(il compagno Silvio)
di Wildgreta
La comunicazioni e il linguaggio del Partito Democratico
Innanzitutto, trasformare i termini politici di uso comune in chiave snob ( o provinciale) ha creato una barriera con le fasce sociali meno elevate culturalmente: la sede del partito diventa il “loft”, la riunione diventa il “caminetto”, il governo ombra lo “shadow cabinet”. E non c’è neppure un bonario, “Walter è fatto così” tra gli elettori del PD, ma soltanto un “Veltroni è un despota” sintesi di giudizio espressa dalla base, che “base” non è, se di colpo il partito si è accorto di avere soltanto un “vertice” che si è ritenuto non avesse bisogno di pilastri su cui reggersi. La annunciata partecipazione di tutti alla costruzione del partito democratico con le primarie, si è rivelata poi una presa in giro. Molte delle personalità di spicco chiamate a raccogliere consensi allora, sono state messe da parte una volta che si è trattato di scegliere le candidature. Ad un professionista toscano che aveva ricevuto moltissimi voti alle primarie, è stato detto:”Mi dispiace, le candidature per le politiche sono blindate”.
Ragazze capolista
Le Walter’Angels sparse un po’ in tutta Italia, hanno scalzato personalità di spicco legate al territorio senza avere nessun merito se non quello di piacere a Walter (in quale senso dovrebbe spiegarcelo lui). E’ stato così nel Lazio e in Campania e forse anche da qualche altra parte.
Ma Walter voleva “rinnovare“, e per farlo, forse ha guardato solo la carta di identità e la fotografia, quasi a dire:”Sei giovane e carina, puoi rappresentare il popolo”. Se le avesse mandate tutte in televisione, avrebbe fatto meno danni a se stesso e al paese.
L’errore di voler piacere a tutti
Con la sua smania di piacere al centro, a sinistra e a destra, Veltroni è riuscito a non piacere quasi a nessuno. Neppure a quelli che nel PD hanno voluto credere comunque, perdonandone anche gli errori. Lo hanno votato in molti, ma più per il bisogno di credere in qualcosa, che per convinzione. Leggi il seguito di questo post »
Dopo la vittoria Alemanno dà appuntamento ai suoi in piazza del Campidoglio
“E’ rabbia, è amore, Roma tricolore”; “Rutelli in Romania”. E spuntano i saluti romani
ROMA – Un tricolore sventola in mano a Marco Aurelio. Ed è così che il condottiero romano, che troneggia in mezzo alla piazza del Campidoglio, diventa l’involontario testimonial del trionfo di Gianni Alemanno. Lui, un passato missino alle spalle, uno che porta, orgogliosamente, la celtica al collo, ex ministro gettato nell’agone della sfida della Capitale, ce l’ha fatta. Travolgendo Rutelli e portando, per la prima volta, un ex fascista al Campidoglio. Un fatto epocale per Roma che archivia la lunga stagione a guida centrosinistra e si affida, con entusiamo, alla destra.
E la destra festeggia. Per le strade, dove i tassisti, massicciamente schierati per Alemanno, improvvisano cortei a colpi di clacson. Nel comitato elettorale dove la tensione si scioglie quasi subito. Con il passare dei dati che levano ogni dubbio sull’esito finale. Tanto che Alemanno annuncia la vittoria a scrutinio in corso. Si affaccia dalla finestra, il candidato del Pdl. Saluta, tricolore in mano, la folla che blocca la strada. In testa, come al solito, i tassisti che invocano a gran voce un posto da senatore per il loro leader Bittarelli.
“Ci vediamo al Campidoglio” annuncia Alemanno. E’ quello il luogo simbolo. La collina da conquistare bandiere al vento. E mentre su Roma cala la sera, sono circa 500 quelli che rispondono all’appello del loro sindaco. Forse non moltissimi, ma conta poco. Tricolori ovunque e poi bandiere di An e del Pdl. Di celtiche nemmeno l’ombra, se non quella che si scorge al collo di qualche ragazzo. Si vede invece qualche saluto romano.
ROMA: VELTRONI, SCONFITTA MOLTO GRAVE E PESANTE MA RINGRAZIO RUTELLI
Roma, 28 apr. – (Adnkronos) – “Analizzeremo i dati e cercheremo di comprenderli, ancora e presto. Ma gia’ c’e’ un elemento su cui riflettere: ci sono circa 100mila elettori del centrosinistra che si sono astenuti al ballottaggio”. E’ quanto osserva Francesco Rutelli, commentando la sconfitta nel voto per il Campidoglio, nella sede del suo comitato elettorale.
DIFENDERO’ INTERESSI GENERALI
ROMA: ISABELLA ALEMANNO, RISULTATO STRAORDINARIO
Roma, 28 apr. – (Adnkronos) – “E’ veramente un risultato straordinario, che va al di sopra delle aspettative di vittoria”. Questo il commento della moglie del candidato sindaco del Pdl Gianni Alemanno, Isabella Rauti.
ROMA: ALEMANNO, MIO PRIMO IMPEGNO SICUREZZA E LOTTA AL DEGRADO
DOPO AVER INCONTRATO MARITO SIGNORA REGGIANI, ANDRO’ DAL PREFETTO
Roma, 28 apr. (Adnkronos) – ”La priorita’ per noi e’ la sicurezza. Dopo essere andato a trovare il marito della signora Reggiani per dirgli ‘mai piu” una cosa simile, andro’ dal prefetto. Il mio primo impegno sara’ la lotta al degrado”. Cosi’ Gianni Alemanno, intervistato al tg ‘La7’ circa il suo primo impegno da neo sindaco della Capitale.
(Reuters) Asti. «Grazie agli astigiani per non averci tradito e per aver creduto nella nostra squadra». È questo il primo commento a caldo della neo presidente della Provincia di Asti, Maria Teresa Armosino che dopo aver riconquistato due settimane fa il seggio in Parlamento per il Pdl, ha battuto al ballottaggio lo sfidande del Pd, Roberto Peretti, conquistando il 58% dei consensi.
«È stata una campagna elettorale, soprattutto nelle ultime due settimane, fatta all’insegna della denigrazione personale nei miei confronti – ha rilevato la neo presidente – ma questo si è tramutato in un boomerang per chi l’ha fatta. Ora sappiano che la strada è in salita, ma siamo pronti a lavorare con grande senso di responsabilitá per rispondere alle aspettative, che sono molte, degli astigiani».
Per nulla preoccupata dal doppio incarico Maria Teresa Armosino, che annuncia tra i primi atti della sua amministrazione il licenziamento del bilancio giá approvato dalla precedente Giunta e una deliberazione in tema ambientale «perché Cerro deve essere l’ultima discarica di tipo tradizionale», fa sapere che «l’essere presidente della Provincia e parlamentare non mi spaventa, anzi, sono convinta che sarà un fatto positivo».
Massa Carrara. Osvaldo Angeli, Presidente della Provincia uscente e candidato per il Partito Democratico, vince il difficile confronto con Sandro Bondi, conquistando il 57,49% degli elettori. Per Bondi solo un 42,51%. Un voto che tiene ben salda nelle mani del centro sinistra la Provincia apuana, mai conquistata dal centro destra e che sembrava, dopo la candidatura del numero due di Forza Italia, in discussione.
«Una bella vittoria – ha detto Angeli nella sala della Presidenza, contornato dai suoi fedelissimi – che conferma la fiducia, dà un giudizio su quello che abbiamo fatto e che mi dà maggiore responsabilità per portare a termine e concretizzare quei lavori per cui ho chiesto il voto nella campagna elettorale. Al voto della coalizione che rappresentavo credo si sia unito il voto di quella sinistra con cui non c’è stato apparentamento e che credo abbia scelto di votarmi, sia per la qualità del governo, ma anche per una scelta politica, per non consegnare questa provincia per la prima volta al centro destra».
Foggia. Secondo i dati parziali (655 sezioni su 693) diffusi dal Ministero dell’Interno relativi al ballottaggio per l’elezione del presidente della Provincia di Foggia, il Candidato del PD, Francesco Paolo Campo é al 45,7% mentre il candidato del Pdl, Antonio Pepe, è al 54,2%.
Catanzaro. Per la quarta volta consecutiva da quando esiste l’elezione diretta del presidente della Provincia, il centrodestra conquista Catanzaro e sempre con un candidato proveniente da Alleanza nazionale. A Giuseppe Martino (1995-1999) e Michele Traversa (1999-2004 e 2004-2008) succede Wanda Ferro, già segretario provinciale di An e assessore al Comune di Catanzaro, 40 anni, da sempre impegnata in politica. Può essere considerata il ‘delfino’ del presidente uscente Michele Traversa, del quale era collaboratrice nell’ufficio di presidenza. Netta la vittoria della candidata del Popolo delle libertà (59,7%), contro Pierino Amato, candidato del Partito democratico.
Roma. In base ai risultati provvisori degli scrutini relativi al ballottaggio per la Provincia di Roma, dopo lo spoglio delle schede di 3.136 sezioni su 3.725, Nicola Zingaretti (Pd), candidato della coalizione di centrosinistra, é attualmente attestato al 51,7% contro il 48,3% del suo avversario, Alfredo Antoniozzi (Pdl).
‘ANDRA’ FATTA UNA ANALISI DI QUESTO VOTO PARTICOLARE’
Roma, 28 apr. – (Adnkronos) – Quando il dato del voto per il Comune di Roma e per la sua Provincia si e’ oramai delineato, Francesco Rutelli individua un elemento particolare che ha giocato a suo sfavore: “Tutti quegli elettori che hanno votato per il nostro candidato Zingaretti alla Provincia e per il candidato del centrodestra Alemanno al Comune di Roma. Questo dato andra’ analizzato molto bene”, afferma il candidato del centrosinistra dopo la sconfitta per il Campidoglio. “Almeno, Zingaretti ha vinto…Questa e’ una notizia positiva. Spero che si vinca anche in diversi Municipi che sono in ballottaggio, dopo i 10 che il centrosinistra ha gia’ vinto al primo turno”.
Roma, 28 apr. – (Adnkronos) – “Oggi ho avuto una sconfitta e provo un’amarezza grande”. Lo confessa Francesco Rutelli, parlando nella sede del suo comitato elettorale dopo il risultato negativo delle elezioni a sindaco di Roma. “Da parte mia -tiene a sottolineare Rutelli- penso di aver fatto il mio dovere e nella mia vita pubblica ho avuto tante soddisfazioni e anche successi”. Quanto al domani immediato, “so che abbiamo importanti energie in campo nel Partito democratico, in cui ho creduto e continuo a credere; e nel centrosinistra romano, nel quale ho fiducia che abbia le risorse per guardare al suo futuro”.
Regioni – Lazio
Si è votato in 5 province e 44 comuni
Il neo eletto primo cittadino vince con il 53,5%. Rutelli ottiene il 46,4%. Situazione inversa alla Provincia, dove gli scrutini danno in testa il candidato del Pd Nicola Zingaretti. I risultati del Comune e della Provincia di Roma
Roma, 28 apr. (Adnkronos/Ign) – Si sono quasi conclusi gli scrutini dei ballottaggi per l’elezione di cinque presidenti di provincia e dei sindaci di 44 comuni.
La sfida più attesa era quella di Roma dove il candidato del Pdl Gianni Alemanno ha battuto il candidato del centrosinistra Francesco Rutelli (Pd) nella corsa al Campidoglio. Alemanno è il nuovo sindaco della capitale con il 53,5% dei voti. Rutelli ha ottenuto il 46,4% delle preferenze.
Inversa la situazione alle provincia, dove il candidato del Pd Nicola Zingaretti è in testa su Alfredo Antoniozzi (Pd). L’esito dei ballottaggi sembra comunque essere positivo per il centrodestra che, al secondo turno, ottiene tre delle cinque province.
Negativi i dati sull’affluenza che registrano un calo in tutta Italia. Secondo i dati definitivi forniti dal Viminale, alle comunali ha votato il 62,49% degli aventi diritto contro il 76,05% del primo turno. Alle provinciali invece ha votato il 54,99% degli aventi diritto contro il 73,587% del primo turno. Nella capitale il calo dell’affluenza è stato minore rispetto al resto del Paese (10% contro il 12% nazionale): per l’elezione del sindaco alle 22 di ieri aveva votato il 47,0% contro il 57,1% del primo turno. Il dato definitivo invece sull’affluenza alle provinciali di Roma è invece del 57,69%.
OCCHETTO: IL PD GUARDA AI SALOTTI BUONI – E LA DESTRA COLTIVA I QUARTIERI POPOLARI
1 Maggio 2008 — wildgreta01/05/2008
1 mag. – “La sconfitta di Rutelli alle elezioni comunali di Roma suggella la crisi profonda del progetto del Partito Democratico. Un progetto legato a una visione aristocratica della politica, incapace di cogliere i fermenti popolari della societa’ italiana”. Lo ha detto ai microfoni di Radio R101 Achille Occhetto, protagonista nella prima meta’ degli anni ’90 della svolta che porto’ alla nascita del Pds, oggi europarlamentare di Sinistra Democratica. Leggi il seguito di questo post »
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