E NON SOVRAPPONGO LE SCHEDE, PERCHE’ ALTRIMENTI IL VOTO POTREBBE ESSERE ANNULLATO. VADO A VOTARE PRIMA DELLE 12.00.
E NON SOVRAPPONGO LE SCHEDE, PERCHE’ ALTRIMENTI IL VOTO POTREBBE ESSERE ANNULLATO. VADO A VOTARE PRIMA DELLE 12.00.
Uno speciale di 14 pagine su The Economisttutto dedicato all’Italia e al suo premier: Silvio Berlusconi. Il titolo e la copertina lasciano spazio a pochi equivoci. “The man who screwed an entire country”, ovvero “L’uomo che si è fottuto un intero Paese”. In edicola lo troveremo domani, intanto sul sito si può leggere qualche anticipazione.
Se il titolo di apertura è quasi triviale, il pezzo è preciso e dettagliato: come da tradizione dell’Economist. Ho tradotto velocemente i primi paragrafi Leggi il seguito di questo post »
di CRISTINA ZAGARIA
Appelli on line, catene umane, musica e mostre fotografiche per i quattro sì ai referendum: è partita l’ultima settimana di impegno per i Comitati e i movimenti impegnati contro il nucleare e per difendere l’acqua pubblica.
Da oggi su tutte le bacheche di Facebook gira l’appello: «Fate attenzione a non sovrapporre le schede, perché sono come carta copiativa». Oppure: «Questa persona beve vino, ma difende l’acqua pubblica». Messaggi veloci, video virali e un passaparola incessante per votare “sì” e per vincere la sfida del quorum (il 50 per cento più uno dei votanti) per i quattro quesiti a cui sono chiamati a rispondere gli italiani, domenica 12 e lunedì 13 giugno. Si vota per l’acqua pubblica (due quesiti), contro il nucleare, e sul legittimo impedimento.
Nell’agenda cittadina, invece, martedì 7 giugno alle 17, all’Istituto campano per la storia della Resistenza, dell’antifascismo e dell’età contemporanea “Vera Lombardi”, la rivista “Il Tetto”, l’Associazione “La città possibile”, il Cidi Napoli organizzano un incontro-dibattito per discutere dei referendum. Intervengono: Renato Briganti, Donato Ceglie, Pasquale Colella, Guido D’Agostino, Alberto Lucarelli.
Alle 19 al Kestè Lab si inaugura (in largo San Giovanni Maggiore) la mostra fotografica “Una foto per l’acqua!”, a cura di Eliana Esposito, Luciano Ferrara, Mario La Porta, Pino Bertelli.
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Domenica 05 Giugno 2011 – 21:32
MILANO – Formigoni che accusa Vespa di non invitarlo a Porta a Porta, il conduttore spazientito che risponde, «lo inviterò quando avrà rilievo nazionale». Aperta sulle pagine di Facebook, si trasforma in un botta e risposta da toni anche molto duri la polemica tra il presidente della regione Lombardia e il padrone di casa del salotto tv più ambito di Rai1. Qualche avvisaglia di malumore era già comparsa nei giorni scorsi, con Formigoni che lamentava di essere stato invitato «una sola volta in cinque anni». Oggi, sulla sua pagina Facebook, il governatore milanese incalza: sotto il messaggio postato da una donna che fa notare come il presidente del Piemonte Cota sia stato invece invitato «nove volte in un anno», scrive chiaro «Ora è Bruno Vespa che deve rispondere». E gli chiede di chiarire, «se c’è qualcuno che sceglie per lui o che gli impone dei vincoli». Da Porta a Porta la risposta arriva a stretto giro: «Adesso Formigoni esagera», replica Vespa difendendo l’autonomia delle sue scelte. Quanto a Roberto Cota, sottolinea il giornalista, «se è spesso presente nella nostra e in altre trasmissioni, lo si deve solo al fatto che è il solo dirigente leghista insieme con Reguzzoni e Salvini a dare una certa disponibilità ». Così non è per il Pdl, aggiunge, per il quale «la scelta è molto più vasta». Ma anche i ministri non invitati non si sono offesi e non hanno protestato, «sanno che nessuno ha inteso discriminarli», ribadisce il conduttore. Le spiegazioni non convincono Formigoni, che insiste, ribadendo che il criterio indicato dal giornalista per scegliere gli ospiti è «falso». Il paragone è di nuovo con il presidente del Piemonte Cota, invitato «nove volte in un anno». Se Formigoni «non vuole capirle, è un suo problema», replica Vespa. Il governatore della Lombardia non demorde: «Il problema non è Cota», sottolinea, «il problema è Vespa e la sua concezione del servizio pubblico». Poi accusa il conduttore di aver cambiato versione negli ultimi giorni, ribadisce di essere stato invitato una sola volta, contesta «una concezione iper partitocratica e da super ancien regime di Vespa per cui quel che conta è l’appartenenza ad un partito o ad una presunta area culturale e non la persona, il ruolo e il consenso democratico». Vespa risponde ancora, snocciola le date delle partecipazioni (in studio o in collegamento). Poi chiude: «La linea editoriale di Porta a Porta può essere discutibile, ma si è occupata, come le altre principali trasmissioni di approfondimento, del dibattito politico nazionale. Non risulta che fino all’ultima settimana Formigoni ne sia stato uno dei protagonisti principali. Ci auguriamo che lo diventi e che Porta a Porta ne faccia pertanto uno dei suoi ospiti più assidui».