Berlusconi smentisce Berlusconi: mai annunciato nuovi ministri. Le due dichiarazioni

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Wildgreta

Ennesima smentita di Berlusconi, l’unico premier al mondo che passa più tempo a smentire se stesso che a proporre qualcosa di intelligente. Non vedevamo l’ora divedere la Brambilla ministro e invece, stasera, Berlusconi nega di aver mai detto una cosa del genere. Comunque, qui troverete la dichiarazione di oggi e subito dopo quella del 27 dicembre, solo dieci giorni fa, in cui spiega perchè vuole due ministri in più: sanità e turismo. Povera Brambilla…
GOVERNO: BERLUSCONI, MAI ANNUNCIATI NUOVI MINISTRI

(AGI) – Roma, 8 gen. – “Io non ho annunciato nuovi ministri, ho detto che ci sono materie, come ad esempio la sanita’ e il turismo, in cui serve un corrdinamento nazionale maggiore, visto che si tratta di competenze soprattutto regionali. Ne sto parlando con gli alleati, tutto qui. Non c’e’ stato nessun no e nessuna presa di posizione contraria”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, incontrando i giornalisti apalazzo Grazioli. “Ne stiamo parlando – ha continuato – si discute se attribuire delle deleghe col titolo di ministro invece che di sottosegretario e di fare alcun viceministri per dare piu’ autorevolezza a chi gia’ svolge un determinato ruolo”.

Berlusconi: «Il Pd faccia con Di Pietro quello che ho fatto io con la Lega»

«Dialogo solo con divorzio Pd-Idv. Federalismo prima del presidenzialismo». Fazio e Brambilla nuovi ministri

ROMA (27 dicembre) – Silvio Berlusconi in serata durante un brindisi in serata a Palazzo Grazioli ha invitato «il Pd a fare quello che io ho fatto con la Lega. Ho preso un alleato che era secessionista e ora è federalista. Il Partito democratico avrebbe dovuto fare lo stesso con l’Italia dei Valori, ma mi pare si stia facendo permeare dal giustizialismo di Di Pietro».

Dialogo possibile solo con divorzio Pd-Idv. «Il divorzio tra Pd e Idv è una pregiudiziale per il confronto tra maggioranza ed opposizione?», è stato chiesto a Berlusconi.«Sì, perché come si fa? Di Pietro è irrecuperabile, è il giustizialismo fatto persona. Lo dice tutta la sua storia. Il divorzio tra Veltroni e Di Pietro è necessario, ma è il Pd che deve scegliere quale identità darsi, oggi è incerto, non sanno neppure di quale famiglia europea far parte». A proposito del dialogo, in particolare sul tema intercettazioni e giustizia, Berlusconi ha aggiunto: «Non vedo perché anche la sinistra non debba essere d’accordo con noi, quella sinistra che era garantista e che io da giovane guardavo con simpatia proprio perché era il garantismo fatto politica. Una sinistra che non partisse da un preconcetto antagonista nei miei confronti dovrebbe essere d’accordo soprattutto ora che la situazione si è ribaltata contro il Pd». Quanto al dialogo, il presidente del Consiglio ha ricordato di non aver mai usato questa parola perché «per parlare di dialogo servono due presupposti il rispetto e la lealtà » e «sarebbe una farsa se io mi sedessi con chi mi accusa di essere Hitler, di essere un dittatore argentino o di essere immorale».

Totale autonomia ai gruppi parlamentari. Berlusconi ha sottolineato che pur non intendendo sedersi al tavolo personalmente lascerà ai gruppi parlamentari «totale autonomia» per cercare soluzioni condivise: «Da vero liberale ho detto e dichiarato che i gruppi e i ministri hanno totale autonomia per concordare con la sinistra un progetto condiviso anche perché sarebbe un bene se così fosse. Tuttavia non posso essere io a sedermi al tavolo perchè sarebbe una farsa anche se io stesso sarei il più felice se vi fosse un accordo sulle riforma da fare». E sulla possibilità che il dialogo riparta dopo le inchieste giudiziarie che hanno coinvolto il Pd, Berlusconi ha aggiunto: «E’ un auspicio, speriamo di sì, ma se devo dire se ci credo rispondo di no perché da questo punto di vista sono pessimista».

Due ministri in più. Berlusconi ha infine annunciato che due Sottosegretari (Turismo e Sanità) saranno promossi al rango di ministri. «Sono molto contento della mia squadra di governo, sono tutti molto bravi oltre ogni previsione: l’allargamento della squadra non è certo la cosa più urgente ma su alcune materie, attribuite alle Regioni, si sente forte la necessità di una regia centrale». Proprio i settori del turismo e della sanità, ha aggiunto il premier citando uno studio delle Nazioni Unite, saranno quelli più in espansione nei prossimi anni e per questo è necessario avere un referente autorevole in queste materie: «Siamo 60 e 60 restiamo – ha spiegato – ci sarà solo il passaggio del Sottosegretario al Turismo a ministro senza portafogli e il ritorno del ministro della Sanità che penso sia indispensabile». i sottosegretari alla sanità, Ferruccio Fazio, e al Turismo, Michela Vittoria Brambilla, saranno dunque promossi ministri.

Presidenzialismo non all’ordine del giorno. Nel pomeriggio, intervistato da SkyTg24 Berlusconi aveva detto che il presidenzialismo «non è all’ordine del giorno», sottolineando che nella conferenza stampa di fine anno aveva già chiarito che il presidenzialismo non era tra i temi da affrontare in questa fase, e che lo sarebbe stato «eventualmente nella seconda parte parte della legislatura».

Accuse ai giornali. Motivando il cambio di direzione Berlusconi ha lanciato le consuete pesanti accuse ai giornali. «Il presidenzialismo – ha detto – è un tema da affrontare», ma sempre «con il concorso di tutti. Ma i direttori dei giornali si sono telefonati e hanno deciso di montare la panna e hanno fatto disinformazione».

«Prima il federalismo poi la giustizia», ha quindi affermato il Cavaliere. «A seguire faremo le altre importanti riforme».

La Costituzione? Senza consenso la cambieremo da soli. «Una parte specifica della Costituzione si può cambiare ma si deve avere il consenso di tutte le forze politiche», ha quindi affermato Berlusconi. «Lo faremo da soli se vi saremo costretti per un comportamento irragionevole dell’altra parte», ha aggiunto.

Crisi, serve fiducia. Berlusconi è tornato poi a sottolineare l’importanza dell’ottimismo e della fiducia per superare la crisi. «L’impegno del governo – ha detto – è a far sì che quest’anno che abbiamo davanti non sia così terribile». «Dobbiamo avere fiducia – ha aggiunto il premier – e continuare con il nostro stile di vita, aiutando chi si trova in difficoltà».

Mai attaccato i giudici. «Nessun effetto». Il presidente del Consiglio ha risposto così a chi gli chiede che effetto prova nel vedere il Pd che «attacca i giudici». «Io – ha proseguito il premier – non ho mai attaccato i giudici, anzi è il contrario».

«Fortunatamente sono padre dei miei figli…». Così il premier ha infine risposto alla richiesta di un commento sulle vicende che stanno coinvolgendo il figlio di Antonio Di Pietro.

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