“Siamo qui per governare il nostro paese nella democrazia, nella prosperita’, nella liberta’ per un lungo futuro, per una storia di cui non si intravede la fine, in cui certamente noi Popolo della liberta’ saremo i principali protagonisti”.
di Wildgreta
In questo discorso pronunciato oggia alla festa del PDL, il nostro premier ha detto una cosa esatta: “siamo qui per una storia di cui non si intravede la fine”. In effetti quando si è sottoposti a un supplizio, a prescindere da quanto duri, ti sembra di non intravederne la fine.Vorresti vederla, ma non la vedi, perchè il supplizio non si interrompe.Quindi, il pensiero che questo supplizio duri per un “lungo futuro”, non può fare altro che acuire le nostre pene e alimentare le nostre angosce.Ecco il discorso di oggi.Consiglio di stamparne una copia da portare in ufficio per i colleghi che non hanno avuto la fortuna di leggerlo.Stampate anche la foto che ho aggiunto, così si ricorderanno di essere dei tipici maschi latini, che si avviano felici verso un lungo futuro…
BERLUSCONI: SIAMO QUI PER UN LUNGO FUTURO
(AGI) – Milano, 27 set. – “Siamo qui per governare il nostro paese nella democrazia, nella prosperita’, nella liberta’ per un lungo futuro, per una storia di cui non si intravede la fine, in cui certamente noi Popolo della liberta’ saremo i principali protagonisti”. Lo ha detto Silvio Berlusconi nel suo discorso alla festa della liberta’ di Milano. E, sul clima che si respira nella maggioranza, ha spiegato: “Non c’e’ stato nessun litigio” all’interno del Pdl, “come vogliono far credere le gazzette di sinistra”, ma un confronto di posizioni. Berlusconi liquida dunque i contrasti con Gianfranco Fini: “Siamo un grande movimento sommamente democratico, quando c’era Forza Italia lo si accusava di essere un partito anarchico: su tutti i temi di coscienza abbiamo sempre lasciato massima liberta’ e non vedo come potrebbe essere altrimenti. Abbiamo posizioni non univoche, ma la diversita’ di opinioni e’ la nostra ricchezza. Ci si unisce, si discute, si ridiscute, poi si vota – conclude – e quello e’ il voto a cui tutti si attengono in Parlamento. Sui temi di coscienza viene, poi, lasciata liberta’”. Quindi sull’impegno italiano in Afghanistan si rivolge all’opposizione: “Noi dobbiamo dirci orgogliosi dei nostri militari, dei carabinieri, dei marinai, che sono la’ coraggiosamente a far crescere la democrazia in Afghanistan e non accettiamo l’opposizione che brucia le bandiere degli Usa e che scrive -6”. E conclude questa parte del suo discorso con un triplice ‘Vergogna!’, rivolto all’opposizione.