Bugia Tremonti: Ue non ha mai chiesto aumento iva 20% per le Pay tv

ROMA – Il Governo non torna indietro sull’aumento dell’iva sulla pay tv dal 10 al 20%, il ministro Tremonti tira in ballo accordi tra il precedente governo Prodi e la commissione europea ma Sky, in una nota a fine giornata, replica che “la Commissione Europea non ha mai richiesto di applicare l’aliquota al 20% e ha confermato nel maggio scorso che i servizi televisivi, e a maggior ragione la televisione digitale, sono ammessi al regime Iva agevolato”.

E smentisce Tremonti: “non risulta – spiega l’emittente satellitare – che il governo precedente abbia mai preso alcun impegno con la Commissione Europea per aumentare l’aliquota Iva”.

Per Sky così “continua a essere inspiegabile la scelta del governo di raddoppiare le tasse a oltre 4,7 milioni di famiglie italiane su questo specifico prodotto”. Sky chiarisce che la questione dell’Iva agevolata applicata ai servizi televisivi “é stata affrontata in sede europea a seguito di un esposto presentato da Mediaset nel 2007 alla Commissione Europea. Sulla base di questo esposto, la Commissione ha intrattenuto uno scambio di documenti con il Governo italiano. In tale esposto si rilevava come l’Iva agevolata nel settore televisivo in Italia potrebbe avere un carattere distorsivo della concorrenza poiché aziende concorrenti – Mediaset e Sky – sarebbero trattate in maniera diversa. Va ricordato che Mediaset fa riferimento ai suoi servizi in pay-per-view offerti sul digitale terrestre, dove si applica l’aliquota al 20%”. La conclusione di Sky è maliziosa: “si deve infine rilevare come sia inusuale che queste motivazioni, che oggi il Governo ha definito ‘sostanziali’ per la scelta di raddoppiare l’Iva sui servizi offerti da Sky, siano state presentate solo cinque giorni dopo l’approvazione del Decreto, mentre sono passate nel più assoluto silenzio sia nella conferenza stampa di presentazione del Decreto, sia nella Relazione Tecnica di accompagnamento”. Intanto c’é chi, come Gene Gnocchi prova a fare umorismo: “Sono in difficoltà perché non sapevo che Murdoch fosse comunista e io con i comunisti non voglio lavorare e adesso per andare in una rete davvero anticomunista mi tocca passare a Red Tv, quella di D’Alema”.

Contro l’aumento dell’Iva dal 10 al 20%, si schiera anche Il Foglio di Giuliano Ferrara che ha aderito alla campagna Sky per la libertà di antenna. In un editoriale oggi ha spiegato le motivazioni: “Portare via per decreto circa due terzi degli utili a un editore televisivo che investe, dà lavoro e ha certamente innovato nell’offerta di prodotto, con massimo beneficio di utenti e consumatori di tv, é qualcosa di molto simile a quanto per anni i dirigisti di ogni colore hanno cercato di infliggere, come punizione divina, alle tv del Cavaliere”. Il regista Gabriele Salvatores che con Quo vadis baby? versione tv ha lanciato la prima coproduzione Mediaset-Sky (la seconda è la serie di Romanzo Criminale attualmente in onda) ha detto: “Il conflitto d’interessi è una cosa che devono risolvere gli italiani. Lo dico da sempre. Come si fa a tassare dischi e film in questo momento di crisi? Per me è una cosa totalmente sbagliata”. Contraria è anche l’Associazione Produttori Televisivi (Apt) secondo cui “L’inasprimento della pressione fiscale sugli abbonamenti delle pay-tv rischia infatti di rappresentare un ulteriore ostacolo all’affermazione in Italia di un mercato televisivo pluralistico, multipiattaforma e realmente aperto alla concorrenza”.

2 Risposte to “Bugia Tremonti: Ue non ha mai chiesto aumento iva 20% per le Pay tv”

  1. maxbruno Says:

    Ha ragione Ferrara, anche se in qualche modo le risorse vanno prese tassando maggiormente beni non indispensabili e primari, come in questo caso sky.
    E’ meglio prendere i soldi sul bollo auto?
    Ditemi voi…

  2. wildgreta Says:

    E’ ovvio che il problema non è l’iva di Sky, il problema sono le bugie. La commissione europea oggi è intervenuta per dire di non aver mai detto di aumentare l’Iva a Sky, ma di uniformare l’iva sulla pay tv, anche al ribasso, perchè si considera un’industria relativamente nuova che deve essere sostenuta. E allora, perchè dire che è colpa di prodi? Perchè dire che “lo ha detto la UE” . Noi dovremo pagare 300milioni di euro di multa per non essersi adeguati alla direttiva UE su Retequattro e Tremonti fa lo zelante con una cosa che nessuno ha chiesto? Sono ridicoli. Intanto sul sito de “Il Giornale.it”, quindi non un sito di sinistra, oggi viene fuori che le tredicesime hanno più tasse per effetto della finanziaria. Quindi, non solo non sono state detassate, ma le tasse sono aumentate. Chi prende-in- giro- chi?


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