di Matteo Giuli
PARIGI – Continuano le ricerche del volo dell’Air France partito ieri da Rio de Janeiro e diretto a Parigi con 228 passeggeri a bordo, e scomparso dagli schermi radar attorno alle 8 di ieri mattina. Le ricerche dei voli di ricognizione dell’areonautica militare brasiliana hanno dato finora un esito negativo, mentre alcuni piloti della linea aerea civile Tam hanno riferito di aver visto delle luci sull’Atlantico proprio all’altezza dell’ultimo contatto radio con il volo AF447, che presumibilmente potrebbe appartenere ai resti dell’Airbus 330 della compagnia d’oltralpe.
Secondo gli esperti Air France, che stanno tentando di risalire alle cause del disastro, il velivolo avrebbe inviato alcuni messaggi automatici di errore dopo essere entrato in una zona di forte turbolenza. Messaggi trasmessi alle 4,15 ora italiana che riguardavano una serie di avarie all’impianto elettrico e a quello di pressurizzazione. Una situazione anomala che il presidente di Air France, Pierre-Henry Gourgeon ha commentato “senza precedenti”. Successivamente l’aeromobile si sarebbe inabissato nell’Oceano Atlantico.
A distanza di dieci anni un altro disastro aereo colpisce la compagnia Air France. Nel luglio del 2000, infatti, il concorde appena partito da Parigi e diretto a New York si schiantò su un hotel nella piccola cittadina francese di Gonesse. Morirono 100 persone
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