BRAMBILLA:IL GOLF OPPORTUNITA’ PER ITALIA. FERRANTE (PD), IDEA BALZANA

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DI WILDGRETA

Cara Michela Brambilla, era stata in silenzio per diverso tempo, cosa mai la ha portata ad

interromperlo? E poi, mi scusi, perchè snobbare l’ippica?


NUMERO COSPICUO NUOVI VISITATORI RIATTIVANDO CIRCUITO VIRTUOSO.
(DIRE) Roma, 
16 apr. - "Il golf e in particolare  il turismo
sportivo legato al golf, rappresentano un'opportunita' 
per
portare un numero cospicuo di nuovi turisti nel nostro Paese e
riattivare un circuito virtuoso 
in grado di incentivare il giro
d'affari". Con queste parole il ministro del Turismo, Michela
Vittoria 
 Brambilla, commenta il disegno di legge approvato questa
mattina dal Consiglio dei ministri. 
"Il nostro obiettivo  e'
quello di costruire nel nostro paese, come hanno fatto ad esempio
Spagna,
 Portogallo, Tunisia e Marocco, un segmento forte
dell'offerta turistica legata al golf- afferma 
 Brambilla- per far
si' che l'Italia possa vincere la concorrenza internazionale
diventata fortissima
 nel bacino del Mediterraneo e non rimanere
esclusa da un mercato che muove miliardi di euro".
 A fronte della consapevolezza che il turismo estero "sia una
delle risorse potenzialmente piu' importa
nti per lo sviluppo
economico del Paese- continua il ministro del Turismo- si avverte
la necessita' di
 individuare settori specifici di business che
diano continuita', anche nei periodi di bassa stagione, 
alle
attivita' turistiche ricettive, ai servizi e alla vendita del
'prodotto Italia' in genere".
 (Com/Ran/ Dire)
16:31 16-04-10

 

TURISMO. FERRANTE (PD): CON IL GOLF NEI PARCHI ARRIVA CEMENTO

 

DA BRAMBILLA IDEA BALZANA, PRESTIGIACOMO SI OPPONGA.

 

(DIRE) Roma, 16 apr. - "I campi da golf in aree protette sono il

cavallo di Troia per avviare delle speculazioni edilizie dove il

cemento non dovrebbe assolutamente entrare". Lo dice il senatore

del Pd Francesco Ferrante in merito al ddl sul golf approvato

oggi dal Cdm. "Il golf, che coniuga sport e cura dell'ambiente,

puo' essere lo strumento per valorizzare aree degradate e da

recuperare- valuta Ferrante- ma il ministro Brambilla, con questa

idea balzana, autorizza invece una nuova aggressione al

patrimonio paesaggistico del nostro Paese in nome di interessi

privati".

Il golf "e' sicuramente uno sport interessante, che permette

un'attivita' fisica all'aria aperta a tutte le eta', e puo'

essere utile anche in funzione del rilancio del turismo in alcune

aree del Paese- prosegue il senatore Pd- ma di certo non puo'

essere il pretesto per dare il via libera ad alberghi e resort

nelle aree di maggior pregio dell'Italia".

Cio' detto, "mi auguro che il ministro dell'Ambiente Stefania

Prestigiacomo- conclude Ferrante- si opponga a questa trovata

della sua collega di governo, anteponendo la salvaguardia del

paesaggio a un campo a 18 buche, con mega resort annesso, che

potrebbe sorgere  nel bel mezzo della tenuta di San Rossore in

Toscana o nel parco naturale della Biderosa in Sardegna".

 

 

(Com/Ran/ Dire)

16:41 16-04-10

 

IL GOVERNO SI DA’ AL GOLF E VUOLE CAMPI ANCHE NEI PARCHI NAZIONALI

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Campi da golf anche nei parchi nazionali, l’ultima sciagurata idea del Governo

di Wildgreta
Se qualcuno aveva temuto che il governo si occupasse per una volta di lavoro e crisi economica, può stare tranquillo: il governo non se ne occuperà. Almeno per oggi, diversi membri saranno infatti impegnati nella pre-analisi del disegno di legge che prevede l’estensione dei campi da golf anche nei parchi nazionali.Naturalmente, con annesse strutture turistiche ricettive. Dopo l’Aquila, e il Piano Case delle regioni, un altro po’ di cementificazione non guasterebbe, vi pare? E poi, in questo modo, si potranno accontentare tanti amici che sono lì, con la mano tesa, pronti a ricevere un’elargizione. Inoltre, incentivare il gioco del golf potrebbe essere utile a tutti i giovani che non sanno che lavoro fare, ma hanno una famiglia abbastanza ricca da potersi permettere l’iscrizione a un golf club e un’attrezzatura completa.I questo modo si farebbe anche un favore alla Gelmini che non ne può più di tutta questa gente che si iscrive all’università. Studiare non è indispensabile, come ci  insegna la brillante carriera politica intrapresa dal figlio di Bossi, pluribocciato al liceo…
In attesa di tempi migliori, ecco l’articolo sul disegno di legge:

CAMPI DA GOLF ANCHE NEI PARCHI NAZIONALI, L’ULTIMA SCIAGURATA IDEA DEL GOVERNO

Il Governo comincia oggi l’esame (per ora informale) di un disegno di legge per incentivare il gioco del golf, costruendo nuovi impianti anche in aree naturali protette, parchi nazionali compresi.

Per favore, qualcuno dica ai ministri che la Corte di Giustizia Europea ha condannato l’Austria per un campo da golf, mica in un parco nazionale! “Solo” in una Zps, una Zona di protezione speciale che, seppur importante, costituisce un ambiente naturale molto meno significativo rispetto a un parco nazionale.

Già, perchè anche se si gioca su un green, ovvero su un tappeto erboso, il golf non è per nulla uno sport ecologico.

Un campo da golf di solito occupa una cinquantina di ettari, in cui il terreno perde il suo andamento naturale per essere rimodellato in base alle esigenze del gioco. In più spesso un campo da golf si porta dietro progetti immobiliari.

Non a caso il disegno di legge italiano prevede che sia possibile edificare, dopo il campo, anche “strutture di ricezione turistica”.

L’erba del green, poi, non è per niente “naturale”. Altro che la flora spontanea: vanno bene solo determinate specie di graminacee. Per tutto il resto, pesticidi: in Giappone si parla di una tonnellata e mezza di prodotti chimici all’anno, una quantità 8 volte superiore a quella usata nelle risaie. Negli Usa, 750 chili all’anno.

Per irrigare il tappeto erboso ci vogliono in media 2.000 metri cubi di acqua al giorno. Ovvero la stessa quantità d’acqua consumata da un paese da 8.000 persone.

A conferma di quanto sia innaturale un campo da golf, c’è la sentenza pronunciata il 29 gennaio 2004 dalla Corte di Giustizia Europea contro l’Austria: autorizzando un campo da golf ad ampliarsi all’interno di una Zps (Zona di protezione speciale), è venuta meno ai suoi impegni in materia di tutela degli habitat e della fauna.

Ora, dopo i fari dei parchi nazionali trasformati in alberghi di lusso, nei parchi nazionali potranno arrivare anche i campi da golf. Oggi se ne parla nel pre-consiglio dei ministri. Qualcuno li fermi, per favore.

Su Ansa
– il disegno di legge per incentivare il golf, campi da gioco anche in aree protette
– La sentenza della Corte di Giustizia Europea contro l’Austria che ha danneggiato con un campo da golf una Zps
– L’impatto ambientale dei campi da golf
(Foto Flickr)

http://www.blogeko.it/2010/campi-da-golf-anche-nei-parchi-nazionali-lultima-sciagurata-idea-del-governo/

GUIDO BERTOLASO INTERROGATO:NE’ SOLDI NE’ SESSO IN CAMBIO DI FAVORI

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GUIDO BERTOLASO 5 ORE IN PROCURA A PERUGIA

12 Aprile 2010 23.51 – di Adriano Lorenzoni – Fonte: Terni in rete – cod.225352

Guido Bertolaso ha risposto per 5 ore ai magistrati di Perugia

” Non ho ricevuto nè soldi nè sesso in cambio di favori “

Una lunghissima deposizione di quasi 5 ore nella sede della Procura di Perugia per Guido Bertolaso, sottosegretario con delega alla Protezione Civile, indagato con l’accusa di corruzione nello scandalo degli appalti del G8 e per le opere del 150° anniversario dell’unità d’Italia.

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Bertolaso ha risposto a tutte le domande che gli hanno posto i PM titolari dell’inchiesta, Sergio Sottani e Alessia Tavernesi.

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” Non avevo alcuna responsabilità diretta nell’aggiudicazione degli appalti e tanto meno ho ricevuto prestazioni sessuali a pagamento in cambio di qualcos’altro ” . Così si è difeso Bertolaso difronte ai magistrati. In modo particolare il capo della Protezione Civile ha ricostruito i suoi rapporti con la figura cardine dell’inchiesta, l’imprenditore Diego Anemone ” che conoscevo dai tempi del Giubileo “. Bertolaso ha negato con forza di avere avuto incontri con prostitute nel village Salaria Sport, e messe a disposizione dallo stesso Anemone che ne è il proprietario. I magistrati hanno insistito su questo punto. forti di numerose intercettazioni telefoniche che proverebbero le loro accuse.

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” Non eravamo preoccupati prima lo siamo ancora meno oggi ” . E’ Filippo Dinacci che parla, uno dei legali di Guido Bertolaso. ” Sono fiducioso, ha sostenuto Dinacci, che, quanto prima, la magistratura possa definire questa vicenda, prendendo atto che il dottor Bertolaso non è coinvolto nei fatti “. Secondo il legale il clima del confronto con i magistrati è stato molto sereno. Sono stati portati difronte ai PM, prove e documenti e, soprattutto, Bertolaso ha ricordato l’allontanamento , voluto dai lui stesso , dell’ingegner Fabio De Santis ( una delle quattro persone finite in carcere ) dopo che quest’ultimo aveva approvato una serie di progetti per oltre 600 milioni di euro mentre l’importo previsto per tutti i lavori del G8 , che si doveva tenere alla Maddalena , era di 300 milioni euro. ” Ho fatto quello che dovevo fare come controllore di quella parte che era di mia competenza ” , si è difeso Bertolaso.

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I PM Sottani e Tavernesi hanno fatto ascoltare a Bertolaso alcune intercettazioni telefoniche che lo riguardavano e il capo della Protezione Civile, secondo i suoi legali, avrebbe spiegato punto per punto.

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Al termine del lunghissimo interrogatorio non hanno voluto rilasciare dichiarazioni nè i Pubblici Ministeri nè Guido Bertolaso.

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Roberto Cota:tutte le dichiarazioni dal libro “Il partito dell’amore”

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Chi è Roberto Cota?

Avvocato penalista, 42 anni, ha mosso i primi passi nella Lega Nord di Novara, dove è stato fra l’altro assessore alla Cultura. È stato segretario nazionale della Lega Nord Piemont, consigliere regionale, sottosegretario all’Attività produttive nei due governi Berlusconi, dal 2001 al 2006. Arrivato alla Camera per la prima volta nel 2006, nel 2008 è eletto capogruppo del suo partito.
È candidato alla presidenza della Regione Piemonte.
Da avvocato difende in tribunale i leghisti implicati nell’azioni più dure. Per esempio, le “camicie verdi” di Borghezio, che avevano dato fuoco ai materassi dove dormivano immigrati senza tetto a Torino, o i giovani che avevano bruciato il tricolore nella manifestazione di solidarietà al sindaco Monti. In quest’ultimo caso, Cota sostiene che bruciare una bandiera durante una manifestazione politica non sia un reato, ma “l’entrinsecazione di una libera manifestazione del pensiero”, e nella situazione specifica soltanto “una protesta contro un provvedimento ritenuto ingiusto”. (25 maggio 2001).
Raramente Roberto Cota si lascia andare a toni e gesti forti, ma questo non fa di lui, nell’ambito leghista, un moderato.
Quando un consigliere comunale leghista invoca il “metodo delle SS” contro gli immigrati, lui si limita a dire: «Frasi forzate, bisogna però capire che dietro c’è una vera e propria esasperazione» (5 dicembre 2007, Corriere della Sera).
Fin dagli inizi della militanza verde è in prima fila in molte proteste sul tema dell’immigrazione.
Manifesta contro il giorno di festa per il Ramadan concesso da una scuola di Ceva, in provincia di Cuneo e partecipa alla messa tradizionalista riparatrice, con predica “sull’invasione dei musulmani” (17 novembre 2001).
Intima il dietrofront al presidente della Regione Enzo Ghigo, di Forza Italia, quando quest’ultimo afferma che per far chiudere in tempo i cantieri delle Olimpiadi Invernali di Torino è necessario “importare” mano d’opera straniera (1 luglio 2003).
Così come per lui è una “provocazione” bella e buona l’idea, avanzata dalla provincia di Novara, che per un tratto la fiaccola olimpica sia portata anche da tedofoli “extracomunitari” (5 dicembre 2005).
Il futuro candidato presidente di una regione che conta circa 150 mila residenti originari di Paesi islamici è fermamente convinto che “l’integrazione dei musulmani rimane un’utopia” (11 agosto 2006).
Le religioni, peraltro, “non sono tutte uguali. Per esempio per quella cattolica la vita umana è un valore importante e nessuno riconosce un valore nel farsi saltare in aria per fare il kamikaze” (23 novembre 2006).
Di conseguenza “la legge sulla libertà religiosa è molto pericolosa: non si può concedere a qualcuno il diritto di non rispettare le nostre regole e di disintegrare il nostro sistema di valori” (10 gennaio 2007, su una legge proposta dal centrosinistra che non vedrà mai la luce).
Quanto alle moschee sono “potenziali bombe a orologeria” (21 luglio 2007), e stretto è il legame “tra l’immigrazione islamica e il pericolo di attentati terroristici” (8 ottobre 2007). La soluzione è “una moratoria a tempo indeterminato” della istituzione di nuovi luoghi di culto islamici (5 dicembre 2008).
Neppure le migrazioni sono tutte uguali. A differenza degli “extracomunitari” che si trovano oggi in Italia, secondo il capogruppo leghista gli emigranti italiani all’estero “furono sempre molto rispettosi” (14 novembre 2009), affermazione che, per esempio, la sezione antimafia dell’ Fbi difficilmente si sentirebbe di sottoscrivere.
Nell’ottobre del 2008 Cota è il promotore di una mozione alla Camera in favore delle “classi d’inserimento” riservate ai bambini stranieri, che non conoscono ancora la lingua italiana.
L’idea suona discriminatoria, molti vedono il rischio della nascita di “classi ghetto”, e non se ne farà nulla. Sempre a proposito di scuola, è sua l’idea di inserire l’insegnamento dei dialetti locali nelle scuole della sua regione, annunciata da un editoriale in “piemontese” sul quotidiano leghista “La Padania” (13 agosto 2009).
Altra differenza che Cota non gradisce è quella relativa ai gusti sessuali: «Purtroppo Torino è ormai una città simbolo dell’immigrazione clandestina e degli omosessuali» sintetizza il 17 giugno 2006 in occasione della sfilata del Gay Pride, a cui partecipa la presidente della Regione Mercedes Bresso, sua avversaria all’elezioni del 2010 per la coalizione di centrosinistra guidata dal Pd.
Da capogruppo della Lega alla Camera, Roberto Cota si ritaglia un ruolo da pompiere di tutti i guai che coinvolgono Berlusconi, con l’obiettivo di convincere gli spettatori dei tiggi che “gossip” e processi non fermano l’indefessa attività del governo sui “problemi concreti”.
È un grande sostenitore, per esempio della norma sul “legittimo impedimento”, che renderebbe più facile per Berlusconi far rinviare le udienze dei processi dove è imputato.
«Il presidente del Consiglio è la mia alta istituzione eletta dal popolo» afferma impropriamente l’avvocato Cota. «Questa legge serve a garantire che il governo possa occuparsi dei problemi» (3 febbraio 2010).

* da “Il Partito dell’Amore” di Mario Portanova edizione Chiarelettere in libreria in questi giorni

26 marzo 2010 fonte:http://www.nuovasocieta.it/inchieste/5077-chi-e-roberto-cota.html

Aereo polacco precipitato: “Come il burattinaio vi seppellirà”

Come il burattinaio vi seppellirà

Sarà un post breve ma molto, molto cattivo.

Ricordate la storiella della pandemia, ovvero della mega-truffa ai danni della nostra salute e dei nostri soldi? Beh, a novembre del 2009 ecco cosa affermava il ministro polacco Ewa Kopacz:”Siamo in grado di distinguere una situazione oggettiva da una truffa”.
Il ministro così concludeva: “Da ultimo vorrei dire una cosa. Lo Stato polacco è molto saggio, i polacchi sanno distinguere la verità dalle balle con molta precisione. Sono anche in grado di distinguere una situazione oggettiva da una truffa”.

La Polonia è quello stato che si è permesso, di recente, di rifiutare un regalo da parte degli Stati Uniti d’America: non ha accettato di ospitare missili made in zio sam sul territorio polacco.

Poi c’è la storia della sovranità monetaria: ricordo che la Polonia è parte dell’Europa (cioè è uno stato membro) ma conserva ancora la sua valuta. Ecco un anno fa così si diceva.

Ultimo, ma non per importanza, la Polonia per mezzo del suo presidente (morto nell’incidente aereo dell’altro giorno) aveva espresso fortissime riserve alla ratifica del Trattato di Lisbona.

E un aereo pieno di numerosi esponenti dello stato polacco precipita come se niente fosse.
Almeno che riposino in pace.

Fonte: http://blackholestar.blogspot.com/2010/04/come-il-burattinaio-vi-seppellira.html

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