VIGILANZA:ATTACCO A VELTRONI E DI PIETRO. CHI E’ IL MANDANTE DEL “PIZZINO”?

(Latorre- D’Alema)

Rai; Pd pronto a sanzioni per Villari ma in diversi fibrillano.Latorre: Rapporti con IDV compromessi.

Di Wildgreta

Oggi avevo anticipato le mie perplessità sulla storia della vigilanza Rai e, piano piano, qualche particolare a conforto della mia tesi emerge. Latorre del PD sarebbe contrario a sanzionare Villari, Latorre ha anche passato il famoso pizzino a Bocchino per suggerire la risposta che avrebbe dovuto dare a Donadi (idv) e che non gli veniva in mente.Latorre, però, è un dalemiano. E cosa dice D’alema di tutto ciò? Condanna la cosa, ma aggiunge che tutta la questione poteva essere gestita con più accortezza. E allora? Chi ha tradito chi? Si voleva indebolire Veltroni? Ci si vuole alleare con l’udc facendo fuori Di Pietro che, con questa mania di dire la verità alla fine diventa stucchevole? Si voleva far vedere a Veltroni come si fa la politica? In tutta questa faccenda c’è una cosa di cui sono sempre più convinta: Di Pietro va protetto come le specie a rischio. Una sorta di Panda di Montenero di Bisaccia che deve essere difeso perchè, finito lui, sarà finita per sempre anche la possibilità di sapere cosa trama la politica alle nostre spalle.Sono in troppi ormai ad essere maestri nella spartizione del potere. L’unica persona che non consente, ancora, di stare in parlamento “come a casa propria”, è Di Pietro. Fatto fuori lui e il suo partito di guastafeste, potranno ricominciare a banchettare tutti con più serenità.

CHI è NICOLA LATORRE? Ecco una delle sue ultime dichiarazioni:

RAI, LATORRE: TRA PD E IDV RAPPORTI SEGNATI IN MODO SERIO

Roma, 18 nov. (Adnkronos) – ”Di fronte a un atteggiamento irresponsabile del centrodestra, con i suoi pregiudizi nei confronti di Orlando, e dopo oltre 40 votazioni, le opposizioni dovevano tenere un comportamento responsabile e non inseguire la destra in questa esibizione muscolare. Questo non è stato possibile perché altrimenti si sarebbe rotto il fronte dell’opposizione. Però adesso questo problema va affrontato, perché francamente è una cosa che lascia il segno il fatto che il segretario del Pd e il leader dell’Udc chiedano a Di Pietro una rosa di nomi e lui non solo non risponda, ma faccia replicare un esponente del suo partito, liquidando questa iniziativa. Questo è un episodio che segna in maniera seria i rapporti con l’Idv”. Lo dice Nicola Latorre, vicecapogruppo del Pd al Senato, in un’intervista al ‘Corriere della Sera’, a proposito delle vicende legate alla presidenza della commissione Vigilanza Rai. ”Io penso – aggiunge l’esponente dei Democratici – che Villari si debba dimettere e che il Pdl abbia compiuto un grave strappo votandolo, però considero sbagliati metodi come quelli dell’espulsione e delle sanzioni che evocano dei precedenti e un’idea della vita democratica che dovrebbero essere ormai alle nostre spalle”.

“PROTESTA SCUOLA:«Stamattina è stato bello, lavorare con la musica, dà ritmo. Adesso però urlano, e non mi fanno concentrare». -La Repubblica”

Il caso Unipol: Unipol, al Senato le carte dei pm contro Latorre

E i pizzini:video OMIBUS dal blog di Marco Travaglio

Zorro l’Unità, 16 novembre

Istruttiva scenetta l’altra mattina a Omnibus, rilanciata da Striscia la Notizia. In studio, a La7, si discute della Vigilanza Rai con Nicola Latorre, vicecapogruppo Pd al Senato, Italo Bocchino, vicecapogruppo Pdl alla Camera e Massimo Donadi, capogruppo Idv alla Camera. Bocchino, poveretto, non riesce a spiegare a che titolo il Pdl pretenda di scegliersi il presidente della Vigilanza. Leggi il seguito di questo post »

Vigilanza Rai e Trasformisti per caso:”Cielo, il mio onorevole!”

villari

Villari, «Vedrò Veltroni» . Rosy Bindi chiede l’espulsione dal Pd
«Dobbiamo guardarci a sinistra, ma quelli che si colpiscono alle spalle stanno sempre al centro»

Aveva ragione DI Pietro quando diceva che c’era già un accordo tra Villari e il PDL? E, nel caso, simo certi che l’accordo fosse solo con il PDL?

Bocchino:o “O Villari resta al suo posto o la maggioranza sceglierà un proprio candidato alla presidenza della Commissione”

di Wildgreta

Nessuno può seriamente credere che quanto è accaduto per l’elezione del presidente della commissione di vigilanza Rai, sia frutto del caso. Guardando la biografia di Riccardo Villari, che ho pubblicato qualche giorno fa, si evince che cambiare “idea” è una sua peculiarità. Villari, presumibilmente, doveva essersi accordato con il PDL in precedenza. La sceneggiata della sorpresa è stato uno spettacolo indecoroso anche per un paese che definire “serio” è ormai diventato impossibile. E così, la mancanza di serietà viaggia serenamente e pacatamente da una parte all’altra degli schieramenti politici ma, come in uno dei più classici voudeville,  ogni volta la parte che in quel momento subisce deve fingersi oltraggiata. E al posto del “Cielo, mio marito!”, dobbiamo sorbirci un, “Cielo, il mio onorevole!”. Qualcuno del PD sapeva? Questa è la domanda da farsi oggi. La successiva domanda da porsi, poi, non può essere che questa:”A quanti dava fastidio Orlando? E quanti odiano Di Pietro anche nel PD?” Era unanime l’appoggio ad Orlando? O lo aveva dato solo una parte del PD? Me lo chiedo perchè oggi Rosi Bindi chiede l’aspulsione di Villari, così come aveva fatto Veltroni tre giorni fa. Manca però una presa di posizione netta di altri esponenti del PD. Che facciamo? Aspettiamo che arrivi?

Di seguito, qualche articolo:

VILLARI: PARLO CON VELTRONI, MA NON MI DIMETTO DA PRESIDENTE DELLA VIGILANZA RAI
Di Antonio Rispoli
/Julie News Leggi il seguito di questo post »

Alitalia, Pedica (IDV):Impedita al senato la lettura della lettera di un dipendente

 

16 Novembre 2008

Cittadini senza voce

dal sito: www.antoniodipietro.com



Credo che si sia assistito ad un fatto gravissimo, mercoledi 12 novembre al Senato, alla mia richiesta legittima di leggere una lettera di una dipendente Alitalia: sono stato bloccato dai senatori di centrodestra per togliermi la parola. Ma quello piu’ grave e’ che il presidente di turno ha acconsentito al veto richiesto dal centrodestra, nello sconcerto e stupore di molti parlamentari.

Se e’ finita la possibilita’ di rappresentare le istanze dei cittadini nel luogo dove siamo stati preposti a farlo, allora e’ tutto finito.

Il resoconto stenografico del mio intervento.

Stefano Pedica: Signor Presidente, ho preso la parola perché voglio leggere ai colleghi una lettera che ho ricevuto da una dipendente dell’Alitalia, per far aprire gli occhi a qualcuno che oggi ce li ha ancora chiusi. (Vivaci proteste dai banchi della maggioranza).

Paravia (PdL): Vergogna! Vada a lavorare!

Presidente: Senatore Pedica, se vuole intervenire sull’ordine dei lavori può brevemente illustrare il senso della lettera, altrimenti l’argomento verrà affrontato quando vi sarà il relativo dibattito.

Stefano Pedica: Ma si tratta di una lettera inviata ai senatori.

Presidente: Può farla distribuire ai colleghi. È legittimo.

Stefano Pedica: Signor Presidente, io la posso leggere prima o dopo, decida lei, ma ho il compito e il dovere di leggerla perché mi è stata inviata per esprimere quello che una mamma e una dipendente di Alitalia vuol far capire a chi non vuole capire. (Vivaci proteste dai banchi della maggioranza). Se ho il diritto di spendere un minuto sull’ordine dei lavori lo faccio subito, altrimenti decida lei.

Gramazio (PdL): Si fa dare qualche biglietto dell’Alitalia! Vergogna!

Presidente: Spenda un minuto sull’ordine dei lavori, ma riassumendo il senso della lettera.

Stefano Pedica: È una lettera che riguarda l’attuale problema dell’Alitalia, signor Presidente. Decida se vuole farmela leggere o meno.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: