia abbastanza ricca da potersi permettere l’iscrizione a un golf club e un’attrezzatura completa.I questo modo si farebbe anche un favore alla Gelmini che non ne può più di tutta questa gente che si iscrive all’università. Studiare non è indispensabile, come ci  insegna la brillante carriera politica intrapresa dal figlio di Bossi, pluribocciato al liceo…
In attesa di tempi migliori, ecco l’articolo sul disegno di legge:

CAMPI DA GOLF ANCHE NEI PARCHI NAZIONALI, L’ULTIMA SCIAGURATA IDEA DEL GOVERNO

Il Governo comincia oggi l’esame (per ora informale) di un disegno di legge per incentivare il gioco del golf, costruendo nuovi impianti anche in aree naturali protette, parchi nazionali compresi.

Per favore, qualcuno dica ai ministri che la Corte di Giustizia Europea ha condannato l’Austria per un campo da golf, mica in un parco nazionale! “Solo” in una Zps, una Zona di protezione speciale che, seppur importante, costituisce un ambiente naturale molto meno significativo rispetto a un parco nazionale.

Già, perchè anche se si gioca su un green, ovvero su un tappeto erboso, il golf non è per nulla uno sport ecologico.

Un campo da golf di solito occupa una cinquantina di ettari, in cui il terreno perde il suo andamento naturale per essere rimodellato in base alle esigenze del gioco. In più spesso un campo da golf si porta dietro progetti immobiliari.

Non a caso il disegno di legge italiano prevede che sia possibile edificare, dopo il campo, anche “strutture di ricezione turistica”.

L’erba del green, poi, non è per niente “naturale”. Altro che la flora spontanea: vanno bene solo determinate specie di graminacee. Per tutto il resto, pesticidi: in Giappone si parla di una tonnellata e mezza di prodotti chimici all’anno, una quantità 8 volte superiore a quella usata nelle risaie. Negli Usa, 750 chili all’anno.

Per irrigare il tappeto erboso ci vogliono in media 2.000 metri cubi di acqua al giorno. Ovvero la stessa quantità d’acqua consumata da un paese da 8.000 persone.

A conferma di quanto sia innaturale un campo da golf, c’è la sentenza pronunciata il 29 gennaio 2004 dalla Corte di Giustizia Europea contro l’Austria: autorizzando un campo da golf ad ampliarsi all’interno di una Zps (Zona di protezione speciale), è venuta meno ai suoi impegni in materia di tutela degli habitat e della fauna.

Ora, dopo i fari dei parchi nazionali trasformati in alberghi di lusso, nei parchi nazionali potranno arrivare anche i campi da golf. Oggi se ne parla nel pre-consiglio dei ministri. Qualcuno li fermi, per favore.

Su Ansa
– il disegno di legge per incentivare il golf, campi da gioco anche in aree protette
– La sentenza della Corte di Giustizia Europea contro l’Austria che ha danneggiato con un campo da golf una Zps
– L’impatto ambientale dei campi da golf
(Foto Flickr)

http://www.blogeko.it/2010/campi-da-golf-anche-nei-parchi-nazionali-lultima-sciagurata-idea-del-governo/

LISTE ESCLUSE: ARRIVA IL “REGIO DECRETO”.E NAPOLITANO FIRMA

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Di Wildgreta

E così ce l’hanno fatta.Hanno avuto il coraggio di fare il decreto salva-liste.Se la sono cantata e suonata come al sempre, forse più di sempre.Hanno sbagliato e hanno rimediato in perfetta solitudine. E Napolitano ha firmato.Ormai il parlamento, le leggi, e gli altri non servono più.In questa modernissima dittatura italiana, per aggirare le leggi basta fare un decreto che le interpreti in altro modo.Alcuni esempi che possono essere utili per il futuro:

Reato:  “furto con scasso”

Decreto interpretativo: “Ci stavamo scassando i marroni abbiamo trovato un portafoglio incustodito”

Reato: “Falso in bilancio”

Decreto Interpretativo: “Avevamo messo in preventivo che capitasse un falso ragioniere”

Reato: “Concussione”

Decreto Interpretativo: “Ballo caraibico”

Reato: “Aggiotaggio”

Decreto Interpretativo: “Aggio capito tutto, mò che t’aggia fà?”

BUON FERRAGOSTO ANCHE AL GOVERNO, SPERANDO CHE SI FACCIA VENIRE QUALCHE IDEA

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DI WILDGRETA

La nostra crisi economica non sta affatto migliorando, il nostro deficit neppure.Le famiglie italiane, nella migliore delle ipotesi, sono indebitate in media per 15.000 euro a testa.Molti non sono  andati in vacanza come, del resto,  l’anno scorso.Prima potevano permetterselo, ma adesso no. La Gerit, concessionaria per la riscossione dei tributi, scrive ai contribuenti che devono ricevere un rimborso delle tasse, chiedendogli se intendono compensare il rimborso con i debiti nei confronti dell’erario come, ad esempio, le multe.Ti dà 60 giorni di tempo per dire “sì”.Se non rispondi significa che rifiuti l’allettante proposta (lasciare a loro il tuo rimborso tasse e pagare il tuo debito).Il problema è che di lettere ne hanno inviate due in due mesi (così ci scrive un lettore) e la seconda annullava la prima.Così i tempi per rispondere si sono allungati.A giugno avevi 60 giorni, ma mandandoti un’altra lettera alla fine di luglio, i sessanta giorni scadranno alla fine di settembre e i giorni  diventano così 90.In questo modo, anche il pagamente dei rimborsi delle tasse annunciati con orgoglio da Tremonti, slittano di 3 mesi.Non so quante persone non abbiano neppure una vecchia multa rimasta in sospeso.

Questa come altre idee geniali fanno ormai parte del corredo di questo governo, al quale, però vorrei suggerire di farsi venire qualche altra buona idea per la crisi economica, la disoccupazione e le imprese che rischiano la chiusura.Pensate che nella sola Sardegna sono  200.000 posti di lavoro a rischio in autunno, mentre nella sola provincia di Varese sono 2000 le imprese che rischiano la chiusura.

Visto che i redditi da lavoro dipendente non possono sopportare ulteriori tassazioni, i liberi professionisti che non evadono ormai sono quasi sul lastrico, molti lavoratori sono in cassa integrazione o hanno già perso il lavoro, eccetera eccetera, o si pensa ad interventi più incisivi delle social card e delle “preghiere alle banche perchè aiutino le imprese”, o il  futuro del paese non sarà nero ma nerissimo.

Di solito si dice che l’allenatore “non arriverà a mangiare il panettone”, ma qui, probabimente, l’allenatore non riuscirà neppure a far stappare lo champagne che ha promesso di far trovare a novembre nelle c.a.s.e dei terremotati dell’Aquila arredate dall’Ikea….

DOPO IL “COMPAGNO FINI”, ARRIVA LA CEI A BACCHETTARE IL GOVERNO

CEI: CON CRISI PIU’ DISUGUAGLIANZE

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ROMA – A seguito della crisi economica, in Italia il tessuto sociale si va “sfilacciando”, e le disuguaglianze “aumentano, invece di diminuire”: è l’allarme lanciato dalla Conferenza episcopale italiana nel comunicato finale della sua assemblea generale. “Nessuno ignora il pesante impatto della sfavorevole congiuntura economica internazionale, di cui non si riesce a cogliere ancora esattamente la portata – si afferma nel comunicato della Cei – né si intende minimizzare l’impegno profuso da chi detiene l’autorità. Resta però evidente – denunciano i vescovi – che i costi del difficile momento presente ricadono in misura prevalente sulle fasce più deboli della popolazione”.

DISOCCUPATI NON SIANO CONSIDERATI SOLO ESUBERI
La crisi occupazionale preoccupa i vescovi italiani che oggi sono tornati a ribadire che il termine “esubero” non tiene conto “di un tessuto sociale che va sfilacciandosi, a motivo delle disuguaglianze che aumentano invece di diminuire”. I lavoratori non possono essere trattati come una “futile zavorra”, aveva detto nella sua introduzione all’assemblea, svolta dal 25 al 29 maggio, il presidente della Cei, card.Angelo Bagnasco, e il comunicato finale, diffuso oggi, conferma ed estende quelle valutazioni. La crisi colpisce pesantemente i più deboli, le famiglie e quanti perdono il posto, dicono i vescovi. “Di qui l’esigenza – rileva il comunicato – di avviare una prossimità ancora più concreta al mondo del lavoro, non limitandosi a riproporre modelli del passato, ma – aggiunge il comunicato riprendendo la prolusione di Bagnasco – come “segno di un’attenzione nuova verso la profonda relazione tra la fede e la vita”. In questo senso va letto il Fondo di garanzia per le famiglie numerose promosso dalla Conferenza episcopale, un “seme di speranza” – lo definisce il comunicato – per chi abbia perso l’unica fonte di reddito. La preoccupazione per il mondo del lavoro è stata espressa dal card.Bagnasco anche in recenti interventi, e lo stesso Benedetto XVI ha manifestato la sua apprensione per i disoccupati durante la sua visita a Cassino  (Frosinone).

INSUFFICIENTI RISPOSTE DI ORDINE PUBBLICO
Di fronte al fenomeno migratorio,i vescovi italiani ritengono “insufficiente” “una risposta dettata dalle sole esigenze di ordine pubblico”, e “irrunciabili” due “azioni convergenti” volte, da un lato, a impedire che i popoli dei Paesi poveri siano costretti alla fuga, dall’altro a favorire l’integrazione attraverso una educazione alla legalità e alla multiculturalità. Occorre perciò evitare – si legge nel comunicato finale dell’assemblea annuale dei vescovi, diffuso oggi – “il formarsi di gruppi chiusi” e preparare “‘patti di cittadinanza’ che definiscano i rapporti e trasformino questa drammatica emergenza in opportunità per tutti”. Il naturale spirito di accoglienza degli italiani, “memori del loro passato di emigranti” potrebbe non bastare – avvertono i vescovi – e “suonerebbe retorico l’elogio di una società multietnica, multiculturale e multireligiosa se non si accompagnasse con la cura di educare a questa nuova condizione”. In questa logica, la Cei ha deciso di dotarsi di un osservatorio nazionale specializzato, con il compito di monitorare il fenomeno e ha invitato le parrocchie a diventare “luogo di integrazione sociale”. Leggi il seguito di questo post »

Satira Politica: ecco quella del quotidiano “Il Tempo”

Il Tempo diventa un quotidiano satirico:”Berlusconi, portato per natura al confronto e al dialogo…”

(Il ministro Gelmini con le cuffie ospite della radio del ministro Meloni che
trasmette 45 minuti a settimana solo nel Lazio)

“Il governo vive uno stato di grazia soprattutto perché Berlusconi ha saputo mettere le persone giuste al posto giusto.” Continua a leggere

Beppe Grillo,comunicato politico numero sedici. Aiutiamo le banche

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Gengis Khan

di Wildgeta

Oggi, con un consiglio di amministrazione straordinario, si sta varando l’aumento di capitale di Unicredit, banca in difficoltà. Ieri la Mercegaglia, attraverso le agenzie, lanciava il suo plauso all’iniziativa americana degli aiuti dello stato alle banche per evitare una crisi economica ancora peggiore. Al G4 si è discusso se anche l’Europa dovesse aiutare le banche con le stesse modalità americane:aiutandole economicamente. L’articolo che segue, è ciò che pensa di questi aiuti Beppe Grillo. Io concordo.

5 Ottobre 2008
Comunicato politico numero sedici

Nulla smuove questo popolo. Solo la fame, forse, potrebbe. Essere governati da delinquenti e incapaci non turba più, da tempo, le coscienze.
Gli italiani sono dei belli addormentati. Il Paese è governato da piduisti. Sono rimasti tali, a tempo pieno, dagli anni ’70. Gelli è in pensione, ma Berlusconi e Cicchitto non hanno mai dato le dimissioni. Leggi il seguito di questo post »

Italia dei Valori a Vasto: Di Pietro noi non siamo un partitino.

La festa dell’Idv a Vasto Di Pietro stuzzica Veltroni: «Noi non siamo quelli del ma anche»

Comincia sotto la pioggia la lunga relazione di Antonio Di Piero alla festa dell’Idv inaugurata ieri a Vasto. L’ex pm parla dal palco ed è ripreso da un maxi schermo alla sue spalle dove appare di quando in quando anche la diretta sul sito internet.

«Non sarò né breve né conciso», esordisce e ripete più volte. E in effetti il tempo ci vuole tutto per trattare ogni tema di attualità, dalla giustizia a Alitalia, dalla scuola alla Rai. Temi per i quali Di Pietro offre «alternative possibili» candidandosi chiaro e tondo a essere «partito di governo».

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Europee, arriva il Porcellum Bis: soglia al 5% e niente preferenze.

PORCELLUM BIS

 

Porcellum-Bis

Porcellum-Bis

Europee/ Franceschini (Pd) ad Affaritaliani.it: preferenze e sbarramento al 3%, nessun compromesso con la maggioranza. Nessuna mediazione al 4%…
Venerdí 12.09.2008 14:21

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GOVERNO: PER L”ECONOMIST’ BERLUSCONI COME NERONE. BONAIUTI: “SON TORNATE LE VECCHIE COMARI DI WINDSOR”

Una scena di un allestimento teatrale de Le allegre comari di Windsor di Shakespeare

di Wildgreta

Non so se Buonaiuti abbia voluto fare una battuta dicendo “vecchie comari di Windsor”. Già perchè il testo si chiama “Le allegre comari di Windsor” e avendo assistito a diversi strafalcioni di cultura generale da parte di esponenti politici, i dubbi sono più che legittimi.

GOVERNO: PER L”ECONOMIST’ BERLUSCONI COME NERONE

Nerone

Roma, 17 lug. (Adnkronos) – Silvio Berlusconi come Nerone: l’Italia brucia e lui suona il violino. E’ il paragone effettuato dal settimanale britannico ‘The Economist’ nel numero che uscira’ domani. “Berlusconi -si legge nel servizio del corrispondente da Roma – trasudava sobria responsabilita’ con la sua scommessa vinta alle elezioni di aprile”. E ora “a dieci settimane dal giuramento l’agenda politica e’ dominata sempre piu’ dai suoi interessi personali e aziendali”. Il periodico fa riferimento a “quattro misure ‘ad personam'”: la proposta di un decreto per Rete 4, il decreto sulle intercettazioni, il pacchetto giustizia con inclusa immunita’ parlamentare. Il tutto, nota l”Economist’, mentre l’economia italiana e’ in un momento critico. Leggi il seguito di questo post »

Manifestazione 8 Luglio, il PD:”Esserci o non esserci, questo è il problema”

Continuano ad arrivare adesioni da parte di esponenti del PD che non approvano il No di Veltroni alla manifestazione. Dall’area della Sinistra assicurano la partecipazione una parte dei Verdi, (oggi aderisce Angelo Bonelli mentre Paolo Cento non sara’ in piazza), di Rifondazione, con il candidato alla segreteria Paolo Ferrero, di Sinistra Democratica. Per il Pd ci saranno una parte della sinistra e gli ulivisti, con Arturo Parisi, Mario Barbi e Giovanni Bachelet. La lista completa delle adesioni la trovate qui Oggi ha aderito anche la FIOM che auspica la partecipazione della CGIL. Insomma, sarà una grande mobilitazione. E mentre fervono i preparativi,  Gavino Angius  tende la mano al PD, proponendo un dialgo con tutte le forze del centrosinistra, dall’UDC al PD, dal Partito Socialista alla SInistra Democratica. “Ma no all’Italia dei Valori, che è troppo populista – continua Angius – con manifestazioni sbagliate come quella dell’8 luglio, che va contro il PD e il capo dello Stato”. Purtroppo Angius non ha capito nulla di questa manifestazione, che non è affatto contro il PD nè tantomeno contro il Capo dello Stato. Veltroni, non aderendo, si assume una grossa responsabilità per il futuro del nostro paese e anche per quello del maggior partito di opposizione, i cui sondaggi sono scesi in piacchiata. Sono certa che, in questo momento, saranno in tanti a sperare che le presenze di domani non siano eccessivamente alte. Ma io, sapendo che i cittadini sono spesso molto più lungimiranti dei politici che dovrebbero rappresentarli, spero che domani venga data una grande lezione e, perchè no, anche una grossa delusione a coloro i quali, finora, hanno sottovalutato i danni irreparabili che il governo Berlusconi potrebbe causare alla nostra democrazia.

Cittadini, non sudditi

Giustizia, in piazza il partito ‘no-cav’: si punta a diecimila presenze
ROMA – Il partito dei ‘No-Cav’ va in piazza e punta a superare le diecimila presenze. Pronti a partire sessanta pullman organizzati da Italia dei Valori e una decina dai girotondi. Leggi il seguito di questo post »

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