OBBLIGATI AD AMARLO

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Di Wildgreta

Nella surreale discussione che si è sviluppata in seguito all’attentato a Silvio Berlusconi, crea sconcerto che il PDL abbia colto la palla al balzo per indicare come mandanti dello squilibrato Tartaglia, una lista di oppositori del premier e del suo governo che si allunga di ora in ora: siamo partiti da Di Pietro, poi si è aggiunto Ingroia, e poi come un’onda da campionato di surf, ecco Travaglio, Borsellino, Facebook, Internet, Rosy Bindi, l’intera opposizione , i quotidiani nemici del governo, Annozero, l’Espresso, i partecipanti al No berlusconi Day (90.ooo per la questura, un milione per gli organizzatori), eccetera, eccetera. Tutte queste persone, per il solo fatto di opporsi a Berlusconi e al suo governo, sarebbero per il PDL, i “mandanti dell’attentato”.

E’ un vero peccato che finora “nel clima di odio scatenato da certi poteri e da certi politici”, siano stati colpiti solo alcuni extracomunitari  in terre leghiste, perchè se invece fosse stato colpito un leader dell’opposizione, anche di secondo piano,  per mano di uno squilibrato qualsiasi, forse non saremmo qui a difenderci dall’accusa di essere un po’ tutti noi “I mandanti” dell’attentato al premier.

Personalmente condanno la violenza, qualunque tipo di violenza e trovo gravissimo che il Presidente del Consiglio non possa fare a meno dei bagni di folla, con tutti i rischi che questi comportano. Nella storia sono centinaia le persone famose colpite da squilibrati, ma mai le idee sono state  indicate come mandanti dei tanti squilibrati che si sono scagliati contro personaggi famosi.

Perchè allora si dovrebbe dare ragione a Di Pietro, quando ribalta il concetto dicendo che è stato lo strapotere arrogante del premier a provocare una reazione sconsiderata nella mente di uno squilibrato.Ma qui non vogliamo dare ragione a Di Pietro, per il semplice motivo che quella sua frase ha dato il là ad un dibattito dall’evoluzione paradossale, che potrebbe portare ad una ulteriore restrizione della libertà di espressione .Una frase inutile, o perlomeno detta  male, che ha servito su un piatto d’argento un’arma fantastica al Pdl.

Tanto che la sceneggiata è continuata oggi alla Camera, quando il PDL ha lasciato sdegnosamente l’aula,mentre  prendeva la parola Di Pietro. Il PDL può tollerare i 100.00 fucili di Bossi, ma non le parole di Di Pietro.Può tollerare l’odio razziale di Gentilini, ma non le parole di Di Pietro. Può tollerare Noemi, le 50 ragazze, lo scandalo Tarantini, i parlamentari inquisiti o già condannati, ma non Di Pietro. Il PDL oggi si è rifatto il look: da partito che ha azzerato il parlamento a suon di fiducia,  ha assunto le sembianze di una timida debuttante che arrosisce per una parola troppo volgare per la  sua età e il suo status.

Avevamo visto i nani, ora, finalmente, sono arrivate le ballerine.

autore Wildgreta-15 dicembre 2009

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