DI WILDGRETA
Il 6 novembre vedremo se il ministro Gelmini onorerà il suo impegno al PalaFiera di Brescia per l’assemblea annuale della Compagnia delle Opere, oppure preferirà rifugiarsi dal parrucchiere Renato. Il problema è che, se deciderà di onorare l’impegno preso, dovrà affrontare i comitati in difesa della scuola pubblica che stanno giò distribuendo il volantino “Mariastella Gelmini è solo un’immagine televisiva?”. Devo dire che il titolo è molto più clemente del santino che va a ruba alle manifestazioni anti Gelmini, “Beata ignoranza”. A Brescia si ironizza sulle continue rinunce del ministro che, da quando sono cominciate le contestazioni, diserta tutti gli impegni istituzionali. A Brescia il Ministro ha già saltato due impegni, ma la presentazione dell’evento la annovera tra i partecipanti insieme a Magdi Cristiano Allam, vicedirettore Corriere della Sera; Oscar Giannino, direttore LiberoMercato; Mario Mauro, vicepresidente Parlamento europeo; Francesco Rutelli, presidente Comitato parlamentare Sicurezza della repubblica. L’appuntamento è per le 18, ma alle 17.30 si è dato appuntamento anche il Comitato (www.scuolapubblica.gnumerica.org) a cui si aggiungeranno anche studenti e studentesse delle scuole superiori in agitazione. L’attività del Comitato non si limita alla sola protesta, ma punta molto all’informazione, con incontri e assemblee anche in provincia.
Ecco la protesta nelle scuole di Brescia e questo articolo in cui l’Università di Pavia si illude di averla ospite il 15 novembre
Dopo l’Arnaldo tocca al Gambara | |
martedì 04 novembre 2008 | |
(red.) Dopo il liceo classico Arnaldo di corso Magenta (leggi qui), la protesta degli studenti delle scuole superiori di Brescia si allarga. Da questa mattina – dopo un’assemblea svoltasi ieri sera e durata fino alle 22 – è occupato anche il liceo Veronica Gambara, uno degli istituti più grossi d’Italia con circa 2.500 mila alunni. La decisione è stata ratificata nella mattinata di oggi dalla maggioranza degli studenti, riuniti in assemblea. Intanto questa mattina all’Arnaldo è arrivata la Digos della Questura, chiamata dal preside Salvatore Lo Manto il quale lamentava che, venendo meno alle promesse della vigilia, i ragazzi non avessero lasciato spazi agli studenti che volevano seguire regolarmente le lezioni. La situazione è stata chiarita e un piano della scuola è stato lasciato a disposizione di chi vuole lezioni normali. Inoltre alcuni degli studenti dell’Arnaldo, dove sono stati organizzati corsi anche con il sostegno di alcuni docenti, hanno tolto i crocifissi dalle pareti di alcune classi, sostenendo che la scuola italiana è laica e che i simboli della religione cattolica verranno rimessi a posto al termine dell’autogestione. E’ molto probabile che altre scuole superiori della provincia – come i licei scientifici cittadini – si uniscano nei prossimi giorni alla protesta contro i tagli decisi dalla riforma Gelmini. |
Qui Brescia 4 novembre 2008
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