DI WILDGRETA
Continua la farsa del PDL. Sinceramente non capisco come mai, con tutto quello che il PDL ha detto di Sabina Guzzanti prima, e per come si è comportato poi, come potesse pensare che Paolo Guzzanti non si dimettesse. Anzi, probabilmente ha aspettato fin troppo. E ora l’emissario Bondi, è stato pure costretto a fare la paternale all’ingrato Guzzanti, ” miracolato” dal premier,da cui si è fatto portare in parlamento, per poi ripudiarlo con una lunga sequela di critiche. Ma come, non poteva almeno attendere il voto in Sardegna per andarsene sbattendo la porta? Ora, Bondi gli chiede di dimettersi anche dal parlamento e forse, domani, Cicchitto gli intimerà di restituire la tessera del circolo del bridge, Bocchino gli dirà, “Ma come, te ne vai senza essere stato indagato nemmeno una volta?” e la Carfagna gli prometterà di mettere una buona parola con il premier, qualora cambiasse idea. (La mina vagante delle intercettazioni non ha perso la sua aria minacciosa)
La cosa che mi chiedo è come abbia fatto Guzzanti a credere in Berlusconi, ma queste sono domande che ormai non si pone più nessuno.
Ecco le agenzie e le dichiarazioni in merito: ADDIO GUZZANTI: BONDI CHIEDE LE SUE DIMISSIONI ANCHE DAL PARLAMENTO
3 febbraio 2009 alle 20.24
Ero stato facile profeta il 6 novembre, pubblicando ANCHE GUZZANTI, NEL SUO PICCOLO, S’INCAZZA.
Adesso vedremo se Paolo Guzz si dimette anche da giornalista e se ‘sto casino avrà conseguenze apprezzabili sul voto regionale e alle Europee.
Diciamo che ci sono GUERRE TRA POVERI (i sindacati inglesi contro gli operai italiani) e GUERRE TRA RICCHI.
Meglio le guerre tra ricchi: finiscono presto e poi si va tutti al ristorante…