TRANS E DROGA:PER ZACCAI (PDL) CHIESTO RINVIO A GIUDIZIO

Dopo la notte con due trans, accusa di cessione di stupefacenti per il consigliere provinciale

 

Martedì 16 Novembre 2010

di GIULIO DE SANTIS  

Avrebbe portato la droga al festino che organizzò nella casa di un trans. Adesso la Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio con l’accusa di cessione di stupefacenti per Pier Paolo Zaccai, il consigliere provinciale del Pdl, che la notte tra il 1 e il 2 luglio si affacciò sul balcone della casa di un viado dando in escandescenze e gridando di essere vittima di un complotto. Secondo il pubblico ministero Nicola Maiorano, quella notte Zaccai non sarebbe stato vittima di nessuna congiura. Ed anzi si sarebbe impegnato a portare lo stupefacente che sarebbe stato utilizzato nel festino a base di sesso e droga nel corso della nottata. Una ricostruzione fondata sulle testimonianze dei due trans brasiliani, Giuliana e Morgana, che parteciparono alla serata terminata con il consigliere in preda ad una crisi di nervi. Le indagini sulla cronaca della notte a casa di Morgana in via Manlio Torquato non avrebbero ancora ricevuto alcun contributo da parte dell’imputato. Dalla notte del 1 luglio Zaccai non ha mai chiesto di essere ascoltato dall’autorità giudiziaria mentre si è difeso pubblicamente lamentando di essere stato vittima di un complotto architettato dai due trans. Zaccai ha sempre sostenuto che i due viados avevano intenzione di incastrarlo perché stava indagando sul mondo dei transessuali. Una versione che Zaccai prima gridò dal balcone della casa di Morgana la notte del 1 luglio. E poi successivamente ha ribadito nel corso dell’estate in un intervista televisiva in cui affermò che l’episodio incriminato era l’epilogo di una serie di fatti anomali. Determinanti per capire cosa sia accaduto dentro la casa di Morgana quattro mesi e mezzo fa sono state le testimonianza dei due trans che parteciparono alla festa. Entrambe vennero ascoltate lo scorso 21 luglio a piazzale Clodio durante un incidente probatorio svoltosi davanti al giudice delle indagini preliminari, Silvia Castagnoli. Secondo quanto riferito dai due viados, la sera del 1 luglio Zaccai aveva dato appuntamento al Fungo dell’Eur ai due trans. Un dettaglio avrebbe colpito Morgana e Giuliana appena il consigliere provinciale, sospeso dopo l’episodio e poi reintegrato nell’incarico, apri la porta della sua auto. Nei loro ricordi, Zaccai appariva un uomo agitato. “Drogato” si è spinta a sostenere uno dei due viados durante l’incidente probatorio.

Una volta salite macchina, Zaccai si diresse a casa di Morgana a via Manlio Torquato, sull’Appio. Anche in questo caso la ricostruzione delle accuse delle Procura è fondata sulle testimonianze di Giuliana e Morgana. Zaccai avrebbe fatto sesso con entrambe, sniffando cocaina che aveva portato. La nottata sarebbe proseguita senza nessuna problema, come hanno detto i due trans. Fino a quando qualcosa modificò completamente l’atmosfera che fino a quel momento era stata serena. Zaccai si sarebbe svegliato dopo un breve sonno, e girando per l’appartamento avrebbe notato un computer dotato di webcam accesso sulla scrivania di Morgana. Forse perché memore dello scandalo che aveva investito qualche mese prima Marrazzo, Zaccai avrebbe perso il controllo dei nervi davanti alla prospettiva di essere stato immortalato in immagini compromettenti. Zaccai si affacciò in preda alla disperazione dalla finestra del primo piano dell’appartamento di Morgana, gridando a squarcia gola: “Aiuto! aiuto! Mi vogliono incastrare, stavo solo indagando su di loro”. Un scena alla quale avrebbero assistito diverse persone. Addirittura qualcuno lo avrebbe ascoltato minacciare il suicidio. Urla isteriche che svegliarono Giuliana e Morgana, in un primo momento incapaci di capire cosa fosse accaduto. I due trans scapparono via e venne chiamata un’ambulanza. Zaccai, in stato confusionale, fu condotto al pronto soccorso del San Giovanni.

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