Taormina «Le elette Pdl? Il 15% si sono concesse…»

NOTE DI WILDGRETA: IL TITOLO CONTIENE UN ERRORE, INFATTI “IL 15%” è’ SINGOLARE, QUINDI SI SAREBBE DOVUTO SCRIVERE “IL 15% SI E’ CONCESSO”

Taormina «Le elette Pdl? Il 15% si sono concesse…»

«Legge anti-prostituzione? Ridicolo, il 15 per cento delle parlamentari Pdl è stata eletta dopo averla data…. Quando deciderò di fare i nomi ci saranno sorprese: non ho paura di querele perché le interessate sanno che io so tutto». L’avvocato Carlo Taormina, ex parlamentare di Forza Italia, va a ruota libera intervistato da Klaus Davi in KlausCondicio, programma in onda su Youtube. Ma non è l’unica «rivelazione» che Taormina s’è sentito in dovere di fare. «Ci sono gay nascosti, sotto “copertura” con mogli e famiglia, anche nel nostro governo ad altissimi livelli e Berlusconi lo sa; non ministri, ma poco al disotto». Parlando poi del Cavaliere, Taormina ha sottolineato che il premier «non è affatto omofobo. Non odia i gay, anzi li ha fatti lavorare e ha premiato le loro carriere nelle sue aziende. Non l’ho mai sentito fare battute omofobe. E poi se li odiasse dovrebbe odiare qualche suo strettissimo amico…».

http://www.ilgiornale.it/interni/taormina_le_elette_pdl_il_15_si_sono_concesse/07-11-2010/articolo-id=485207-page=0-comments=1

LODO ALFANO, NAPOLITANO:SI PROFILANO CONFLITTI ISTITUZIONALI

I timori di Napolitano: “Ora si profilano conflitti istituzionali”

Gli scenari per gestire il dopo-sentenza

FEDERICO GEREMICCA

ROMA

E adesso? «E adesso, purtroppo, si profilano gravi conflitti politici. E – temiamo – anche istituzionali». Poche parole, scandite con lentezza. La fonte del Quirinale sintetizza così l’umore del Colle, chiarendo subito – a scanso di ulteriori equivoci – che quelle parole non rappresentano nè una minaccia nè un avvertimento: quanto – piuttosto – la preoccupatissima constatazione della via che rischia di imboccare il confronto politico-istituzionale, dopo il pesante attacco mosso dal presidente del Consiglio al presidente della Repubblica e alla Corte Costituzionale.

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Valerio Evangelisti:Tutti i “lodi” di cui non si parla

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Valerio Evangelisti
L’assoluzione di Gianni De Gennaro, ex capo della polizia e oggi dirigente del Dis (Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza), e dell’ex dirigente della Digos genovese Spartaco Mortola, è una notizia consolante. Opportunamente, rappresentanti sia della maggioranza che della cosiddetta opposizione se ne sono rallegrati.
Un entusiasmo più che giustificato. Dimostra infatti quanto fossero insensate le critiche piovute sul Lodo Alfano, mentre scrivo ancora al vaglio della Corte costituzionale. “La giustizia è uguale per tutti salvo che per quattro!” gridavano sguaiatamente i protestatari, alludendo alle quattro massime cariche dello Stato. Ora sappiamo che non è così. Di “lodi” ne esistono un sacco, di intoccabili ce n’è una folla. Un lodo mai scritto eppure operante è quello che definirei il Lodo Guida, dal cognome del questore in servizio a Milano allorché l’anarchico Giuseppe Pinelli precipitò dalla finestra, nel 1969. Esso prevede, giustamente, l’impunità quasi totale degli esponenti delle forze dell’ordine nell’esercizio delle loro funzioni. Per meglio dire, totale per gli alti funzionari, parziale per i marmittoni ai loro ordini. L’importante è che nessuno di essi finisca mai in galera, per reati secondari come l’induzione alla falsa testimonianza (era l’accusa gravante su De Gennaro), il depistaggio, la sottrazione di prove, la creazione di prove fasulle, l’omicidio più o meno colposo e altre robette.

LODO ALFANO, COSSIGA: BERLUSCONI CONDANNATO FARA’ COME MUSSOLINI

Berlusconi torna ad essere imputato:”Mills” e “diritti tv” processi aperti

7/10/2009 (19:45)

Ecco i guai giudiziari del premier con la bocciatura del Lodo Alfano

ROMA
Sono due i dibattimenti in cui è imputato a Milano Silvio Berlusconi e che devono ricominciare dopo la decisione della Consulta di dichiarare illegittimo il Lodo Alfano. Un terzo procedimento, quello cosiddetto Mediatrade è ancora in fase di indagini preliminari e il pm Fabio De Pasquale starebbe lavorando per redigere l’avviso di chiusura delle indagini che, di norma, prelude alla richeista di rinvio a giudizio.

In fase di dibattimento si trovano il processo sulle presunte irregolarità nella compravendita di diritti televisivi da parte di Mediaset che vedono imputati il premier e parte del management Fininvest e quello in cui Berlusconi è imputato per corruzione in atti giudiziari con l’avvocato inglese David Mills. In quest’ultimo processo la posizione del premier era stata stralciata e il dibattimento a suo carico sospeso per via del Lodo Alfano, ma i giudici della decima sezione del tribunale di Milano l’hanno proseguito per Mills che è stato condannato a quattro anni e sei mesi. Proprio venerdì, 9 ottobre, comincerà per l’avvocato inglese il processo d’appello in cui Berlusconi è stato chiesto come teste dalla difesa.

Diversa la scelta dei giudici della Prima sezione del Tribunale che avevano il processo per tutti nella vicenda della compravendita dei diritti. In questo dibattimento, il premier e gli altri imputati sono accusati di una serie di reati societari per aver, nella ricostruzione dell’accusa, creato fondi neri ’gonfiandò i costi dei diritti. I giudici avevano accolto una contestazione suppletiva del pm de Pasquale relativa a una frode fiscale riferita agli anni 2000-2003 che ha portato allo slittamento in avanti della prescrizione di quattro anni, cioè al marzo del 2012.

Nel processo Mills, Berlusconi è invece accusato di aver dato al legale inglese 600mila dollari perchè facesse dichiarazioni reticenti in due vecchi processi milanesi: All Iberian e quello sulla corruzione nella Guardia di Finanza. Il lodo Alfano, infine, avrà un riflesso anche a Roma, dove il gip dovrà decidere sulla richiesta di archiviazione di un procedimento nei riguardi del premier: Berlusconi è indagato per istigazione alla corruzione per un presunto tentativo di avvicinamento, a ridosso dell’approvazione della Legge Finanziaria del governo Prodi, di alcuni parlamentari della maggioranza per convincerli a passare con l’ opposizione con l’ obiettivo di far cadere il governo. Il gip aveva inviato gli atti alla Corte costituzionale, ritenendo che il lodo Alfano, per la sua formulazione, si applicasse anche alla fase del «procedimento» e non solo a quella del «processo» e pertanto violasse più principi costituzionali.

LA STAMPA 7 OTTOBRE 2009

LODO ALFANO: DI PIETRO, SE CONSULTA NON LO BOCCIA C’E’ IL REFERENDUM

(ASCA) – Roma, 6 ott – ”Se la Consulta dovesse non bocciare il Lodo Alfano sarebbe il referendum l’appuntamento centrale, un plebiscito di meta’ legislatura assimilabile a una vera e propria elezione anticipata”.

Lo ha affermato il leader dell’Idv Antonio Di Pietro in un forum con il quotidiano ”L’Altro” che verra’ pubblicato domani. ”In questo momento – ha aggiunto Di Pietro – Berlusconi sembra l’utile idiota di un sistema di potere da cui molti traggono vantaggio. Noi ci preoccupiamo tanto, e a ragion veduta, delle leggi ad personam a favore del premier, ma Berlusconi non e’ certo l’unico utilizzatore finale di quelle leggi. La verita’ e’ che dietro le leggi di Berlusconi ci sono gli interessi di tante persone nel mondo della finanza, delle banche, delle imprese, dell’economia forte, dell’informazione”.

Di Pietro afferma poi che ”Berlusconi si e’ messo a fare politica perche’ aveva problemi giudiziari”. Pero’ ”buttandosi in politica ha fatto in modo che le sue inchieste diventassero chissa’ che cosa. Se avesse patteggiato 150 milioni delle vecchie lire finiva tutto li”’.

Di Pietro ha anche confermato le critiche rivolte al capo dello Stato: ”Ho usato parole forti non in relazione alla sua responsabilita’ di non firmare ma rispetto a una sua affermazione gravissima secondo cui tanto la legge l’avrebbero rivotata comunque. In un paese normale bisognerebbe fare una tavola rotonda su quanto accaduto e domandarsi: il presidente della Repubblica sta interpretando correttamente la Costituzione o sta piuttosto rinunicando alla difesa di una sua parte? Tutti mi hanno dato contro, anche il Pd che mi ha minacciato: a questo punto mai con Di Pietro. Voglio vedere dove vanno…”.

Sulle prossime regionali, Di Pietro ha confermato la decisione di non allearsi con il Pd in Calabrio mentre nessuna decisione e’ stata presa per la Campania e la Puglia.

”Sull’onesta’ di Vendola – ha detto il leader dell’Idv – sarei pronto a mettere le mani sul fuoco, ma gli imputo una sorta di culpa in vigilando. Il problema li’ non e’ Vendola ma il Pd. Bisogna vedere quale Pd rientrerebbe nella coalizione”.

min/sam/alf

Lodo Alfano, la difesa del premier: «Se bocciato si rischiano le dimissioni»

IL PROSSIMO SEI OTTOBRE È PREVISTA L’UDIENZA

La memoria dell’Avvocatura dello Stato alla Consulta: in caso di bocciatura «ci saranno danni a funzioni elettive»

ROMA – Se la Corte Costituzionale dovesse bocciare il cosidetto “lodo Alfano” la legge, approvata la scorsa estate che prevede lo stop ai processi per le 4 più alte cariche dello Stato, «ci sarebbero danni a funzioni elettive, che non potrebbero essere esercitate con l’impegno dovuto, quando non si arrivi addirittura alle dimissioni. In ogni caso con danni in gran parte irreparabili». È sulla base di questo pericolo in cui potrebbe incorrere il premier Silvio Berlusconi che l’Avvocatura generale dello Stato, per conto della Presidenza del Consiglio, difende la “ratio” della legge che sospende i processi nei confronti delle quattro più alte cariche dello Stato. La memoria di 21 pagine – di cui l’Agenzia Ansa è in possesso – è stata depositata presso la cancelleria della Corte Costituzionale in vista dell’udienza del prossimo 6 ottobre. Leggi il seguito di questo post »

Lodo Alfano: udienza Consulta su legittimità il 6 ottobre


Lodo Alfano: udienza Consulta su legittimità il 6 ottobre
Roma, 26 giu (Velino) – La legittimità costituzionale del “lodo Alfano” che sospende i processi nei confronti delle quattro più alte cariche dello Stato sarà esaminata dalla Consulta il 6 ottobre prossimo. La Corte costituzionale ha infatti fissato oggi, con un decreto firmato dal presidente Francesco Amirante, l’udienza che affronterà le questioni di costituzionalità della legge sollevate da diversi giudici nei mesi scorsi. Il relatore del procedimento sarà il giudice Franco Gallo, componente della Consulta dal 2004, professore di diritto tributario nominato dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.contnua a leggere

Testimone ‘Ndrangheta abbandonata dallo stato:”Marco Biagi è stato ucciso così”

‘Ndrangheta, la testimone senza (più) scorta: “Abbandonata dallo Stato”

ROMA – “Vorrei che qualcuno mi spiegasse, vorrei capire cosa sta succedendo”. Giuseppina Cordopatri è incredula, ma soprattutto indignata, perchè quello che le sta capitando, denuncia, “è una vergogna”. Lei è un teste d’accusa contro la ‘Ndrangheta, e dal 1997 vive sotto scorta. O meglio, viveva. Perchè da 25 giorni le hanno tolto la protezione, e adesso, spiega, “se chiedete di me non vi rispondono, è come se fossi morta”. Cordopatri è stata abbandonata dallo Stato, ma senza un motivo. “Quando ho telefonato per chiedere perchè mi hanno tolto la scorta, la funzionaria con cui ho parlato mi ha risposto: ‘Io non ne so niente, ero in ferie'”. La donna se la prende con i “settori deviati dell’amministrazione dello Stato” che da 25 giorni l’hanno costretta ad “arresti domiciliari forzati”. Ma lei, strano a dirsi, c’è abituata: “Non è la prima volta che provano a togliermi la scorta, con questa siamo a tre”, rivela.

“Una prima volta ci hanno provato nel 2003, poi me l’hanno ritolta nel 2006. Quell’anno, con il governo Prodi, Marco Minniti elaborò per me un piano di protezione personalizzato”. Ma adesso tutto è cambiato: a partire dalla mezzanotte del 27 aprile scorso non ha più una scorta, e alla residenza segreta di Giuseppina Cordopatri “il 4 maggio scorso è stata staccata la corrente elettrica”, aggiunge. Non le portano via neanche la spazzatura: “Esco a mio rischio e pericolo a buttare l’immondizia”, dice. Rischio e pericolo, già. Perchè “questo è un braccio di ferro, e qui non si pareggia”, tiene a sottolineare.

Giuseppina Cordopatri vuole essere ancora più chiara: “Marco Biagi è stato ucciso così“, accusa. “E io non voglio fare la sua fine”. Per questo si sta battendo perchè si sappia della sua storia. “Ieri ho anche parlato con un giornalista del ‘Guardian’“, ci tiene a far sapere. Perchè vuole “che tutti sappiano di questa storia“. E in particolare vuole far sapere che “io sono destabilizzante, perchè vado ai processi e parlo. Parlo di corruzione, di mafia e di logge massoniche che controllano, e questo dà fastidio“. La teste d’accusa sostiene che “mi vogliono fiaccare”. Ma, assicura, “io non mi arrendo, non ho intenzione di cedere”. Tutto quello che sta accadendo, insiste Cordopatri, “è finalizzato a far ritirare la mia costituzione in parte civile, perchè loro sono in affari con le organizzazioni mafiose”. Quel ‘loro’, sostiene, sono sempre i “settori deviati dell’amministrazione dello Stato”. Gli stessi che le hanno tolto la scorta? “Voi siete a Roma, vero? Allora chiedete lì”.

22 maggio 2009

Intercettazioni, la rabbia del superconsulente Genchi: “Sequestrati dai Ros anche atti di indagini in corso”

E’ indagato per violazione della privacy e abuso d’ufficio

Intercettazioni, la rabbia del superconsulente Genchi: “Sequestrati dai Ros anche atti di indagini in corso”

All’indomani della perquisizione dei carabinieri nella sua casa e in ufficio, si dice “sereno” ma battagliero: “Preparo la mia difesa da presentare nelle sedi opportune”. Poi: “Non ce l’ho con il procuratore di Marsala Di Pisa”

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ultimo aggiornamento: 14 marzo, ore 19:55
Palermo, 14 mar. – (Adnkronos) – “Sono tranquillo. Sto preparando con il mio legale, l’avvocato Fabio Repici, la mia difesa che presenteremo nelle sedi opportune”. Lo ha detto all’ADNKRONOS Gioacchino Genchi, il superconsulente informatico a cui ieri i Carabinieri del Ros, su disposizione della Procura di Roma, hanno perquisito gli uffici e l’abitazione. Genchi, che ha lavorato a delicate indagini, tra cui ‘Why not’ della Procura di Catanzaro, è indagato per violazione della privacy e abuso d’ufficio. Leggi il seguito di questo post »

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