Berlusconi fischiato a Cagliari, mentre parlava di “cura del sorriso”

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Sardegna; Berlusconi contestato a Cagliari, interrompe comizio

Roma, 10 gen. (Apcom) – Forte contestazione per il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, costretto ad interrompere il suo comizio in sostegno di Ugo Cappellacci, candidato del centrodestra alle elezioni regionali in Sardegna.

Quando dalla platea si è sollevato un coro di fischi, il Cavaliere ha chiesto a Cappellacci: “Chi sono questi? Nostri o loro?”. Ma la risposta era nei fatti: una contestazione di un gruppo di giovani con cartelli di protesta contro i tagli alla scuola.

“Avete visto un motivo fondamentale per cui noi italiani non possiamo votare per questa sinistra”, si è difeso il premier. “Noi da liberali quali siamo – ha aggiunto – col nostro amore per la libertà e per la democrazia mai ci sogneremmo di andare a disturbare una libera manifestazione degli altri. E’ proprio per quel che avete visto che questi altri non possono e non debbono prevalere. Mai”.

Berlusconi a Cagliari: cancelleremo l’eredità di Soru
di FRANCESCA ORTALLI
Berlusconi sbarca in Sardegna, per la prima delle molte visite annunciate a sostegno del candidato del Polo delle Libertà alle prossime elezioni regionali del 15 e 16 febbraio. Obiettivo dichiarato della missione: far tornare a sorridere la Sardegna. Non con le battute, come si potrebbe credere, ma promettendo la cancellazione di tutte le leggi fatte dalla giunta Soru. È questo il biglietto da visita con cui presenta nel grande spazio della Fiera Campionaria di Cagliari il fidato commercialista Ugo Cappellacci che si candida alla successione del governatore uscente. Ed è per fare questa promessa che il Cavaliere nomina per l’unica volta nel suo discorso Renato Soru.

«Ci voleva una sala più grande perchè la Sardegna deve tornare a sorridere -dice il presidente del Consiglio -. Arrivando qui ho visto un manifesto con scritto “meglio Soru” e qualcuno aveva subito aggiunto sotto “meglio Soru a casa”. Non ho mai visto un pessimista che fa alcunchè di buono».
La cura del sorriso di Berlusconi inizia con una mezz’oretta di ritardo. Nel frattempo sul maxischermo, davanti a una platea di 5mila sedie in cui si intravedono numerosi spazi vuoti, viene proiettato un video di presentazione di Ugo Cappellacci, immagini che lo ritraggono nel suo studio mentre guarda pensieroso il mare della Sardegna. Uno stile del tutto diverso da quello di Soru, che nel primo appuntamento della sua campagna elettorale il 6 gennaio scorso a Cagliari si è presentato con persone vive sul palco, vive e parlanti, rappresentanti della società civile, dall’insegnante al pastore passando per l’imprenditrice. Simboli viventi dell’idea di una politica partecipata.

Qui no, siamo al grande spot, agli inni, ai mega annunci virtuali, ai maxischermi. Il presidente del Consiglio spiega la sua discesa in campo a sostegno dello sfidante Cappellacci con un suo «amore per la Sardegna» a smentita di una sfida che lo vedrebbe contrapposto a Soru anche sul piano nazionale. Il suo intervento viene però ritardato da una contestazione di un gruppetto di studenti universitari che irrompono nella sala al grido di «fuori i soldi per l’università e la ricerca». Gli studenti vengono subito allontanati, i loro striscioni contro i tagli della Gelmini affissi fuori della Fiera, in uno spazio pubblico, subito rimossi dalla sicurezza privata e dalla polizia.

«Ecco il motivo fondamentale – gli ha replicato il premier dalla tribuna – perchè gli italiani non possono votare questa sinistra. Noi non ci saremo mai sognati di interrompere e disturbare una libera manifestazione degli altri». Quindi la kermesse va avanti, con lui solo che parla.
L’Unità 10 gennaio 2009

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