(i giornali contro Di Pietro, praticamente tutti)
di Wildgreta
Scandaloso l’attacco a cui è sottoposto Antonio Di Pietro da parte di media e giornali. Ieri pomeriggio 4 stazioni radio parlavano contemporaneamente male di lui dicendo una inaudita massa di falsità. Alcuni ascoltatori hanno anche telefonato per protestare. Cosa vuol dire tutto ciò? Che Di Pietro fa paura, che tutti temono un suo successo elettorale e, quindi, tentano di demolirlo prima che sia troppo tardi. Ma il sistema marcio che decide le nostre sorti in questo momento storico, crede davvero che il popolo sia completamente cretino? Tutti i giornali sono in mano al sistema, tutte le televisioni anche. E allora? Alle urne , però, ci andiamo noi e se solo riuscissimo ad aumentare di numero, non ci sarebbe articolo contro Di pietro che tenga. Questo blog sostiene DI Pietro perchè è l’unica speranza che ci è rimasta.
Ecco un’intervista a Travaglio su Di Pietro
“Ma non confondiamo mazzette e favori”
La Stampa: Travaglio, allora, nessun imbarazzo per il Di Pietro che frequenta i tribunali?
Marco Travaglio: No… e perché? Mica è uscito e ha cominciato a inveire. Non mi risulta che abbia chiesto leggi “ad personam”.
La Stampa: No, dice di indagare a tutto campo. Figli e amici compresi.
Marco Travaglio: Appunto. Mi sembra un comportamento di grande coerenza. Mi felicito con lui. Anche perché non si ripara nella questione del penalmente rilevante. Ecco, almeno Di Pietro lascia che siano i magistrati a decidere che cosa è penalmente rilevante.
La Stampa: Sembra quasi di capire, Travaglio, che lei vede Di Pietro persino rafforzato da questa brutta storia.
Marco Travaglio: Guardi, premesso che non so niente di questa inchiesta, e che quindi non ho proprio idea di chi sia indagato e chi no, noto che Di Pietro non fa eccezioni per nessuno. Non era scontato. Le persone vanno messe alla prova dei fatti.
La Stampa: Resta il fatto che l’inchiesta ha tirato fuori una bruttissima storia.
Marco Travaglio: Lui dice che il suo partito è in grande espansione. E che ovviamente entra di tutto. Ecco, questo è un limite. Lo è per tutti i partiti, ma nel suo caso la questione è più grave. Perché da Di Pietro non ce lo si aspetta. Ci vorrebbero dei buttafuori all’entrata. E poi ci vorrebbe un serio collegio dei probiviri.
La Stampa: A essere davvero severi, però, pure Di Pietro dovrebbe cancellare mezzo partito.
Marco Travaglio: Ma almeno, quando gli segnalano una mela marcia, lui la caccia. Gli altri mica lo fanno. Quel Mautone, ad esempio: quando gli sono arrivate certe chiacchiere all’orecchio, l’ha fatto ruotare. E’ una buona regola, visto che certi funzionari non li puoi licenziare. Poi naturalmente vedo che gli accollano pure questo…
La Stampa: La questione più delicata, e dolorosa, riguarda il figlio Cristiano.
Marco Travaglio: Mi pare giusto che sia dimesso dal partito. Ora, io non confondo chi prende mazzette, che è un reato, con una semplice raccomandazione. E allora, fermo restando che le raccomandazioni non si fanno, è chiaro che sono due cose di peso diverso.
dal sito http://www.antoniodipietro.com
20 gennaio 2009 alle 20.24
ma guarda…non mi ero mica accorta che il blog sostiene Di Pietro….;-))) se solo noi elettori pro-Tonino (o comunque anti-PD e anti-PDL) riuscissimo ad aumentare di numero: dici bene, ma è tutto qui il problema…se gli italioti fossero un pò meno imbecilli, non avrebbero votato chi sappiamo…
20 gennaio 2009 alle 20.24
Stasera a Ballarò Bersani diceva le stesse cose che Di Pietro dice da mesi. Eppure a sentire loro, “sono diversi” da Di Pietro. In effetti le idee di Di PiETRO sono sue, nel bene e nel male se ne assume la paternità e la responsabilità, il PD, non vendo una linea politica di nessuno tipo, se non quella di eliminare la sinistra per restare solo, rischia di vedere la sinistra ricostruirsi senza di lui, con l’aggiunta di persone stanche che, magari, non sono mai stati nè di destra nè di sinistra.