MARRAZZO E IL RICATTO DELLE CLINICHE

da Il Manifesto

IL RICATTO DELLE CLINICHE – di Sara Menafra

L’ex governatore del Lazio aveva deciso di tagliare tutti i finanziamenti alla principale clinica dell’imprenditore, la San Raffaele di Velletri.

Nell’ultima settimana, lo strano cambiamento. Prima le telefonate di Berlusconi che gli annunciavano il video coi trans. Poi il passo indietro: «Sulla sanità decide Silvio»

Oltre ai ricattatori, i carabinieri, le trans tutt’altro che affettuose, Piero Marrazzo ha da tempo un nemico: Giampaolo Angelucci, proprietario dei quotidiani Libero e Il Riformista, ma pure titolare di alcune importanti cliniche nel Lazio.

Un nemico che non aveva affatto gradito le scelte del governatore della regione Lazio in fatto di Sanità. E che adesso può stappare una bottiglia di champagne. Perché dieci giorni fa, Piero Marrazzo aveva annunciato che avrebbe tagliato del tutto i finanziamenti alla principale delle sue cliniche. La San Raffaele, di Velletri, che rischiava di dover chiudere in tronco. Ma adesso che Marrazzo non c’è più, e con lui è saltato il piano sanitario del Lazio, ha buone possibilità di salvare i soldi destinati alle sue aziende.

Vale la pena di mettere insieme tre questioni per poi tirare le conclusioni. La prima. Il quotidiano di Angelucci è fin dall’inizio tra i più informati sul video che ritrae l’ex governatore laziale in compagnia di una trans e di un certo quantitativo di cocaina. Ne parla con certezza fin dal primo giorno, quando esplode l’inchiesta. I cronisti di Libero due giorni fa hanno anche raccontato di aver visto il filmato già a metà estate. Per poi scegliere di non acquistarlo perché le immagini del governatore «non erano chiare». Leggi il seguito di questo post »

VIDEO MARRAZZO DI 13 MINUTI: LO AVREBBE COMPRATO FELTRI

Natalie, il trans che frequentava Marrazzo

Video Marrazzo 13 minuti: La trattativa per piazzarlo e le facce che non si possono vedere

VAURO ANNOZERO:VIGNETTE 29 OTTOBRE 2009

 

 

 

 

 

SCANDALO TRANS: E’ PARTITO IL “TOTO MINISTRO”

Di Wildgreta

Da qualche giorno non si parla d’altro che di una lista con dodici nomi che circolerebbe nelle redazioni dei giornali.Dodici personaggi in vista che avrebbero avuto a che fare con i carabinieri ricattatori, con i transessuali, e tutto il resto. Ripetendo ancora una volta che non voglio partecipare al “banchetto” sulle miserie umane delle vittime di questo tipo di ricatti, ritengo che sia meglio venga fuori tutto ciò che deve venire fuori, anche se questo potrebbe far sprofondare altri nell’abisso.Infatti, ritengo che chi accetta di occupare posti di responsabilità, dovrebbe avere almeno l’accortezza di non rendersi vulnerabile ai ricatti, non dovrebbe fare uso di droghe e, possibilmente, non dovrebbe fare pubblicamente il paladino della famiglia tradizionale, scagliarsi contro le coppie di fatto, e tutto il corollario di luoghi comuni a cui siamo stati abituati in questi anni dai partiti di destra e da qualche esponente di sinistra molto attento a non ferire la sensibilità del Vaticano. Insomma, se si vuole fare i paladini, non si può avere una doppia vita.

Comunque, siccome le notizie sulle presunte nuove vittime cominciano ad uscire, vi consiglio la lettura dei seguenti articoli:

MINISTRO AN NELLO SCANDALO TRANS?

MARRAZZO: In un pc sequestrato tracce dell’altro video

RUTELLI DICE ADDIO AL PD E NESSUNO LO TRATTIENE

http://kennedy84hastalagiobbasiempre.files.wordpress.com/2008/02/rutelli.jpg

DI WILDGRETA

Eccola, “la svolta” di Rutelli: andarsene dal PD. Pensavo che per Rutelli una svolta fosse, per esempio, aprire un negozio di caccia e pesca, darsi ala montagna, farsi prete…insomma, fare qualcosa di diverso e inaspettato rispetto a quello che aveva sempre fatto.E invece, no.Rutelli resterà in politica, ma cercherà conforto fra le accoglienti braccia di Casini, che per il Lazio ha già dato il suo ok a Bersani e così, torneranno di nuovo tutti insieme, ancora vicini di banco. Casini è felice dell’elezione di Bersani, perchè lo ritiene molto a sinistra e così per lui resterà più spazio al centro, il suo adorato centro che oggi sembra prendere forma.La vecchia scuola democristiana, alla lunga, pagherà. E Rutelli starà benissimo accanto a Casini, tutti e due piacenti, tutti e due cattolici.Mi rendo conto dell’impossibilità di scrivere un lungo articolo sulla “svolta” di Rutelli, infatti, dopo solo dieci righe, ho già esaurito gli argomenti.

Scandalo Marrazzo: Aggiornamenti 27 ottobre 2009

(foto Ansa-(TUTTE LE FOTO DI MASSIMO PERCOSSI)

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MARRAZZO. 27 OTTOBRE 2009: TUTTI GLI ARTICOLI

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Marrazzo, il gioco al massacro passa anche dalle barzellette

di Wildgreta

Chissà perchè non riesco a sopportare le barzellette e i giochi di parole sulle scandalo Marrazzo, mentre ho riso e anche tanto per quelle su Berlusconi, papi e Noemi.La risposta, forse, è che il premier non è mai apparso distrutto o colpito da ciò che hanno scritto e scrivono tuttora i giornali di tutto il mondo su di lui.E’ sempre apparso fiero delle sue bravate, del suo successo con le donne, anche se minorenni, della sua inestinguibile virilità.Eppure Topolanek nudo, con tante ragazze in una delle sue famose feste, avrebbe potuto distruggerlo.Ma lui è lì e, anzi, non inferisce su Marrazzo e quasi quasi vorrebbe apparire il suo mancato salvatore, come dire, “Io ti ho avvertito e volevo aiutarti, ma purtroppo non sono riuscito a impedire il disastro”.Un po’ come quando raccontava alle sue nipotine, “Non sono mica superman”. E allora, con una finta compassione e una certa mestizia, assistiamo allo spettacolo del PDL che dice, “Non gli abbiamo chiesto di dimettersi”.Nauseante. E in rete fioriscono le battute, le barzellette: “Ho fatto le analisi, anche le tran-aminasi.”-“Marrazzo d’ora in pi userà il furgone. Un Ford Tans-it, naturalmente.”- E poi i gruppi su facebook, foto con parrucca da donna, e tutto il campionario che si merita chi, invece di andare serenamente a puttane, commette l’errore di trasgredire le regole, preferendo i trans.Ma, come abbiamo visto, la distruzione di un uomo, talvolta, può passare anche da un paio di calzini azzurri: basta orchestrare bene la cosa.Il grande regista della più bieca battaglia politica a cui il nostro paese abbai mai dovuto assistere, è lì che se la ride mentre le società in odore di mafia ricostruiscono l’Aquila, le aziende italiane chiudono, e i disoccupati aumentano vertiginosamente. Marrazzo alla Regione Lazio stava lavorando bene, meglio che quella poltrona sia occupata da qualcun’altro.Perchè, a leggere le dichiarazioni di alcuni esponenti del PDL, loro le prossime regionali le hanno già vinte.

messaggi trovati in rete:

(fonte) Gentile Direttore,
mi dispiace, ma la battuta di Egidio di ieri (“Pronto un nuovo programma per il ritorno in tv di Marrazzo: “Mi manda Rai Trans”) mi è sembrata fuori posto. Anzi, una vera e propria caduta di stile da parte della sua redazione.

risposta del direttore:

“…Al di là della vicenda di cui è vittima (quella della tentata concussione) la storia di Marrazzo è un macigno terribile, per un paese bacchettone come il nostro. Perchè sarà l’alibi per non parlare più della “malattia” sessuale del Premier. Sarà l’occasione, ancora una volta, per dire “Pure voi….” quando qualcuno ritornerà sul caso Berlusconi (con questa distinzione tra “noi” e “voi”, quando qualcuno pone domande scomode,che è terribile: quasi a sottindendere che non esistono domande buone o cattive, esistono solo domande di una parte contro l’altra parte…).
Finirà che qualcuno comincerà a dire che andare a trans è di sinistra, e pagare le escort è di destra….”

da un forum:

“se dico che marrazzo mi e’ sempre stato sul c***o…..posso essere frainteso??”

“in italia ci si scandalizza solo per questioni legate al sesso,
di fatto invece avere un presidente del consiglio che è stato di fatto condannato per corruzione non scandalizza nessuno.”

“Una volta si diceva “se uccidi un uomo sei un assassino, se ne uccidi 100.000 sei un grande statista”
Oggi direi “se inculi un uomo sei un pervertito, se ne inculi 60.000.000 sei un grande statista”…”

“SE CI DOVESSIMO TUTTI GUARDARE NEGLI OCCHI,  DA VERI UOMINI, CREDO CHE TUTTI NOI CI RENDEREMMO CONTO CHE LA QUESTIONE E’ BEN PIU GRAVE E SERIA DEI CASI SINGOLI!!!!!!!!”

Citazione:

Originalmente inviato da kіka

forte stress psicofisico,

e sulla famiglia non so se la ritrova

avevo letto che la moglie si era giò allontanata

io si, gli do rispetto, l’ha fatto coi soldi guadagnati e comunque è una vera debolezza…e sicuramente non mi pare un uomo in grado di “reggere” questa gogna come sa fare quell’altro, che di pelo sullo stomaco deve averne molto ma molto di piu’…

io ci penso a queste cose, non tutti gli uomini “che hanno sbagliato” (la Binetti direbbe peccatori) sono uguali

Marrazzo: spiato già nel 2005

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(Brenda, il trans che afferma di non c’entrare nulla con il caso Marrazzo.Copyright Ansa)

Spiato, pedinato, controllato. La sua “debolezza” ha messo Piero Marrazzo nel mirino dei ricattatori il 2 luglio scorso, il giorno del blitz dei carabinieri nell’appartamento di via Gradoli. Ma è dal 2005 che il presidente del Lazio rischia di finire nei guai. Dal periodo precedente alla sua affermazione elettorale nella sfida con Francesco Storace. L’inchiesta si chiamava Laziogate e aveva scoperto un primo tentativo di screditare Marrazzo sorprendendolo «con un viado».

Quattro anni dopo, sempre nel periodo immediatamente precedente alle elezioni, la storia si è ripetuta. Con modalità così simili da apparire il secondo atto dello stesso piano.

E tutto gira intorno al quartiere Trionfale, dove opera la compagnia di carabinieri nella quale erano impegnati i quattro militari arrestati. Nel quartiere abitava, o almeno riceveva i clienti, il transessuale che quattro anni fa era stato indicato agli investigatori privati come una delle più assidue frequentazioni di Marrazzo. E nel quartiere si trovava anche l’abitazione di Pierpaolo Pasqua, il detective finito sotto inchiesta. Ora Pasqua spiega: «Ovviamente, non c’entro assolutamente nulla con quel che è successo negli ultimi giorni. Però dimostra un fatto: non volevamo “incastrare” Marrazzo a bella posta, ma avevamo solo raccolto voci confidenziali che non abbiamo neppure voluto utilizzare». Non si voleva, ribadisce Pasqua, mandare un transessuale a bella posta, per costruire uno scandalo a luci rosse che avrebbe costretto lo sfidante di Storace a capitolare.

L’ipotesi? «I carabinieri hanno indagato a lungo su di me. Se qualcuno, seguendomi, è arrivato alla mia stessa scoperta e ha pensato di poterla utilizzare per il proprio tornaconto non lo posso sapere con certezza. Dico che può essere un’ipotesi». Il trans a cui Pasqua era arrivato nel 2005 si faceva chiamare Veronica. Da un informatore era arrivato un numero di telefono. Ci fu anche il tentativo di un contatto, come un cliente qualsiasi. Poi l’iniziativa abortì. Perché? «Non ci interessava entrare fino a questo punto nel privato di Marrazzo», afferma Pasqua, ancora sotto processo per il Laziogate.

il secolo XIX 26 OTTOBRE 2009

ARTICOLI CORRELATI:

MARRAZZO, IL FILMATO: LA DESCRIZIONE DI CHI LO HA VISTO PER PRIMO

MARRAZZO, L’INTERVISTA:”ALLA MIA FAMIGLIA DICO, CE LA CAVEREMO”

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SCANDALI: MARRAZZO SI DIMETTE, BERLUSCONI NO

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DI WILDGRETA

Concordo con l’articolo di Conchita di Gregorio, che potete leggere di seguito.Marrazzo si accompagnava ai trans ma senza promettere loro candidature o facilitazioni nel lavoro. Quella di Marrazzo è una questione privata, tirata fuori prima delle regionali e alla vigilia delle primarie del PD. Una carrettata di m…da far impallidire un porcile.
Ma questa è la politica dell’Italia di oggi, dove non sai se ci siano dei veri e propri terroristi mascherati da affabili politici, oppure oscuri personaggi che si muovono nell’ombra ordinando dossier a destra e a sinistra. I transessuali sono la grande debolezza di moltii, ma che differenza c’è fra pagare un trans o pagare una escort? E che differenza c’è fra pagare un trans oppure offrire un seggio in parlamento a una prostituta? C’è molta differenza, come molta differenza c’è fra l’accompagnarsi a minorenni o accompagnarsi ai transessuali.Il maschio latino si ammira, perchè conquista tutte le donne, poi se abbiano o meno l’età non ha importanza, ma guai ad andare con un transessuale, guai a passarci davanti in macchina.E’ la fine di una carriera politica, il crollo di una reputazione.E’ addirittura meno dannoso drogarsi, o passare un pizzino all’opposta fazione politica in televisione, che essere scoperti con un trans. Marrazzo ha peccato di ingenuità,  è una persona onesta  e si è dimesso. Berlusconi, con tutto quello che è successo, non ha sentito il bisogno di farloi, perchè forse per lui la politica è un grande spettacolo, e, si sà, lo spettacolo deve continuare.
Al pubblico pagante
– di Concita De Gregorio –
Per settimane, forse per mesi il video girato con un telefonino in un appartamento privato in cui compare Piero Marrazzo è stato oggetto di trattative. Misteriosi emissari davano appuntamenti in zone periferiche per cercare di venderlo a chi offrisse di più. Non è l’unico video, l’abbiamo scritto qui molte settimane fa. Poichè escono e ad orologeria altri ne usciranno, poichè sono usati come clave per bastonare nel tentatativo di ridurre in fin di vita (politica) chi ne è oggetto sarebbe il caso di cominciare a denunciare, possibilmente non in solitudine, l’indecente andazzo.

I MASTELLA E L’UDEUR NELLA BUFERA: APPALTI E TRUFFE

Appalti e truffe, guai per i Mastella. Sandra Leonardo: ‘Il mondo addosso’

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Divieto di dimora nella città di Napoli per Sandra Lonardo, presidente del Consiglio regionale campano e moglie dell’ex ministro della Giustizia

Si sono presentati in quattro, i carabinieri che insieme a un ufficiale dell’Arma hanno suonato alla porta della famiglia Mastella a Ceppaloni, in provincia di Benevento. Sandra Lonardo è la destinataria del provvedimento di divieto di dimora in Campania, che gli è stato recapitato dai militari nell’ambito dell’inchiesta su assunzioni e appalti, un filone d’indagine relativo alle attività dell’Arpac, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale.

Il provvedimento – Il divieto riguarda la città dove si svolge l’attività istituzionale della Lonardo, in qualità di presidente dell’Assemblea. L’indagine coordinata dalla sezione reati contro la Pubblica amministrazione della Procura di Napoli è uno stralcio della inchiesta che nel gennaio 2008 ha condotto all’arresto di Sandra Lonardo e del consuocero Carlo Camilleri. Coinvolto anche l’ex ministro della Giustizia, Clemente Mastella.

Bufera sull’Udeur – Oltre ai Mastella e a Carlo Camilleri, segretario generale dell’Autorità di Bacino sinistra Sele, sono coinvolti nell’inchiesta anche vari esponenti dell’Udeur della Campania, tra i quali l’ex direttore dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Campagnia (Arpac), Luciano Capobianco, e il consigliere regionale dell’Udeur Campania, Nicola Ferraro.

L’inchiesta – Sono 25 i divieti di dimora e sei le misure interdittive del divieto di esercitare impresa e professione eseguite oggi nei confronti di alcuni dei 63 indagati tra politici, dirigenti della pubblica amministrazione, professionisti e imprenditori campani coinvolti nell’inchiesta che rimanda a un’associazione a delinquere impegnata in truffe, falsi, abusi di ufficio, turbativa d’asta e concussione.

(la repubblica 21 ottobre 2009)

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