“Caro Patrizio”, l’incredibile email del consigliere Bianconi (PDL) a un cittadino di Roma (testo integrale)

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Nella foto, Patrizio Bianconi detto Zerisi detto Pezzimenti-

CHI LO HA VOTATO?

” caro Patrizio


scusa se ti disturbo, ma in via Tacito l´Ama ha piazzato dei cassonetti in modo assolutamente sconcio, senza nessuna logica, seguendo probabilmente delle pressioni di qualche raccomandato. Mi fai sapere se esiste una normativa comunale in merito ed eventualmente come agire per far ripristinare un regolare ordine?» Marcello Mancini

IL CONSIGLIERE COMUNALE – «Egr. Dott. Mancini, nella sua e-mail Lei mi segnala una problematica personale che esula dalle mie competenze. Sarebbe svilente se un On. si dovesse occupare di cassonetti – o monnezza, come dicono a Roma – tanto più se gli stessi si trovano dinanzi ad un´attività imprenditoriale di un privato.

Con profondo rammarico noto (…) che lei non comprende il senso, né la ratio della Mia attività politica! Cercherò di essere chiaro. Lei, alle elezioni che mi hanno visto trionfatore non mi ha votato – anzi più volte nel corso degli anni ha manifestato antipatia nei confronti di Berlusconi (…)

E allora nasce spontanea una domanda: perché si rivolge alla mia persona? Io per quale motivo dovrei adoperarmi per lei? Forse mi reputa un idiota che si fa sfruttare da chiunque? Oppure, cosa ancora più offensiva, il suo servetto? Io lavoro solamente per chi mi vota in quanto faccio politica, non il missionario (…).

Sarebbe svilente e umiliante per la mia persona, la mia competenza e la mia professionalità consentire a chiunque di chiedermi favori che, come nel caso di specie, esulano dalle mie competenze. Pertanto: 1) O si impegna formalmente – stipulando un patto di sangue con il sottoscritto – a votare nel 2013 il sottoscritto on. Patrizio Bianconi al Comune di Roma ed il dir. Andrea Zaerisi al municipio XIX; 2) O, se lei non è intenzionato, non si rivolga alla mia persona.

Desidero infine segnalarle che per avvalersi della mia professionalità deve preventivamente fornirmi: nome, cognome, indirizzo di residenza affinché io possa schedarla nella mia rubrica individuando la sezione elettorale dove lei vota al fine di controllare se esprimerà o meno la preferenza nei miei riguardi. E poi: il suo telefono di casa, il cellulare e l´e-mail al fine di poterla rintracciare quando ci servirà il voto suo e della sua famiglia. Se non se la sente di instaurare con il sottoscritto tale tipologia di patto la invito a rivolgersi alle persone che lei vota (…) Io non mi faccio prendere per il culo da nessuno!».

On. Patrizio Bianconi

Priebke, Franzoni, Fioravanti e Pacciani assessori: manifesti provocazione a Roma

Le affissioni a piazza Venezia

I manifesti comparsi in alcune zone di Roma, composti da quattro fotografie: Erich Priebke indicato come assessore alle politiche culturali (capitano delle SS che partecipò alla pianificazione e alla realizzazione delle Fosse Ardeatine),  Anna Maria Franzoni assessore alla scuola, famiglia e infanzia (condannata per l’omicidio di suo figlio), Valerio Fioravanti ai trasporti e alla mobilità (ex terrorista di destra, fondatore dei Nar, pluriergastolano, condannato anche per la strage di Bologna), e Piero Pacciani (ritenuto uno dei responsabili dei delitti attribuiti al cosiddetto mostro di Firenze) indicato come assessore alle politiche sociali.  I manifesti, solo apparentemente del comune di Roma perchè realizzati con il logo e i colori istituzionali del Campidoglio, non portano in calce alcuna sigla.

guarda tutte le foto

Terremoto, Piano C.A.S.E.: Chiodi cambia idea, da “fallimento” a “risultato incredibile”

29 settembre- CHIODI, ALL’AQUILA INCREDIBILI RISULTATI

12 agosto-Il Presidente Chiodi a L’Aquila: “devo ammettere il fallimento del piano C.A.S.E.”

di Marco Sebastiani

Ancora una volta i comitati cittadini incontrano le istituzioni locali. Ancora una volta per cercare di fare il punto della situazione e ribadire l’importanza della partecipazione dei cittadini aquilani terremotati alle scelte che devono essere fatte per una ricostruzione che diventi un’opportunità per la città e non la sua tomba.

L’incontro si è svolto nella serata di lunedì 10 agosto, ultimo giorno disponibile per la consegna del modulo per l’assegnazione dell’alloggio temporaneo, nel parco Unicef di via strinella a L’Aquila, sede del comitato cittadino 3e32, un posto sempre più reale e importante, piazza e palcoscenico di una cittadinanza attiva e responsabile che chiede a gran voce di essere protagonista del proprio futuro. A rispondere alle domande di un centinaio di aquilani il presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi. Al dare il via all’incontro, che si è protratto fino a notte fonda, è stato il portavoce del comitato “Associazione ricostruiamo l’Aquila” Pietro, che ha rapidamente ripercorso gli eventi che hanno spinto molti cittadini aquilani terremotati a costituirsi in comitati, come la delusione per il decreto 39, punto di partenza per la ricostruzione ora convertito in legge, o la campagna promossa da tutti i comitati per il 100% ricostruzione del danno subito dal sisma, 100% trasparenza da parte delle istituzioni e Protezione Civile, 100% partecipazione dei cittadini alle scelte fatte sulla loro pelle nel loro territorio. Leggi il seguito di questo post »

Terremoto:Berlusconi in Abruzzo fra miracoli insesistenti e “nuova moralità”

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Terremoto Abruzzo: Berlusconi, “Stiamo riuscendo nel miracolo”

29 Settembre 2009 09:06

L’AQUILA – Silvio Berlusconi, in collegamento con Uno Mattina, ha ricordato che oggi all’Aquila consegnera’ ai terremotati dell’Abruzzo 400 appartamenti. “Stiamo riuscendo nel miracolo di costruire una citta’ per 30mila abitanti in meno 5 mesi: oggi daremo i primi 400 appartamenti, poi ne consegneremo altri 4mila”. Il premier e’ tornato a parlare di moralita’, dopo il comizio di domenica alla Festa del Pdl, a Milano: “C’e’ una moralita’ nuova nella politica, l’abbiamo introdotta noi: quella di mantenere gli impegni che si prendono con cittadini”. (RCD)

di Wildgreta

Ennesima farsa del premier in occasione del suo compleanno.Infatti il miracolodel post terremoto è, amio avviso, che gli sfollati non lo abbiano ancora contestato in massa, ma solo in ordine sparso.Infatti, se facciamo i raffronti con quanto era avvenuto nei precedenti terremoti, scopriamo che dopo 6 mesi gli sfollati erano stati tutti sistemati nei prefabbricati e a costi molto inferiori di quelli affrontati finora per alberghi, tende e alloggi in affitto.Il fatto che poi dopo i precedenti terremoti, non si sia provveduto celermente alla ricostruzione e molte persone siano rimaste nei prefabbricati per anni, è un discorso che affronteremo successivamente, in quanto non sappiamo quanto tempo resteranno in sistemazioni provvisorie gli aquilani. A oggi, quello che conta è che persino il governatore Chiodi (pdl) ha affermato che il “piano c.a.s.e” è stato un fallimento. Secondo un tecnico del comune de L’Aquila, infatti, conti alla mano sono  26.000 le persone che non hanno un alloggio.Quanto costerà mantenere tutte queste persone ancora negli alberghi o in affitto se la ristrutturazione delle case lesionate in modo non grave non è ancora cominciata?

Quindi parlare di miracoli è assolutamente ridicolo, ma se lo si fa ad Uno Mattina, lo scopo è quello di convincere milioni di casalinghe che il governo ha mantenuto le promesse.I tg, poi, faranno il resto, non mostrando eventuali contestazioni o manifestazioni già previste a L’AQUILA PROPRIO OGGI.Quello che il premier chiama miracolo, non è altro che una speculazione edilizia che corono il suo sogno di una “new town” in ogni città.Lo aveva annunciato nella campagna elettorale 2008, e finalmente  il sogno si è realizzato. Si parte da L’Aquila, e poi, chissà…

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rifiuti

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Berlusconi: Siamo qui per governare nella democrazia, nella prosperita’, nella liberta’

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“Siamo qui per governare il nostro paese nella democrazia, nella prosperita’, nella liberta’ per un lungo futuro, per una storia di cui non si intravede la fine, in cui certamente noi Popolo della liberta’ saremo i principali protagonisti”.

di Wildgreta

In questo discorso pronunciato oggia alla festa del PDL, il nostro premier ha detto una cosa esatta: “siamo qui per una storia di cui non si intravede la fine”. In effetti quando si è sottoposti a un supplizio, a prescindere da quanto duri, ti sembra di non intravederne la fine.Vorresti vederla, ma non la vedi, perchè il supplizio non si interrompe.Quindi, il pensiero che questo supplizio duri per  un “lungo futuro”, non può fare altro che acuire le nostre pene e alimentare le nostre angosce.Ecco il discorso di oggi.Consiglio di stamparne una copia da portare in ufficio per i colleghi che non hanno avuto la fortuna di leggerlo.Stampate anche la foto che ho aggiunto, così si ricorderanno di essere dei tipici maschi latini, che si avviano felici verso un lungo futuro

BERLUSCONI: SIAMO QUI PER UN LUNGO FUTURO

(AGI) – Milano, 27 set. – “Siamo qui per governare il nostro paese nella democrazia, nella prosperita’, nella liberta’ per un lungo futuro, per una storia di cui non si intravede la fine, in cui certamente noi Popolo della liberta’ saremo i principali protagonisti”. Lo ha detto Silvio Berlusconi nel suo discorso alla festa della liberta’ di Milano. E, sul clima che si respira nella maggioranza, ha spiegato: “Non c’e’ stato nessun litigio” all’interno del Pdl, “come vogliono far credere le gazzette di sinistra”, ma un confronto di posizioni. Berlusconi liquida dunque i contrasti con Gianfranco Fini: “Siamo un grande movimento sommamente democratico, quando c’era Forza Italia lo si accusava di essere un partito anarchico: su tutti i temi di coscienza abbiamo sempre lasciato massima liberta’ e non vedo come potrebbe essere altrimenti. Abbiamo posizioni non univoche, ma la diversita’ di opinioni e’ la nostra ricchezza. Ci si unisce, si discute, si ridiscute, poi si vota – conclude – e quello e’ il voto a cui tutti si attengono in Parlamento. Sui temi di coscienza viene, poi, lasciata liberta’”. Quindi sull’impegno italiano in Afghanistan si rivolge all’opposizione: “Noi dobbiamo dirci orgogliosi dei nostri militari, dei carabinieri, dei marinai, che sono la’ coraggiosamente a far crescere la democrazia in Afghanistan e non accettiamo l’opposizione che brucia le bandiere degli Usa e che scrive -6”. E conclude questa parte del suo discorso con un triplice ‘Vergogna!’, rivolto all’opposizione.

Manifestazione “Agenda Rossa”, il video:Quello che i tg non hanno mostrato

Ecco il video della marcia delle agende rosse, manifestazione che si è svolta a Roma il 26 settembre 2009.Nessuno ne ha parlato, perchè bisogna nascondere alla gente la verità.Bisogna che non si accorga, che non si svegli dal sogno.Anche se se ormai di sogno non si tratta più.E allora, prima che altri provvedimenti colpiscano la rete, diffondiamo questo splendido video. Qui c’è la verità, che tanti, troppi, vogliono ancora tacere.

Manifestazione “Agenda Rossa” 26 settembre:”Fuori la mafia dallo Stato”

Salvatore Borsellino: ”Deluso dal rifiuto di Napolitano. Mio fratello ucciso da pezzi dello Stato”

ultimo aggiornamento: 26 settembre, ore 20:13

Da Travaglio a Di Pietro, a Roma il grido di ‘Agenda rossa’: ”Fuori la mafia dallo Stato”

ultimo aggiornamento: 26 settembre, ore 20:13

Roma – (Adnkronos) – In nome dell”Agenda rossa’ di Paolo Borsellino i manifestanti hanno sfilato per le vie della Capitale per poi raggiungere Piazza Navona. Il giornalista collaboratore di Santoro: ”L’attacco di Scajola è più grave dell’editto bulgaro”. llleader dell’Idv: ”La mafia è finita dentro le istituzioni. Nascondere la verità è strage di Stato”.

Roma, 26 set. (Adnkronos) – “Fuori Mancino dal Csm! Fuori Dell’Utri dallo Stato!’. Sono alcuni degli slogan pronunciati dai circa 1.500 manifestanti che in nome dell”Agenda rossa’ di Paolo Borsellino hanno sfilato per le vie della Capitale per raggiungere poi Piazza Navona dove la manifestazione promossa da Salvatore Borsellino culmina con gli interventi, tra gli altri, del leader dell’Idv Antonio Di Pietro e di Marco Travaglio.

L’area della Piazza romana è stata occupata al grido di ”fuori la mafia dallo Stato” e si è colorata del rosso delle agende che tutti i manifestanti hanno in mano, in ricordo della ‘agenda rossa’ del magistrato scomparsa dopo l’attentato del 1992 a Palermo. Altri slogan, scanditi a più riprese lungo il corteo, dicevano: ‘Berlusconi fatti processare! Il Lodo Alfano serve solo al nano!’

In prima fila gli europarlamentari dell’Idv Luigi De Magistris e Sonia Alfano e Salvatore Borsellino, fratello del magistrato ucciso dalla mafia, promotore della manifestazione. Nell’immaginario sloganistico dei manifestanti ce n’è anche per Clemente Mastella, al quale è stato chiesto, senza molte cortesie, ‘Fuori dall’Europa!’.

La mafia è finita dentro le istituzioni“, sostiene Di Pietro da piazza Navona. “Lo Stato – rilancia il leader dell’Idv – è stato troppe volte omertoso e silenzioso, non lo Stato genericamente, ma funzionari dello Stato che nell’esercizio delle loro funzioni intrattenevano rapporti con i poteri e con persone mafiose e si accordavano su chi doveva finire in manette e chi alle stelle

Per Di Pietro, “la mafia non è soltanto quella delle bombe, ma anche quella che poi, grazie a tutto questo, e’ finita dentro le istituzioni”. Quanto al tema della manifestazione, Di Pietro afferma: “Vogliamo sapere la verità su chi ha fatto sparire l’agenda rossa di Paolo Borsellino perché lì c’è la verità sui mandanti di quelle stragi. Nascondere la verità è strage di Stato”.

E più tardi, dal palco della manifestazione, D i Pietro ritorna sulle dichiarazioni di ieri che hanno suscitato la reazione dei presidenti di Camera e Senato e ribadisce: ”C’è un comportamento mafioso dentro questo Parlamento”. Per l’ex pm oltre al conflitto di interessi di Berlusconi, ”c’è un conflitto di interessi vero che sta dentro al Parlamento”.

Il leader dell’Idv afferma: ”In Parlamento ci sono un sacco di persone che continuano a fare il loro mestiere nonostante facciano i parlamentari, vuol dire che la mattina vanno a farsi le leggi che servono alle loro attività. Ogni parlamentare risponde a un gruppo di potere e vota pur sapendo che la legge che vota è una porcata”.

Quanto allo scudo fiscale, che per Di Pietro è ”una legge ‘ad personam’, chi approvera’ quella legge fara’ un’azione criminale”. L’ex pm si rivolge ai manifestanti accorsi in Piazza Navona dicendo che, ”prima c’era una mafia che ammazzava”, mentre ”oggi c’è una mafia che sta dentro le istituzioni”.

“Quello che è successo ieri è più grave dell’editto bulgaro”, afferma Marco Travaglio in relazione alle parole del ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola sulla trasmissione tv di Michele Santoro Annozero‘. Travaglio, in collegamento telefonico con piazza Navona, riferendosi alle parole di Scajola le ha definite, “una dichiarazione illegale ed eversiva che pretende di istituzionalizzare il controllo del governo sulla televisione”.

Si dice invece “deluso dal presidente” Salvatore Borsellino. Il capo dello Stato, secondo alcune ricostruzioni, avrebbe declinato l’invito rivoltogli dall’europarlamentare dell’Idv Sonia Alfano a prendere parte alla manifestazione. “Sono deluso dal presidente – afferma Salvatore Borsellino – perche’ questa non è una manifestazione di partito ma il partito della gente onesta”.

Gli fa eco Di Pietro. Il Capo dello Stato, osserva il leader dell’Italia dei Valori, ha detto di no perché ha ritenuto questa una manifestazione di partito: ”Credo che sia un’offesa alla verità – afferma Di Pietro – questa non è una manifestazione di partito”.

LA CARFAGNA QUERELA REPUBBLICA:HA RIPORTATO LE “INGIURIE” DELLA GUZZANTI

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FOTO MANIFESTAZIONE 8 LUGLIO 2008-ROMA-FONTE: CORRIERE.IT

DI WILDGRETA

Il ministro Carfagna deve aver pensato che la vendetta è un piatto che va consumato freddo, anzi gelato.Infatti è passato un anno da quel famoso No Cav Day, in cui Sabina Guzzanti lanciò dal palco di piazza Navona la sua invettiva contro le donne che diventano ministro non per meriti politici.Anche la Guzzanti, in realtà, non fece altro che riprendere il contenuto di un articolo pubblicato da un quotidiano spagnolo e, quello era il momento clou del presunto scandalo delle intercettazioni hard di cui L’Espresso aveva annunciato la pubblicazione. La pubblicazione non arrivò mai, ma ne parlò tutta la stampa. E allora, perchè mai, Repubblica avrebbe dovuto ignorare l’intera questione? Non è dato a sapersi.Ma se chi ha ingiuriato il ministro Carfagna è Sabina Guzzanti, come mai il ministro querela Repubblica che ha solo riportato le sue parole? Anche questo è un mistero.L’ipotesi più probabile, è che a qualcuno sia sembrato opportuno ingrossare il numero delle querele ai giornali per non sentirsi troppo solo e far apparire alcuni quotidiani come  strumenti lesivi della dignità altrui. “Non solo hanno scritto che il premier aveva problemi di erezioni, ma anche che il ministro Carfagna era….”

E’ solo un’ipotesi, naturalmente. Comunque, in questo articolo troverete tutte “le frasi ingiuriose” e devo dire che, rileggendole, forse se fossi stata il ministro Carfagna, avrei preferito non ricordarle al mondo. (Molti di noi le avevano già dimenticate)

CARFAGNA QUERELA REPUBBLICA:”HA RIPORTATO FRASI INGIURIOSE”

ANNOZERO PRIMA PUNTATA 2009: BOCCA,FACCI, TRAVAGLIO (VIDEO)

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FACCI:”DOVE C’E’ FELTRI NON POSSO ESSERCI IO”

ANNOZERO PRIMA PUNTATA 2009: BOCCA,FACCI, TRAVAGLIO (VIDEO)

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