Vittoria Cappellacci: Commenti stampa e web

———————————————————————

Elezioni Regionali Sardegna 2009: I migliori commenti trovati in rete

———————————————————————————-

Sardegna, Vittoria Cappellacci: Commenti e analisi sconfitta Soru

———————————————————————————-

Sardegna addio, Cappellacci:”Ora modificheremo il piano paesaggistico”

————————————————————————————–

ELEZIONI ABRUZZO: PER LATORRE, QUELLO DEL PIZZINO, E’ TUTTA COLPA DI DI PIETRO

ABRUZZO/ELEZIONI: CHI E’ GIANNI CHIODI

Notizia delle 23.30: Arrestato il sindaco di Pescara D’Alfonso, del PD. Il PD voleva candidarlo al posto di Costantini (IDV).

di Wildgreta

dal sito web di Chiodi, il manifesto del suo programma politico: “La Partecipazione e la Trasparenza Una società vale meno quando sono pochi a costruire per tutti. Una buona società è quella in cui ogni persona ha la possibilità di cooperare a costruire il futuro.”

Visto l’esempio del Premier, la sintesi del programma di Chiodi appare quanto mai strana. Se c’è stato un governo nella storia della Repubblica, in cui fossero pochissime persone a decidere per tutti, questo è proprio l’attuale governo Berlusconi, dove Tremonti, Ghedini e Berlusconi, decidono le sorti di un paese intero e dove, di fatto, il Parlamento è stato svuotato di qualsiasi ruolo. Chiodi è stato accusato di voto di scambio quando, all’inizio della campagna elettorale, ha invitato gli abruzzesi a recarsi ai suoi gazebo a lasciare il proprio curriculum. Leggi il seguito di questo post »

Veltrusconi: la “melassa tossica”

 

di Wildgreta

La cronaca politica di questi giorni, non cessa di suscitare in me forti preoccupazioni. In pratica, non so dove si stia andando: Alla deriva? In un reparto di neuropsichiatria? Felici verso il disastro? Dubbiosi verso la salvezza? Facciamo una carrellata degli ultimi eventi:

Il caso Travaglio- Schifani provoca multe, rischiami, prese di posizione e alla fine, persino lo spostamento dell’orario dell’Approfondimento del TG3 Primo Piano che non c’entrava nulla. I giornalisti si ribellano, Veltroni dice che lui non c’entra.

Celentano si ricrede su Berlusconi e dice che, forse, Silvio  è cambiato davvero.

D’Avanzo da Repubblica attacca Travaglio e non si capisce perchè.

Scalfari da Repubblica attacca Berlusconi definendolo un grande attore.

Travaglio da Repubblica attacca D’avanzo che, dice, lo detesta senza neppure conoscerlo.

La Spagna attacca l’Italia perchè si dimostra xenofoba  (decreto sicurezza su rom e clandestini)

Frattini sull’immigrazione pensa sia auspicabile un disegno di legge in accordo con opposizione e inquadrato in norme UE.

Bossi dice alla Spagna che i primi a sparare sugli immigrati sono stati loro.

La Carfagna non da il patrocinio al Gay Pride perchè I GAY a suo avviso non sono discriminati e con queste manifestazioni vogliono soltanto arrivare al riconoscimento delle coppie omosessuali e magari al matrimonio. Un occhio di riguardo,  lo invoca per le badanti.

La Libia si arrabbia con L’Italia per la nomina di Calderoli.

L’Italia risponde alla Libia che non vuole ingerenze nella formazione del governo

Le neoparlamentari del PDL non vogliono essre definite “pin up o topolone”.

A Napoli si temono epidemie per l’accumulo di rifiuti. Scoppiano disordini e  roghi. Il prefetto è preoccupato. Che Silvio li salvi.

A Salerno si multano i padroni dei cani sprovvisti di paletta.

Giovanardi paragona Don Gelmini a Don Bosco.

La moglie del deputato Giorgetti della Lega Nord viene condannata per truffa alla Regione Lombardia.( Nasce Milano ladrona?)

Veltroni e Berlusconi liquidano in 30 minuti la pratica della collaborazione fra maggioranza e opposizione: è nata la “melassa tossica”?

D’Alema riunisce un gruppo del PD alla Fondazione Italiani, ma non si deve parlare di correnti, non si deve parlare di disaccordi con Veltroni, non si deve parlare di mettere in discussione la leadership del PD, insomma non si deve parlare. Parleranno solo loro, tra loro e senza dirci cosa si sono detti. Pare che, comunque, pur essendo passato qualche anno, D’Alema abbia ancora sullo stomaco la micidiale “crostata” del famoso patto e l’idea di passare i prossimi cinque anni a dosi massicce di bicarbonato per digerire la “frittata” del patto Veltroni- Berlusconi, lo spaventi alquanto.

Dal canto suo, Berlusconi, vestiti i panni di statista, decide di non rilasciare più dichiarazioni estemporanee per strada. Disappunto dei cronisti di Montecitorio che si annoiano molto di più.

Berlusconi ed il suo governo sono felici di andare d’accordo con l’opposizione, parlano di “bipolarismo maturo“, come se avessero mangiato banane verdi fino al giorno al prima. Forse, dopo l’amichevole chiacchierata, verrà concesso anche un riconoscimento al “governo ombra” di Veltroni. Non sappiamo ancora se si tratti di uno speciale dispositivo catarifrangente o di un riconoscimento istituzionale, quello che è certo è che non si chiamerà più “shadow cabinet”, in nome di un finalmente ritrovato spirito di Unità Nazionalista.

Bè, anch’io se fossi al governo auspicherei che l’opposizione non mi rompesse troppo le scatole. Se fosse del tutto assente, ancora meglio. Se quel che ne resta, poi andasse pure d’accordo con me, brinderei pure. Purtroppo, però, c’è ancora Di Pietro a fare da solo l’opposizione e questo  rovina un quadro “quasi perfetto”…

 

Fiducia: dichiarazione di voto Antonio Di Pietro (video)

Il video

Fiducia al Governo: Dichiarazione di voto di Antonio Di Pietro il 14 maggio 2008.

Veltroni: “Respingere le analisi frettolose del voto”

ROMA – “C’e’ solo una cosa peggiore degli insuccessi elettorali ed e’ la spiegazione degli insuccessi elettorali. Che e’ quasi sempre frettolosa, predeterminata, fatta da insopportabili luoghi comuni”. Lo afferma il leader del Pd Walter Veltroni, intervenendo al 23mo congresso nazionale delle Acli. “Nulla e’ dato per sempre – ha affermato – ne’ la posizione di chi ha vinto ne’ quella di chi ha perso. Pensate al grande successo riportato l’anno scorso da Sarkozy e all’insuccesso del suo partito alle ultime elezioni. La nostra e’ una societa’ non ideologica che valuta e giudica i risultati per decidere se confermare o sostituire”. (Agr)

Commento di Wildgreta

Veramente chi si si è lanciato sin da subito nella corsa all’attribuzione delle colpe della disfatta sono stati proprio il PD e i suoi leader, attribuendo le responsabilità, nell’ordine a:

Romano Prodi

la Sinistra radicale

Antonio di Pietro

Francesco Rutelli

I Radicali

L’imprinting

OCCHETTO: IL PD GUARDA AI SALOTTI BUONI – E LA DESTRA COLTIVA I QUARTIERI POPOLARI

01/05/2008
1 mag. – “La sconfitta di Rutelli alle elezioni comunali di Roma suggella la crisi profonda del progetto del Partito Democratico. Un progetto legato a una visione aristocratica della politica, incapace di cogliere i fermenti popolari della societa’ italiana”. Lo ha detto ai microfoni di Radio R101 Achille Occhetto, protagonista nella prima meta’ degli anni ’90 della svolta che porto’ alla nascita del Pds, oggi europarlamentare di Sinistra Democratica. Leggi il seguito di questo post »

Veltroni, tutti gli errori del PD: un partito che ha solo un vertice poggiato su un tappeto rosso

             (il compagno Silvio) 

di Wildgreta

La comunicazioni e il linguaggio del Partito Democratico

Innanzitutto, trasformare i termini politici di uso comune  in chiave snob ( o provinciale) ha creato una barriera con le fasce sociali meno elevate culturalmente: la sede del partito diventa il “loft”, la riunione diventa il “caminetto”, il governo ombra lo “shadow cabinet”. E non c’è neppure un bonario, “Walter è fatto così” tra gli elettori del PD, ma soltanto un “Veltroni è un despota” sintesi di giudizio espressa dalla base, che “base” non è, se di colpo il partito si è accorto di avere soltanto un “vertice” che si è ritenuto non avesse bisogno di pilastri su cui reggersi. La annunciata partecipazione di tutti alla costruzione del partito democratico con le primarie, si è rivelata poi una presa in giro. Molte delle personalità di spicco chiamate a raccogliere consensi allora, sono state messe da parte una volta che si è trattato di scegliere le candidature. Ad un professionista toscano che aveva ricevuto moltissimi voti alle primarie, è stato detto:”Mi dispiace, le candidature per le politiche sono blindate”.

Ragazze capolista

Le Walter’Angels sparse un po’ in tutta Italia, hanno scalzato personalità di spicco legate al territorio senza avere nessun merito se non quello di piacere a Walter (in quale senso dovrebbe spiegarcelo lui). E’ stato così nel Lazio e in Campania e forse anche da qualche altra parte.
Ma Walter voleva “rinnovare“, e per farlo, forse ha guardato solo la carta di identità e la fotografia, quasi a dire:”Sei giovane e carina, puoi rappresentare il popolo”. Se le avesse mandate tutte in televisione, avrebbe fatto meno danni a se stesso e al paese.

L’errore di voler piacere a tutti
Con la sua smania di piacere al centro, a sinistra e a destra, Veltroni è riuscito a non piacere quasi a nessuno. Neppure a quelli che nel PD hanno voluto credere comunque, perdonandone anche gli errori. Lo hanno votato in molti, ma più per il bisogno di credere in qualcosa, che per convinzione. Leggi il seguito di questo post »

Roma:”Di che colore è la notte? Nera”

Dopo la vittoria Alemanno dà appuntamento ai suoi in piazza del Campidoglio
“E’ rabbia, è amore, Roma tricolore”; “Rutelli in Romania”. E spuntano i saluti romani

Scoppia la festa degli ex missini
“Veltroni, ora dacci le chiavi”

di MATTEO TONELLI

ROMA – Un tricolore sventola in mano a Marco Aurelio. Ed è così che il condottiero romano, che troneggia in mezzo alla piazza del Campidoglio, diventa l’involontario testimonial del trionfo di Gianni Alemanno. Lui, un passato missino alle spalle, uno che porta, orgogliosamente, la celtica al collo, ex ministro gettato nell’agone della sfida della Capitale, ce l’ha fatta. Travolgendo Rutelli e portando, per la prima volta, un ex fascista al Campidoglio. Un fatto epocale per Roma che archivia la lunga stagione a guida centrosinistra e si affida, con entusiamo, alla destra.

E la destra festeggia. Per le strade, dove i tassisti, massicciamente schierati per Alemanno, improvvisano cortei a colpi di clacson. Nel comitato elettorale dove la tensione si scioglie quasi subito. Con il passare dei dati che levano ogni dubbio sull’esito finale. Tanto che Alemanno annuncia la vittoria a scrutinio in corso. Si affaccia dalla finestra, il candidato del Pdl. Saluta, tricolore in mano, la folla che blocca la strada. In testa, come al solito, i tassisti che invocano a gran voce un posto da senatore per il loro leader Bittarelli.

“Ci vediamo al Campidoglio” annuncia Alemanno. E’ quello il luogo simbolo. La collina da conquistare bandiere al vento. E mentre su Roma cala la sera, sono circa 500 quelli che rispondono all’appello del loro sindaco. Forse non moltissimi, ma conta poco. Tricolori ovunque e poi bandiere di An e del Pdl. Di celtiche nemmeno l’ombra, se non quella che si scorge al collo di qualche ragazzo. Si vede invece qualche saluto romano.

Leggi il seguito di questo post »

Elezioni romane, i commenti della stampa internazionale

Sulle prime pagine il clamoroso risultato
di Simone ChiaramonteLE MONDE (Francia): La sinistra italiana perde il Comune di Roma . Campagna dominata dal tema della sicurezza. Due stupri commessi la settimana scorsa a Milano e Roma da parte di un egiziano ed un romeno hanno contribuito ad esacerbare la campagna elettorale. Alemanno ha promesso l’espulsione di 20.000 immigrati clandestini, Rutelli ha proposto di distribuire alle donne braccialetti per allertare la polizia in caso di pericolo. La sinistra radicale dal suo canto aveva chiesto la mobilitazione de suo elettorato contro l’elezione di un “sindaco fascista” e contro “il ritorno della marea nera”.

LE FIGARO (Francia):Roma passa a destra. Dopo 15 anni nelle mani della sinistra, il Comune va a l’ex neofascista Gianni Alemanno. Come temevano gli stati maggiori dei partiti, in particolare della sinistra che ne ha più patito, l’affluenza ha registrato un forte calo: 63% contro il 73,5% del primo turno. Numerosi i romani che hanno disertato approfittando di un week end assolato.

EL PAIS (Spagna): La destra recupera Roma. Alemanno ha promesso di essere il sindaco di tutti, “cade un sistema di potere, vince la città”, ha assicurato. Alemanno si è formato con gli ideali del neofascismo ed è stato ministro dell’Agricoltura nel secondo governo Berlusconi. La capitale italiana è stata governata dalla sinistra per la maggior parte degli ultimi 30 anni e ininterrottamente dal 1993. Leggi il seguito di questo post »

ROMA, IL DELIRIO DEL “PATRIOTA PADANO” BORGHEZIO

Roma, 28 apr. (Adnkronos) – ”Da patriota padano dico ai Romani: onore al merito, per essere riusciti a dare – democraticamente – una simile bastonata alla superlobby affaristica di centrosinistra, che occupava da troppi anni il Campidoglio. Questo voto dimostra chiaramente che il popolo di Roma e’ di ben altra pasta rispetto alle squallide, eterne cariatidi del vecchio sistema del potere centralista. Questa vittoria popolare, per noi Padani, si arricchisce di un dato beneaugurante: un sindaco di Roma – finalmente ! – con un bel cognome nordico, una faccia onesta e simpatica e, al collo, il simbolo dei nostri antenati Celti”. Lo afferma l’europarlamentare leghista Mario Borghezio. (pol/Col/Adnkronos)28-APR-08 18:22

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: