“Siamo solo noi”
Se Vasco Rossi non fosse di sinistra, la canzone che meglio riassumerebbe il discorso di apertura del congresso fondativo del PDL che Berlusconi ha regalato alla sua osannante platea, non potrebbe essere che “SIAMO SOLO NOI”. E se avesse ragione? Potremmo domandarci. Se davvero il PD non fosse ingrado di farcela a riorganizzarsi e il solo Di Pietro fosse condannato all’eterna opposizione (o dannazione?) Questa è la domanda del giorno, al di là dello sproloquio di un miliardario in lire che dalla vita ha avuto e preso davvero tutto e ora sogna il giusto premio di “fine carriera”: il Quirinale.
Berlusconi non è più un premier, non è più un uomo, non è più un politico: è un sogno che si moltiplica per mille quando pian piano diventa realtà. E noi assistiamo increduli al disastro, domandandoci: “Davvero la sinistra non poteva far nulla per evitarlo?” E la risposta, purtroppo, la conosciamo già.
Berlusconi apre il Congresso del Pdl
“Siamo l’unico governo possibile in Italia”
Si è aperto nel pomeriggio alla nuova Fiera di Roma il Congresso fondativo del nuovo partito di centrodestra fondato da Silvio Berlusconi. Nel suo intervento il premier esordisce con un omaggio a Bossi, “il nostro più fedele alleato”. Ma poi ringrazia anche Fini: “Hai contribuito a scrivere con noi questa pagina di storia”. E alla sinistra dice: “La Costituzione non è vostra prerogativa”. E a Franceschini: “E’ impegnato in un tentativo inutile”
20:07 L’intervento di Berlusconi è durato un’ora e 23 minuti Leggi il seguito di questo post »
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.