NADIA MACRI’: Berlusconi mi disse, “Sono il sogno degli italiani”

Nadia Macrì a SkyTG24

NADIA E I FESTINI: “MORA E FEDE SELEZIONAVANO”

Noemi Letizia e Ruby non le ha mai viste, ma alle serate con Silvio Berlusconi c’erano «tante ragazze». Alcune pure «molto giovani». L’ex escort Nadia Macrì parla dei suoi incontri con il premier, «il sogno degli italiani» come per telefono si è presentato alla ragazza. «Ho incontrato tante ragazze giovani, penso minorenni. Dopo la vicenda di Noemi – prosegue – ho pensato, allora ci sono ragazze minorenni». E spiega il primo contatto con Lele Mora e con il ‘selezionatore’ Emilio Fede. Dichiarazioni «destituite di ogni fondamento», secondo l’avvocato del Cavaliere, Niccolò Ghedini, che «si riserva ogni azione giudiziaria in merito». Capelli sciolti sulle spalle, appena un filo di trucco sul volto, la bella bolognese compare per la prima volta in televisione. «Ero a bordo di una Mercedes Classe A, ferma a un semaforo, quando mi si è avvicinato un uomo», racconta la giovane a ‘L’intervista’ su Sky Tg24. «Era il capo delle guardie di Lele Mora – prosegue – e mi ha detto: ‘conosco una persona che ti può cambiare la vita, è il presidente’». Nadia sostiene di avere seguito quell’uomo nello studio di Mora, «dove c’erano altre ragazze, tutte straniere», e poi da lì in «quello di Emilio Fede che, finito il telegiornale, ha fatto una selezione».

Per la ventisettenne si spalancano le porte della villa di Arcore, dove «era tutto bello – sostiene – e si mangiava bene». Insieme a lei «c’erano solo le ragazze, Fede e la segretaria del Presidente», o presunta tale. Una «giovane, bionda e alta, che lavora per la tv», sostiene la Macrì, per la quale «sembrava lei a organizzare tutto». «Non si poteva parlare tra noi – dice – dovevamo stare zitte». «Forse ho sbagliato a presentarmi come una escort – aggiunge – avrei dovuto chiedere di fare la velina».

La ex escort torna a casa, nella sua Bologna, e dopo circa un mese – sempre secondo la sua ricostruzione – riceve la telefonata del premier in persona. «Mi chiamò direttamente sul mio cellulare», dice la ragazza. «Mi disse ‘sono il sogno degli italiani’, sono il presidente», rivela l’avvenente ragazza, che di lì a qualche giorno tornò ad Arcore. «Ci sono andata per 5 mila euro», il compenso per le sue presunte prestazioni sessuali. Per nulla imbarazzata, tanto che su Facebook gli amici le fanno i complimenti per «il coraggio e la franchezza», Nadia Macrì parla anche delle feste di Villa Certosa, in Sardegna, dove «c’erano tanti imprenditori, avvocati, notai». E dove, a suo dire, ci fu un secondo rendezvous con il premier. Parole che «sono già state smentite dai fatti e da numerosissime dichiarazioni testimoniali», è la replica affidata al legale del premier, Ghedini, che è anche deputato del Pdl, secondo cui «è assai singolare che venga riproposta oggi un’intervista su una vicenda che già aveva trovato chiarimento, oltre che specifiche precisazioni anche della magistratura».

http://www.leggonline.it/articolo.php?id=93330

WIKILEAKS su Berlusconi:”Incapace, vanitoso, portavoce di Putin”

WIKILEAKS, REAZIONI IN ITALIA
Berlusconi se la ride e non commenta
Quando ha conosciuto il contenuto delle rivelazioni del sito di Assange, il presidente del Consiglio si è fatto una risata. Il Pd: rivelazioni confermano il livello di discredito a cui ha portato l’immagine dell’Italia nel mondo

ROMA – “Incapace, vanitoso e inefficace come moderno leader europeo”. Il giudizio su Silvio Berlusconi dell’incaricato d’affari dell’ambasciata Usa a Roma, Elizabeth Dibble, reso noto da Wikileaks, non lascia spazio a interpretazioni. Così come non siamo certo dinanzi a giri di parole quando i diplomatici Usa, nei loro cablogrammi, lo dipingono “fisicamente e politicamente debole”, un politico le cui “frequenti nottate e l’inclinazione a festeggiare a tutto spiano significano che non si riposa a sufficienza”.

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BERLUSCONI E L’ARTE: COPRE IL SENO DEL TIEPOLO MA ORDINA UN PENE ARTIFICIALE PER IL DIO MARTE

The restored penis of Mar 006 I peni riattaccati di Silvio fanno il giro dEuropa

di Wildgreta

Che la cultura non sia il pezzo forte di questo governo lo si era intuito sin dall’inizio, che però dovessero rimetterci anche le opere d’arte, forse non ce lo saremmo mai aspettato.Ma Berlusconi ci ha abituato alle sorprese, e il suo governo è per così dire specializzato nel mettere in discussione ciò che nessuno aveva mai osato discutere.E così sono stati messi  in discussione la scuola,  la giustizia, i diritti civili, la legge 194 e persino l’utilità della cultura, con la famosa frase di Tremonti “fatevi un panino con la Divina Commedia”.E in questi giorni, mentre gli studenti sono sui tetti a difendere l’istruzione e ad opporsi alla riforma dell’università targata Gelmini, è come se Berlusconi avesse voluto imprimere il marchio di fabbrica del suo governo anche sull’arte, riattaccando una mano e un pene a due statue che li avevano perduti. Peccato che tanto amore per l’arte, non abbia suggerito al suo governo di occuparsi della salvaguardia di Pompei, ma forse Pompei non ha mai fatto da sfondo alle sue conferenze stampa e nella zona il premier non ha nessuna residenza, altrimenti, qualcuno ci avrebbe pensato….

Di seguito due articoli sulle opere oggetto di restyling per volere del premier:

brano tratto da:http://www.giornalettismo.com/archives/96737/peni-riattaccati-silvio-fanno/

EVVIVA LA CHIRURGIA ESTETICA – SilvioBerlusconi, scrive il Guardian, si sa, è noto per il suo entusiasmo per gli interventi di chirurgia estetica, ma non era conosciuto anche come estensore dei genitali alle sculture classiche. Funzionari del governo hanno confermato oggi, che una pregevole statua del dio Marte, in prestito all’ufficio del primo ministro, era stata dotata di un pene artificiale. L’originale è stato scheggiato durante la sua lunga vita, a partire dal 175 A.C. Poi il giornale inglese cita La Repubblica che ha scritto che il trapianto è stato voluto da Berlusconi su “richiesta esplicita” e che, insieme con una nuova mano alla statua della dea Venere, era costato al contribuente italiano 70.000 euro.

Ma Mario Catalano, l’architetto del primo ministro, ha detto al Guardian:

“Ho preso io la decisione”. Ha detto che aveva concordato l’operazione con l’amministrazione del ministero e che ”non è costata una lira”, perché è stata realizzata dai restauratori impiegati dal governo. “Ci sono due filosofie di restauro” ha detto l’architetto al Guardian: “Una è solo quello di pulire l’opera e lasciarla così com’è. L’altra consiste nel rendere l’intera scultura nuova, senza danneggiarla, per fornire un’immagine dell’opera come era stata originariamente concepita”. Ha detto che la parte mancante è stato attaccata all’originale tramite un sistema magnetico, ma non era in grado di dire esattamente come funzionava. Sia la mano che il pene protesica sono rimovibili. Il primo ministro aveva approvato l’opera finita e aveva messo la statua in una posizione di rilievo all’ingresso della sua residenza ufficiale a Roma, a Palazzo Chigi. Non è la prima volta che Berlusconi è stato accusato di interferire con le opere d’arte. Due anni fa, i dipendenti del governo velarono il seno di un nudo in un murale che aveva un posto di rilievo alle spalle del primo ministro nella sala adibita alle conferenze stampa.

La spiegazione del «ritocco»: turbava i telespettatori
E Palazzo Chigi «velò» il seno alla «Verità svelata» del Tiepolo

Il dipinto, che Silvio Berlusconi aveva scelto come nuovo sfondo per la sala delle conferenze stampa, viene ritoccato. È successo. La testimonianza fotografica è inequivocabile. Prima si scorge un capezzolo. Poi il capezzolo sparisce. Coperto, si suppone, con due colpetti di pennello. La notizia è battuta dall’agenzia Italia alle 17,22. Un’ora dopo, Vittorio Sgarbi, critico d’arte di antica osservanza berlusconiana, ha la voce che quasi gli trema. «Cos’hanno fatto? Ma davvero?». Un ritocchino, professore. «Pazzi, sono dei pazzi…».

Ci vuole un bel coraggio, in effetti, a mettere le mani su un Tiepolo, sia pure in crosta. «E allora cosa dovrebbero fare con tutte quelle statue di donna sparse in decine di musei italiani dove spesso si ammirano seni da far restare senza fiato pure Pamela Anderson? ». L’arte, evidentemente, spaventa. «Oh… io spero davvero che la decisione di questo assurdo, folle, patetico, comico, inutile ritocchino sia stata presa all’insaputa del Cavaliere. Tanto più che se volevano fargli un piacere, cercando di non far associare agli italiani una tetta alla sua immagine di uomo, come dire? incline al fascino femminile, sono riusciti invece nell’esatto contrario. Ma si sa, almeno, chi è il responsabile di questa cretinata?». Non s’è capito subito, in verità. Poi il sottosegretario alla Presidenza Paolo Bonaiuti ha fatto personalmente qualche telefonatina. «E allora, beh, direi che è andata molto semplicemente: diciamo che è stata un’iniziativa di coloro che, nello staff presidenziale, provvedono alla cura dell’immagine di Berlusconi ».

Bonaiuti, scusi: ma cosa li avrebbe turbati tanto? «Beh… sì, insomma: quel seno, quel capezzoluccio… Se ci fate caso, finisce esattamente dentro le inquadrature che i tg fanno in occasione delle conferenze stampa». E quindi? «E quindi hanno temuto che tale visione potesse urtare la suscettibilità di qualche telespettatore. Tutto qui». C’è da dire che in occasione delle prime inquadrature ormai risalenti alla conferenza stampa del 20 maggio scorso (con il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia perfettamente centrata sotto la femminile Verità ancora scoperta) al centralino di Palazzo Chigi non risultano essere giunte particolari proteste da parte della cittadinanza italiana. Nè preoccupazioni per eventuali turbamenti vennero comunque al Cavaliere e al suo architetto di fiducia, che lo aiutò nella scelta del celebre dipinto: Mario Catalano, forse non casualmente già scenografo del memorabile programma di spogliarello televisivo «Colpo Grosso», condotto da Umberto Smaila su Italia 7 dal 1987 al 1991, con le ragazze, chiamate «mascherine», che – appunto – si facevano volar via il reggiseno cantando «Cin cin/ fruttine prelibate/ cin cin…».

Fabrizio Roncone – Corriere.it-4 AGOSTO 2008

SCANDALO ASSUNZIONI ATAC: PARENTI, MOGLI DI POLITICI E PERSINO UNA CUBISTA

Giulia, l'impiegata-animatrice disco

 

Giulia Pellegrino, cubista, ora assistente personale del direttore industriale di ATAC, Marco Coletti

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Generi, nipoti e mogli di politici- Atac, la carica dei nuovi assunti Bufera sull´azienda dai conti in rosso, tra i dipendenti anche una cubista. Il record tocca all’ex ad Bertucci Ma ci sono pure le consorti di deputati e assessori

di GIOVANNA VITALE

Generi, nuore, nipoti, segretarie e mogli di assessori, dirigenti, sindacalisti. Persino una splendida cubista mora, protagonista delle notti romane. C’è un po’ di tutto fra le 854 assunzioni per chiamata diretta disposte negli ultimi due anni, fra Trambus e Atac, dall’ex amministratore delegato Adalberto Bertucci. Una pletora di gente dal curriculum incerto, spesso improvvisata, ma quasi sempre piazzata in posti di comando. Per la quale l’azienda del trasporto pubblico, secondo quanto emerso dalla verifica sui conti, impegna qualcosa come 50 milioni di euro l’anno. Una delle cause, non certo l’unica, del tracollo finanziario della società, documentato giovedì scorso da Repubblica. Leggi il seguito di questo post »

TRANS E DROGA:PER ZACCAI (PDL) CHIESTO RINVIO A GIUDIZIO

Dopo la notte con due trans, accusa di cessione di stupefacenti per il consigliere provinciale

 

Martedì 16 Novembre 2010

di GIULIO DE SANTIS  

Avrebbe portato la droga al festino che organizzò nella casa di un trans. Adesso la Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio con l’accusa di cessione di stupefacenti per Pier Paolo Zaccai, il consigliere provinciale del Pdl, che la notte tra il 1 e il 2 luglio si affacciò sul balcone della casa di un viado dando in escandescenze e gridando di essere vittima di un complotto. Secondo il pubblico ministero Nicola Maiorano, quella notte Zaccai non sarebbe stato vittima di nessuna congiura. Ed anzi si sarebbe impegnato a portare lo stupefacente che sarebbe stato utilizzato nel festino a base di sesso e droga nel corso della nottata. Una ricostruzione fondata sulle testimonianze dei due trans brasiliani, Giuliana e Morgana, che parteciparono alla serata terminata con il consigliere in preda ad una crisi di nervi. Le indagini sulla cronaca della notte a casa di Morgana in via Manlio Torquato non avrebbero ancora ricevuto alcun contributo da parte dell’imputato. Dalla notte del 1 luglio Zaccai non ha mai chiesto di essere ascoltato dall’autorità giudiziaria mentre si è difeso pubblicamente lamentando di essere stato vittima di un complotto architettato dai due trans. Zaccai ha sempre sostenuto che i due viados avevano intenzione di incastrarlo perché stava indagando sul mondo dei transessuali. Una versione che Zaccai prima gridò dal balcone della casa di Morgana la notte del 1 luglio. E poi successivamente ha ribadito nel corso dell’estate in un intervista televisiva in cui affermò che l’episodio incriminato era l’epilogo di una serie di fatti anomali. Determinanti per capire cosa sia accaduto dentro la casa di Morgana quattro mesi e mezzo fa sono state le testimonianza dei due trans che parteciparono alla festa. Entrambe vennero ascoltate lo scorso 21 luglio a piazzale Clodio durante un incidente probatorio svoltosi davanti al giudice delle indagini preliminari, Silvia Castagnoli. Secondo quanto riferito dai due viados, la sera del 1 luglio Zaccai aveva dato appuntamento al Fungo dell’Eur ai due trans. Un dettaglio avrebbe colpito Morgana e Giuliana appena il consigliere provinciale, sospeso dopo l’episodio e poi reintegrato nell’incarico, apri la porta della sua auto. Nei loro ricordi, Zaccai appariva un uomo agitato. “Drogato” si è spinta a sostenere uno dei due viados durante l’incidente probatorio.

Una volta salite macchina, Zaccai si diresse a casa di Morgana a via Manlio Torquato, sull’Appio. Anche in questo caso la ricostruzione delle accuse delle Procura è fondata sulle testimonianze di Giuliana e Morgana. Zaccai avrebbe fatto sesso con entrambe, sniffando cocaina che aveva portato. La nottata sarebbe proseguita senza nessuna problema, come hanno detto i due trans. Fino a quando qualcosa modificò completamente l’atmosfera che fino a quel momento era stata serena. Zaccai si sarebbe svegliato dopo un breve sonno, e girando per l’appartamento avrebbe notato un computer dotato di webcam accesso sulla scrivania di Morgana. Forse perché memore dello scandalo che aveva investito qualche mese prima Marrazzo, Zaccai avrebbe perso il controllo dei nervi davanti alla prospettiva di essere stato immortalato in immagini compromettenti. Zaccai si affacciò in preda alla disperazione dalla finestra del primo piano dell’appartamento di Morgana, gridando a squarcia gola: “Aiuto! aiuto! Mi vogliono incastrare, stavo solo indagando su di loro”. Un scena alla quale avrebbero assistito diverse persone. Addirittura qualcuno lo avrebbe ascoltato minacciare il suicidio. Urla isteriche che svegliarono Giuliana e Morgana, in un primo momento incapaci di capire cosa fosse accaduto. I due trans scapparono via e venne chiamata un’ambulanza. Zaccai, in stato confusionale, fu condotto al pronto soccorso del San Giovanni.

Taormina «Le elette Pdl? Il 15% si sono concesse…»

NOTE DI WILDGRETA: IL TITOLO CONTIENE UN ERRORE, INFATTI “IL 15%” è’ SINGOLARE, QUINDI SI SAREBBE DOVUTO SCRIVERE “IL 15% SI E’ CONCESSO”

Taormina «Le elette Pdl? Il 15% si sono concesse…»

«Legge anti-prostituzione? Ridicolo, il 15 per cento delle parlamentari Pdl è stata eletta dopo averla data…. Quando deciderò di fare i nomi ci saranno sorprese: non ho paura di querele perché le interessate sanno che io so tutto». L’avvocato Carlo Taormina, ex parlamentare di Forza Italia, va a ruota libera intervistato da Klaus Davi in KlausCondicio, programma in onda su Youtube. Ma non è l’unica «rivelazione» che Taormina s’è sentito in dovere di fare. «Ci sono gay nascosti, sotto “copertura” con mogli e famiglia, anche nel nostro governo ad altissimi livelli e Berlusconi lo sa; non ministri, ma poco al disotto». Parlando poi del Cavaliere, Taormina ha sottolineato che il premier «non è affatto omofobo. Non odia i gay, anzi li ha fatti lavorare e ha premiato le loro carriere nelle sue aziende. Non l’ho mai sentito fare battute omofobe. E poi se li odiasse dovrebbe odiare qualche suo strettissimo amico…».

http://www.ilgiornale.it/interni/taormina_le_elette_pdl_il_15_si_sono_concesse/07-11-2010/articolo-id=485207-page=0-comments=1

EROINE DEL BUNGA BUNGA:NADIA MACRI’ (LE FOTO, LA STORIA)

Berlusconi, da Palermo spunta Nadia "Ho fatto sesso a  pagamento col premier"
Nadia Macrì

HO FATTO SESSO A PAGAMENTO COL PREMIER

 

STAMPA ESTERA:SIAMO IL PAESE DEL BUNGA BUNGA

Stampa estera

L’Italia nel mondo è il Paese del bunga bunga

Tutti i principali giornali mondiali hanno seguito con un misto di stupore ed incredulità l’ultimo scandalo del premier italiano. Ma il “Rubygate” secondo gli osservatori esteri potrebbe essere l’ultimo atto del “regno Berlusconi”

Foto di 4v4l0n42 (da Flickr) (immagini di Foto di 4v4l0n42 (da Flickr))
Per avere una misura di quanto in basso sia caduta negli ultimi giorni la credibilità dell’Italia, affossata dall’ultimo scandalo con protagonista la minorenne Ruby (il “rubygate” come l’hanno ribattezzato all’estero),  basta dare un’occhiata ai principali quotidiani in giro per il mondo. Il quotidiano francese Le Monde ieri titolava un editoriale in prima pagina: “Silvio Berlusconi o lo scandalo permamente”. Nell’articolo si legge che “ad essere colpita non è solo l’immagine del presidente del Consiglio, ma l’immagine dell’Italia (…) Berlusconi danneggia l’immagine dell’Italia, che ha ridotto poco a poco alla sua caricatura”.

Secondo il britannico Times siamo alla “fine del regno” di Silvio Berlusconi. L’intervento sulla Questura milanese poi, “è un chiaro abuso di potere, potenzialmente un reato penale”. Il dopo Berlusconi “potrebbe non essere bello, come al tempo in cui gli uomini indossavano toghe macchiate di sangue, ma c’è anche una possibilità più edificante: che emerga una nuova generazione e avvii un periodo di riforme. Non potrebbe esserci migliore inizio dell’anno per le celebrazioni dell’Unità d’Italia”.

In ogni caso per ora l’Italia agli occhi dei media esteri è il Paese del “Bunga Bunga”: il Wall Street Journal ha titolato online nei giorni scorsi: “Stanca della crisi sul debito, l’Italia si dà al bunga bunga”. Nell’articolo si racconta dello stupore dei poliziotti di Milano quando hanno ricevuto la telefonata da Palazzo Chigi e scoperto che di quella minorenne marocchina accusata di furto e senza documenti se ne stava occupando la Presidenza del Consiglio.

Il “Guardian” ha invece intervistato l’ormai famosissima Patrizia D’Addario che dalle colonne del quotidiano britannico dispensa consigli a Ruby: “Dica subito tutta la verità. A Berlusconi piacciono le donne. Alle donne interessa lavorare in Tv e in politica. La combinazione è vincente”.

Non necessita di traduzione il titolo del tedesco Spiegel, “Sexuellen Affären”, con accanto una grande foto del premier italiano sorridente. L’articolo di spalla entra invece più nel dettaglio. Il titolo è: “Berlusconi und dass Bunga-bunga”.

L’elenco potrebbe proseguire a lungo, ma la sostanza è che la stampa straniera guarda all’Italia con un misto di stupore e incredulità e non lesina l’ironia. Sulle conseguenze politiche di questo ennesimo scandalo si interroga invece oggi il New York Times: “Non è la prima volta che il premier italiano si trova in difficoltà per uno scandalo legato a una minorenne ma questa volta – scrive oggi il Nyt – lo scandalo potrebbe andare al di là del piano personale e innescare una vera e propria crisi politica”, specie dopo le dichiarazioni del fine settimana di Gianfranco Fini, alleato “in rotta” con Berlusconi. .

fonte (www.rassegna.it)

 

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