TENSIONI SULLO SCALO
Scontro fra i dirigenti della nuova Alitalia e gli operatori economici. Sabelli vuole un city airport con la sola tratta per Roma. Sangalli: “Scelta grave”
Milano, 20 gennaio 2009 – “L’onestà intellettuale” che il numero uno di Sea (86% Comune) Giuseppe Bonomi ha riconosciuto ieri all’amministratore delegato di Cai al termine del consiglio allargato di Camera di commercio non s’è, purtroppo, rivelata foriera della grazia per Linate attesa da tutte le categorie produttive.
Rocco Sabelli, materializzatosi in mattinata a Milano insieme con i vertici della nuova Alitalia sia allo scopo di ratificare l’ingresso nel capitale di Air France attraverso le modifiche allo statuto della compagnia approvate nella sede di Intesa-San Paolo dall’assemblea dei soci azionisti sia per ragguagliare i rappresentanti di imprenditori e istituzioni circa il piano industriale di Cai, ha, anzi, confermato per il city-airport la condanna a morte già emessa da Roberto Colaninno.
MF Dow Jones
di Wildgreta
Se ne sono accorti tutti, in tutto il mondo. L’imbroglio dietro Alitalia ci ha reso famosi nel mondo, come molti altri provvedimenti del governo Berlusconi e le tante indagini sui nostri politici e amministratori pubblici. Siamo dei “famosi”, su di un’isola permanente:l’Italia. Eppure Berlusconi continua a dire di godere di consensi “imbarazzanti”. Sarà vero? Davvero non abbiamo capito nulla di cosa accade ogni giorno nel nostro paese? O, meglio, davvero la maggior parte di noi non ha capito nulla e Di Pietro, che da mesi ripete le stesse cose, è solo un agitatore? Il mondo ci guara attonito, mentre Casini, a Porta a Porta, dice che il processo Andreotti ci ha fatto fare una brutta figura all’estero e che all’epoca il mondo ha riso di noi. Bè, se allora rideva e basta, adesso gli saranno venute le convulsioni. Ecco l’articolo del Financial Times.
Alitalia/Air France: italiani pagano per patriottismo (FT)
ROMA (MF-DJ)–L’inglorioso imbroglio Alitalia e’ finalmente giunto al termine. Inizia cosi’ un articolo sull’intesa siglata ieri da Alitalia e Air France-Klm nella Lex Column del Financial Times. Alitalia, dopo essere stata sull’orlo del collasso per quasi tutto un decennio, rilancia questa settimana e il fatto che Air France-KLM abbia pagato circa 320 milioni di euro per rilevare un 25% nella compagnia e’ un ulteriore voto di fiducia nel suo futuro che dovrebbe rendere il suo decollo un evento completamente felice per tutti. Purtroppo, non lo e’.
Per scoprire il perche’ – spiega il quotidiano della City – bisogna risalire allo scorso marzo, quando Air France ha offerto 140 milioni di euro per la compagnia aerea in un’acquisizione che avrebbe anche assunto il suo debito di 1,2 miliardi di euro. Tuttavia, il premier Silvio Berlusconi ha bloccato quell’affare “per motivi patriottici”. Nel mese di dicembre, dopo il fallimento di Alitalia, un consorzio italiano ha versato 427 milioni di euro per rilevare pezzi della good company Alitalia, insieme ad Air One. Ora, un mese dopo, l’accordo Air France valuta la stessa societa’ oltre 1,2 miliardi di euro. “Niente male”, osserva il Financial Times aggiungendo che in meno di un mese “il consorzio di imprese italiane ha triplicato il valore del suo investimento”.
Secondo l’FT, il risultato della fusione di Alitalia ed Air One e’ la creazione di un mercato aereo interno meno competitivo, con tariffe aeree piu’ alte. L’Italia – prosegue il quotidiano – e’ anche lasciata con 600 milioni di euro di debiti, attribuite alla bad company Alitalia, che non esisterebbe se Berlusconi avesse acconsentito all’accordo con Air France lo scorso anno. “Il prezzo per il patriottismo e’ un conto che i contribuenti italiani dovranno far fronte”, conclude il Financial Times. red/pev
POL – Alitalia, Pedica (Idv): Moratti conferma incapacità governo
Roma, 12 gen (Velino) – “Anche la Moratti ha confermato l’incapacità del governo a gestire la vendita Alitalia, e a meno di 24 ore dall’avvio della Cai, ne ha dichiarato già la morte societaria”. Lo dichiara in una nota il senatore Stefano Pedica, capogruppo dell’Idv in commissione Affari esteri, Emigrazione, che continua: “Certo che le trattative non sono andate bene, perché penalizzano il nord. Nessuno parla dei dipendenti, dal Pd da pochi giorni si è udito un tenero risveglio, ma hanno altro da pensare. Loro pensano ai congresi, a farsi del male da soli, al paese ci pensiamo noi dell’Idv, che da 8 mesi stiamo denunciando repressioni, prevaricazioni, illegittimità di un governo che vuole normalizzare il paese”. Infatti, prosegue Pedica, sono “tutti a sbracciarsi per difendere gli affari, hub del nord o hub del sud, tutti i politici di destra e di sinistra oggi lottano per gli affari, ma non sono mai intervenuti alle manifestazioni con i dipendenti per frenare le ruberie e gli accordi illegali perpetuati ai danni dei lavoratori durante questi mesi. Chi stava al Loft, chi stava soft, mi chiedo se provano un po’ di vergogna, ma sicuramente no – sottolinea il senatore dipietrista – visto che ci sono abituati alle assenze trasversali. Fanno demagogia ma non si rimboccano le maniche come il sottoscritto e Antonio Di Pietro che da mesi siamo ogni giorno con chi soffre”.
“Finalmente è venuta a galla la vera truffa – continua Pedica – quella truffa che avevamo denunciato da tempo, e cioè che per salvare Air One e Banca Intesa, gli ‘amici della Cai’ si sono incassati i 300 milioni di euro dallo Stato e nominato 16 soci di cui 10 indagati o condannati per truffa e mazzette. Aspettano ora per fare cassa dopo l’arrivo della compagnia straniera, guarda caso l’Air France, che, guarda caso resta quella del governo Prodi”. Questa operazione, conclude l’esponente dell’Idv, “ha portato, per il disegno scellerato di Berlusconi, capo dell’operazione illecita, tre miliardi di perdite allo Stato, e cioè un ulteriore debito per i contribuenti Italiani, una Cassa integrazione straordinaria che verrà pagata sempre dal cittadini, e 10 mila licenziamenti con famiglie disperate a partire da questo mese”.
(iL VELINO com/sis) 12 gen 2009 15:50
Alitalia: 5 miliardi di debiti che pagheremo noi
di Wildgreta
Sto cominciando a pensare che quelli di Veltroni siano viaggi strategici. Quando la bufera impazza, lui non c’è. Poi torna e comincia a sparare dichiarazioni a raffica su fatti accaduti mentre lui era fuori. Che Alitalia fosse una truffa lo sta dicendo DI PIETRO da tempo e le manifestazioni a supporto dei cassa integrati Alitalia davanti al Quirinale si sono svolte durante tutte le feste. Il senatore Pedica, dell’IDV, praticamente non è riuscito neppure a mangiare il panettone, visto che era sempre davanti al Quirinale insieme ai lavoratori Alitalia e, ultimamente, anche ai precari della scuola e a quelli del pubblico impiego. Ma, evidentemente, Veltroni era fuori e non se ne è accorto.Comunque, consiglierei alla dirigenza del PD di essere un po’ più tempista, alrtrimenti, pur di prendere le distanze da Di Pietro, rischia di fare la figura di quello che spara i razzi di capodanno all’Epifania.
CONTINUA LA PROTESTA DELL’ITALIA DEI VALORI E, DOPO LA CONSEGNA DI UNA SCARPA VECCHIA IL 26 DICEMBRE, DOMANI ALLE ORE 12 DAVANTI AL QUIRINALE I LAVORATORI ALITALIA E COLORO CHE VORRANNO MANIFESTARE IL LORO DISSENSO PER IL POSSIBILE ACCORDO AIR FRANCE/CAI, SI RITROVERANNO PER UN NUOVO SIT IN DI PROTESTA. Continua a leggere
Alitalia: IdV inaugura lo ‘Scarpa day’ contro Berlusconi
(ANSA) – ROMA, 26 DIC – L’Italia dei Valori lancia lo ‘Scarpa day’ e depone simbolicamente un mocassino usato, con fiocco natalizio, dinanzi a Palazzo Chigi. La manifestazione e’ stata organizzata dal senatore Idv Stefano Pedica contro ‘un governo capace solo di creare disoccupazione e di difendere gli interessi dei suoi amici’. Vi hanno partecipato in gran parte dipendenti Alitalia in cassa integrazione. Per Pedica il metodo utilizzato per la compagnia e altre grandi aziende, portera’ a 500.000 licenziamenti.
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NAPOLITANO DEVE DIRE SE STA CON I DIPENDENTI O CON I DELINQUENTI
Alitalia: Pedica Idv, domani 26 alle 17 Scarpa day, dal Quirinale a Palazzo Chigi per dire no alle prevaricazioni e alle bugie
Anche oggi siamo con i dipendenti Alitalia per parlare con i cittadini e spiegare quello che non hanno mai ascoltato dai media, cioè che licenziano i lavoratori senza una ragione, che la gente muore e sta male per questo tipo di atteggiamento “Putiniano” che stanno usando, che nominano Cavalieri del lavoro soci Cai condannati per truffa e mazzette.
Saremo tutti i giorni in strada a spiegare cosa accade nel nostro Paese, e cosa accadrà se non fermiamo questo sistema dI repressione dittatoriale. Il 26 dicembre alle ore 17 saremo davanti al Quirinale poi a Palazzo Chigi per portare il disagio della brava gente che smarrita non sa a chi appellarsi. E regaleremo una scarpa come segno di indignazione per chi tace il problema della perdita del lavoro voluto dal regime di destra che governa senza dialogo.
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