note di Wildgreta
So che in tanti si sono iscritti al PD proprio per poter votare Ignazio Marino.L’ultimo sondaggio è di Crespi, oggi e anche se Marino è sempre ultimo, non bisogna disperare.C’è una grossa percentuale di indecisi e, vista la paura che fa Marino ai Franceschini e Bersani, potremmo anche avere delle sorprese.
Il terzo incomodo Marino fa il pieno di applausi
Gran finale con l’outsider del congresso Pd, che per riempie piazzale Collenuccio. L’incontro dura mezz’ora in più di quelli con Franceschini e Bersani, ma il pubblico non ne vuole sapere di andarsene
Pesaro, 8 settembre 2009 – A mezzogiorno il segretario provinciale Marco Marchetti aveva già annunciato che questa edizione di Festa Pesaro aveva battuto tutti i record. E dire che non aveva ancora visto l’incontro con Ignazio Marino.
Il terzo uomo, quello dei diritti civili e della laicità, ha fatto il pieno. Piazzale Collenuccio strapieno, gente assiepata sul selciato davanti alle prime file dove siedono iscritti e simpatizzanti e nessun parlamentare o amministratore del partito.
Era andata così anche per la Serracchiani e forse qualcuno dovrebbe riflettere sul fatto che gli incontri più seguiti dal pubblico sono stati anche quelli più disertati dalla nomenklatura. Marino, del resto, assomiglia molto al suo pubblico. Parla ‘normale’.
Si fa capire e dice cose semplici ma mai banali. Spiega che lui vuole un partito che sappia finalmente dare delle risposte, che sappia dire dei sì o dei no. Chiarezza e trasparenza sono la parole che Marino usa di più e le cose che gli iscritti e i simpatizzanti cercano. Ma non deve essere facile.
“Ho chiesto a Franceschini e Bersani un confronto diretto – dice – sui programmi dei candidati. Bersani tace, Franceschini ha dato la sua disponibilità per l’11 ottobre: ma per quella data i circoli hanno già votato, che senso ha?”.
Marino prova a cercare il senso anche della mancanza di un confronto aperto fra i tre candidati: “Mettiamo venti domande fatte dagli iscritti e sei giornalisti scelti a caso: ognuno potrà dire cosa ne pensa e che soluzioni propone. I cittadini sceglieranno”, aggiunge.
Il terzo uomo è tranquillo e dalla platea salgono applausi. La giornalista dell’Unità che coordina l’incontro lo incalza con una lunga serie di domande, anche sul suo nuovo libro, ‘Nelle tue mani’ che proprio domenica è stato recensito dal cardinal Martini.
L’incontro va avanti fin verso le 23, mezz’ora in più di quelli con Franceschini e Bersani ma il pubblico non ne vuole sapere di andarsene. Marino è certamente avvantaggiato: nei suoi armadi non ha scheletri ingombranti come Bassolino (vedi Bersani) né deve cercare improbabili equilibri tra la laica Serracchiani e la pia Binetti (vedi Franceschini).
Quanto a laicità è l’unico candidato alla segreteria che ha detto cose chiare e la platea s’infiamma quando interviene sul testamento biologico e la legge che proprio questa settimana sarà votata in parlamento: “Saremo l’unico Paese dove chi perde la coscienza perderà anche i propri diritti”.
E quanto alle ‘unicità’ ricorda mostrando il laccetto rosso che a proposito di libertà d’informazione l’Italia è scesa al 73° posto nella fascia cioè a ‘parziale libertà di stampa’: “In queste condizioni il nostro Paese non potrebbe entrare in Europa”. E dopo il congresso? “Lotterò per vincerlo ma sono pronto a lavorare a fianco di chi lo vincerà”. Parole chiare. Per l’appunto.
p.an. il resto del carlino 8 settembre 2009
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