DI WILDGRETA
Franceschini rifà la sua segreteria. Decide tutto lui. “Pochi ma buoni”, sembra essere il suo motto. Pare che solo la Mogherini abbia trovato posto nella fase “post-Veltroni”, ma se la Madia può continuare a “firmare con convinzione” le proposte e gli emendamenti degli altri (questo racconta il suo blog), nulla si sa di Alessia Mosca, di cui cito un’Ansa del 2007: “. Dopo il suo esordio nel 2000 nelle fila dei “Giovani Popolari”, e’ diventata prima responsabile Esteri del movimento giovanile e successivamente e’ entrata nella direzione della Margherita.
Qualche giorno fa la svolta: il sottosegretario Enrico Letta, per il quale lavora come membro della segreteria tecnica, le dice di averla segnalata al segretario del Pd e poco dopo arriva la telefonata di Veltroni. «Non è il mio primo incarico – racconta – ma questa è un’avventura del tutto nuova perché è un partito tutto da costruire e io voglio dare il massimo per fare la mia parte».”
Chissà se la Mosca avrà avuto un ruolo nella disfatta, o se sia rimasta lontana dai caminetti e quindi non si sia scottata. Non ricordo chi fosse la Walter’s Angel che aveva inventato “il frullatore targato PD”. Forse non lo ricordate più, ma una delle tre ragazze, al mattino preparava le varie notizie su cui Veltroni avrebbe dovuto rilasciare una dichiarazione. Per sua ammissione, la ragazza descriveva il suo lavoro come un enorme frullatore in cui mettere tutte le notizie da cui poi estrarre la lista per Walter. Dal momento che Veltroni era sempre in ritardo sui fatti importanti, ad un certo punto le consigliai di cambiare marca di frullatore, ma non credo che abbia seguito il mio consiglio, visto il risultato finale. Comunque, siccome ormai il linguaggio italo-americano di Walter ha contagiato anche le ex Angels, Franceschini farà bene ad offrire loro un “basement”, al posto di metterle in “cantina” o in “soffitta”. Non credo, infatti, che capirebbero. Di seguito, un articolo sulla nuova segreteria di Franceschini e uno su quella vecchia di Veltroni, quando tutti credevano nel suo sogno. Sembra passato un secolo.
La nuova segreteria di Franceschini e la battaglia tra ex
di Emilia Patta
Il presidente dell’Emilia Romagna Vasco Errani, il sindaco di Torino Sergio Chiamparino, la giovane parlamentare Federica Mogherini e il 30enne segretario del Pd lombardo Maurizio Martina. La nuova segreteria varata rapidamente da Dario Franceschini ha il pregio della freschezza e del legame con il territorio. «Le nostre nomine sono il segno dell’attenzione del vertice del partito verso i problemi dei territori, così si supera il rischio accentramento», è il commento di Chiamparino. Difficile dargli torto.
Tra gli otto componenti scelti da Franceschini a quattro giorni dalla sua elezione a segretario – gli altri sono Fabio Melilli (Rieti), Elisa Meloni (Siena), Giuseppe Lupo (Sicilia) e Maurizio Migliavacca come responsansabile dell’organizzazione – non c’è nessun “big”. Fuori, come ampiamente previsto e concordato, nomi come Bersani, Letta, Rutelli o Tonini (Bersani e Letta dovrebbero comunque essere nominati nelle prossime ore responsabili rispettivamente dell’Economia e del Lavoro). «Ho deciso tutto da solo», rivendica Franceschini. Leggi il seguito di questo post »
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