
Finalmente conosciamo la terapia, la condanna e il tipo di morte certificata dal governo tecnico del sig. Monti Mario che doveva essere la discontinuità, mentre, al contrario, toglie la maschera di quello che è: il governo «Berlusmonti». Una sola sintesi: se Berlusconi dice: «Monti ci ascolta» e lo appoggia solo con la fiducia è segno che questo governo è la protesi meccanica (governo tecnico) di Berlusconi che continua a manovrare da dietro e davanti le quinte. Tutte le misure all’80% e passa sono tasse sui redditi (si fa per ridere!) bassi-medio/bassi. Il resto sono pennellate di vasellina per mettere a tacere il genio del Pd che si è impiccato da solo nella casa del boia, portando la corda. Logico, per senso di responsabilità.
Mi dispiace veramente constatare che tutto quello che ho scritto nei due «Pacchi» precedenti si è avverato alla lettera, anche nella punteggiatura. Il governo Berlusmonti è una invenzione per limitare la democrazia reale, ridurre i diritti, schiacciare la parte preponderante che avrebbe potuto dare fastidio e che di regola, ma non sempre, vota a sinistra (quando la sinistra esisteva). Così imparano a protestare.
Berlusconi e il suo governo, Bossi incorporato, hanno ucciso l’Italia, dissanguata, stremata, violentata e non hanno cavato un ragno dal buco. Quando questa dissennata cricca ha smarrito definitivamente anche la decenza internazionale, trasformando l’Italia in campo di esercitazione al massacro dell’Europa, sono scappati come conigli e da vigliacchi quali sono. Il primo, il malato narcisista e debosciato per salvare la sua ditta che in borsa continuava a perdere al ritmo di 12 punti percentuale e il Bossi per tentare di risalire la china del suo elettorato che lo stava abbandonando.
Tutto è avvenuto secondo copione. Berlusconi ha dettato le sue condizioni: niente tasse sugli evasori (altrimenti lui e i suoi compagni di cricca avrebbero dovuto pagare benino), niente irose sui redditi alti (sopra i 75 mila euro: altrimenti il suo elettorato lo avrebbe passato a fil di ferro), niente patrimoniale sui grandi capitali finanziari e immobiliari. Addio, Monti sorgenti dall’equità …
Dopo lo scivolone di Vespa e del suo orrido Porta a Porta, Berlusmonti parla alla stampa nazionale, estera, comunicati, dichiarazioni,un profluvio di parole, pacate, serene, serie, equilibrate, formali, senza un pelo fuori posto. All’improvviso, come in un coup de théâtre giungono provvidenziali le lacrime della ministra Fornero. Suspense! Piange la ministro, dunque la situazione è tragica. Poverina, chi la consola? Non il Professore che fa finta di richiamarla a maggiore professionalità: «Commuoviti pure, ma correggimi!»; spetta al Paese, al popolo che a sua volta si commuove per induzione. Poveretti! Oltre ad essere cornuti, devono anche diventare mazziati. Le lacrime hanno distolto l’attenzione dalla batosta della manovra (la quarta in un anno): effetto distrazione di massa, riuscendoci alla grande e dando delle donne una immagine di debolezza nella persona di una ministra che era stata presentata come una «dura».
Berlusmonti aveva promesso «lacrime e sangue» e ha mantenuto la promessa alle lettera: le lacrime che sono gratis, a costo zero le mette il governo, anzi la parte femminile del governo che così ha qualcosa da fare, mentre il sangue lo fornisce il popolo dei pensionati, dei lavoratori, dei disoccupati, dei cassintegrati, dei precari e … dei nati nel 1952, i veri sfigati a marchio di fuoco: avrebbero potuto andare in pensione fra un anno, ci andranno, se sopravvivranno, fra cinque anni. Champagne per tutti! Pagano gli evasori con il denaro rubato ai soliti fessi.
don Paolo Farinella
(8 dicembre 2011)
Mi piace:
"Mi piace" Caricamento...
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.