Elezioni Sardegna: Berlusconi contro “Lo squalo fallito”

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di Wildgreta

Non si risparmia il premier, e non si risparmiano i suoi uomini. Tutti contro Soru che ha l’unico torto di avere sondaggi un  po’ troppo favorevoli. Nel frattempo, il PDL aumenta il numero degli indagati per reati gravi. Si sono aggiunti il ministro Raffaele Fitto, Antonio Angelucci e Bertolaso, che non è in parlamento ma lavora per il governo. Considerando gli indagati o quelli per cui è stata chiesta l’autorizzazione a procedere, immagino che  a questi ritmi fra un po’ non ci saranno più persone disponibili per Ballarò e Anno Zero. Anche il PD sta recuperando terreno (Margiotta, Lusetti e altri)  e comincia a collezionare un po’ troppi voti contro l’autorizzazione a procedere per i vari indagati nei due schieramenti. Ma si sa, i favori si rendono. Qualcuno dirà che anche Di Pietro è indagato, ma è un atto dovuto, visto che l’avvocato Domioni lo ha denunciato per vilipendio al capo dello stato. E chi è Dominioni? Un avvocato di Berlusconi che per anni ha difeso sia lui che suo fratello Paolo.

E mentre Obama si libera dei suoi due o tre indagati, noi  ne nutriamo,  proteggiamo e  paghiamo uno stuolo che, per giunta, fa capolino di rado in parlamento. Antonio Angelucci, il cui figlio Giampaolo è ai domiciliari da ieri per lo scandalo sanità Lazio,  con l’89,9 % di assenze è al primo posto fra i deputati che hanno preso molto sul serio il loro dovere istituzionale. E quale sarebbe questo dovere? Rappresentare noi cittadini, naturalmente. Oggi siamo rappresentati da più di 80 parlamentari indagati, condannati o prescritti. Ma mi raccomando, non ditelo a Obama!

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(Un giovanissimo Italo Bocchino con Giorgio Almirante)

di Wildgreta

Ed eccoci qui a registrare altri arresti e altri indagati bipartisan. Dopo il pizzino di Latorre a Bocchino, ecco Bochino indagato insieme ad un altro esponente del PD. Certamente la colpa di tutto ciò verrà data a Di Pietro, come è stata data a lui quella della sconfitta in Abruzzo. Di Pietro aveva dato anche parere favorevole all’arresto del deputato del PDL che si era candidato dichiarando il falso, ma stranamente, quando qualche mese fa, la Camera dovette votare, il PD votò contro insieme al PDL. Già prevedevano di aver bisogno, in futuro, di vedersi ricambiato il favore? Le autorizzazioni all’uso delle intercettazioni di Bocchino e Lusetti, prevedo che non arriveranno mai, così come non arriverà mai l’auorizzazione agli arresti di Margiotta del PD. Il parlamento è una grande famiglia e non si mandano in galera i parenti, per affetto. Oggi a me, domani a te è la parola d’ordine. Però si fa un gran parlare di “questione morale”. Se ne parla, appunto,  senza fare nulla. Oggi persino Violante dice che “la questione morale va affontata seriamente”. Ma và? Ma poi aggiunge che la colpa del calo del PD è anche Di Pietro. Ma come, non ha letto i risultati elettorali? Non sa che il PD ha perso un 6% di voti che non sono andati a Di Pietro, a cui è attribuibile solo un 3% in più dei voti del PD? E l’altro 6% dove sarebbe andato, secondo Violante? Lo scandalo Del Turco non c’entra nulla? Ma sì, fatevi la vostra riunione di direzione, voi del PD. Mettete ai voti la mozione in cui si chiede di staccarsi da Di Pietro per sempre, firmate la vostra condanna all’oblio. Ma, almeno, smettela di prendere in giro la gente che ha creduto in voi.

Ecco l’articolo sulla Global Service: Leggi il seguito di questo post »

E poi lo chiamarono il Magnaccia. Il senso di ciò che è “fine”

di Wildgreta

Chiedo scusa a Terence Hill per aver accostato la serie di cult movie degli anni 70 Trinità, ad uno dei momenti più bui della nostra Repubblica. Uno di quei momenti che molti di noi non avrebbero mai voluto vivere. Certo che, se alla democrazia si preferisse la dittatura, allora l’Italia di oggi sarebbe il posto giusto dove vivere. Non possiamo però accontentarci di esprimere a parole il nostro dissenso verso tutti gli ultimi provvedimenti del governo BERLUSCONI 4, il cui premier è stato definito da Di Pietro, dopo la pubblicazione delle intercettazioni, “magnaccia”. Definizione maleducata, dice qualcuno del PD e non solo. La mia domanda, allora,  è:” cosa ha fatto di educato Berlusconi in questi due mesi? Dove, non avrebbe toccato abissi di volgarità l’ex cantante travestito da statista? E’ forse “fine” prendere le impronte ai bimbi Rom? E’ fine scomodare l’esercito per difendersi dai cittadini campani che hanno visto i loro cari ammalarsi e morire di spazzatura? E’ fine bloccare 100.000 processi? E’ fine organizzare vertici istituzionali  a casa propria? E’ fine usare il parlamento  a proprio uso e consumo, mentre gran parte degli italiani non riuscirà ad approfittare neppure dei saldi? E’ forse fine avere un alleato che minaccia di estrarrei fucili se non verrà accontentato?  E’ fine bloccare le intercettazioni anche se ritenute indispensabili per tante indagini? E’ fine riempire il parlamento dei propri avvocati? E’ fine far eleggere  tanti indagati e condannati? E’ fine scomodare Robin Hood, per schedare i poveri? Ma, soprattutto, è fine avere un premier come Berlusconi?

E allora, non limitiamoci a parlare, ma aderiamo in massa alla manifestazione dell’8 luglio a piazza Navona alle ore 18 facendo sentire la nostra vicinanza all’unica opposizione che è rimasta in campo.Mentre il PD riflette e la sinistra si riorganizza.  Pubblicizziamo la manifestazione sul web, ma soprattutto partecipiamo tutti. 

Cenere lavica, condannato l’ex sindaco Scapagnini (PDL). Si allunga la lista dei condannati in parlamento

Versati contributi previdenziali ai dipendenti 3 giorni prima delle elezioni. Abuso d’ufficio e violazione della legge elettorale. Risarcimento a Enzo Bianco (PD)

Il neo parlamentare del Pdl dovrà scontare 2 anni e 6 mesi di carcere per i contributi concessi ai dipendenti pubblici, dopo l’eruzione del 2005. Condannati a 2 anni e 2 mesi anche gli ex assessori Strano, Fatuzzo, D’Antoni, Nicotra, Grasso e De Mauro, assolti Rosano e D’Agata Leggi il seguito di questo post »

21 febbraio 2008: Forza Italia prometteva “liste pulite”

di Wildgreta

Bondi 21 febbraio 2008: «Chi ha procedimenti in corso non sarà candidato. La regola non vale per processi di chiara origine politica».

Questo proclamava il probabile futuro ministro dei Beni Culturali, Sandro Bondi poco più di due mesi fa. Oggi è tutto dimenticato, e le bugie preelettorali non hanno impedito al PDL di vincere le elezioni nonostante abbia disatteso la promessa fatta. I parlamentari eletti nelle file del Partito delle Libertà che sono indagati, condannati o prescritti sono, infatti, 45. Qui trovate la lista completa  (l’unico partito che non ne ha è l’Italia dei Valori)

Oggi ho ritrovato per caso questo articolo de La Stampa del 21 febbraio 2008 e rileggendolo ho provato una strana sensazione. Ho pensato che, in fondo, a ben pochi politici interessano i cittadini. Sono ancora poche le persone che si informano bene prima di andare a votare, quindi contando su una macchina elettorale ricca di mezzi economici e televisivi, coloro che disattendono le promesse, rischiano di vincere nonostante bugie così macroscopiche. I giornali di tutto il mondo si stupiscono dell’esito delle elezioni italiane, e noi siamo qui a domandarci come sia potuto accadere. Un giornale tedesco, oggi, imputa tutto a Prodi. Sinceramente, non posso pensare che anche la perdita della mia vasca da bagno, della quale si lamenta l’inquilina del piano di sotto, si possa imputare a un errore di Prodi. Ma degli errori ci sono stati e d’ora in poi si riperquoteranno su milioni di persone, senza averli neppure individuati con certezza.

Articolo La Stampa 21 febbraio 2008

Miccichè-Lombardo, Sicilia spacca Pdl

ROMA
Dopo il pressing di Fini e della Lega, arriva il via libera di Forza Italia alle “liste pulite”. Nel Popolo delle libertà, alle prossime elezioni, non sarà candidato chi ha procedimenti penali in corso. La conferma arriva dalla lettera che Sandro Bondi, coordinatore nazionale di Forza Italia, ha inviato ai coordinatori regionali, ai membri del comitato candidature e al presidente Silvio Berlusconi.

Le conferme
«Eventuali procedimenti penali che riguardano nostri parlamentari o eventuali candidati – scrive Bondi – , esclusi naturalmente quelli che, come sappiamo, hanno un origine di carattere politico, costituiscono un motivo sufficiente di esclusione» dalle liste del Pdl. Leggi il seguito di questo post »

Voto in Sicilia: exit su La7 svela che si può comprare

Lunedì sera davanti EXIT, su La7, condotto da Ilaria DAmico’, (http://www.la7.it/blog/post_dettaglio.asp?idblog=ILARIA_DAMICO_-_Exit_15&id=2176)  è stato semplicemente mostrato al resto d’Italia quello che a noi siciliani è stato sempre chiaro: il voto si compra. Non esistono ideali, ma solo un mercato. Soggetto in questione erano i bassifondi di Catania, dove i diversi patronati (ricordo, finanziati da soldi statali), per l’occasione, si trasformano in segreterie elettorali pro-destra, che distribuiscono viveri e favori, entrambi TEMPORANEI, ai votanti. E dopo di che, l’affluenza al voto viene strategicamente controllata, davanti alle sezioni, dai rappresentanti di lista, che qui servono a tutto, tranne che ad evitare i citatissimi brogli. Chi non va a votare avrà le dovute conseguenze… Leggi il seguito di questo post »

C’È DEL MARCIO IN PARLAMENTO

di Ludovico Poggi 09.04.2008  

PER TABELLA RIEPILOGATIVA CLICCA QUI

Posto che si presumono innocenti tutti i candidati rinviati a giudizio o il cui procedimento penale è attualmente in corso, ecco una panoramica di chi, tra i candidati alle elezioni politiche, è stato (o è) oggetto di procedimenti penali. La tabella qui sotto riguarda  soltanto coloro che, secondo le nostre elaborazioni, avranno un seggio nella futura Camera dei Deputati, con l’eccezione di due casi “in bilico” che sarebbero i primi esclusi nelle rispettive circoscrizioni. Non tutti i reati, ovviamente, hanno lo stesso peso dal punto di vista giuridico, etico e morale. La valutazione della loro rilevanza per dei rappresentati del popolo rimane affidata al giudizio di elettore.

Abbiamo sfruttato le informazioni ricavate dalla tabella precedente per elaborare alcune statistiche sulla situazione giudiziaria di futuri eletti e primi esclusi. Spicca il quasi 9 per cento di futuri deputati dell’Udc già condannati in primo o in secondo grado e in attesa della procedura d’appello e della Cassazione. Per contro, è giusto segnalare come l’Idv non abbia nessun condannato, né prescritto.

Tra i primi esclusi, solo due candidati su 255 hanno subito condanne. Proprio perché si tratta di  “primi esclusi”, non è da scartare l’ipotesi che anch’essi (rispettivamente di Pdl e Sa) possano entrare alla Camera, modificando la percentuale di condanne definitive della tabella .
Nei casi in cui abbiamo riscontrato sia condanne definitive sia prescrizioni, abbiamo conteggiato solo la condanna. Dei ventidue casi riportati nella tabella risultano:

 

 – 4 rinvii a giudizio
– 2 condanne in primo grado
– 2 in secondo grado
– 9 casi di condanne definitive e 1 patteggiamento
– 4 prescrizioni

La principale fonte riguardante la situazione penale dei candidati è il libro “Se li conosci li eviti” (2008) di Peter Gomez e Marco Travaglio edito da Chiarelettere. Le informazioni contenute nel volume sono state “incrociate” e completate con sentenze della corte di Cassazione penale e materiale reperito da archivi giornalistici on line.
Purtroppo, come già segnalato le nostre reiterate richieste alle segreterie politiche e agli uffici stampa dei sei principali partiti politici, non hanno ottenuto alcuna risposta.

 

ALLEGATO

Tabella rinvii a giudizio, prescrizioni e condanne dei candidati (31kb – PDF)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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