La ricostruzione del Governo è totalmente inventata e offende l’intelligenza degli italiani”. Lo dichiara il senatore dell’Italia dei Valori Francesco Pardi che, riferendosi a quanto dichiarato oggi alla Camera dal sottosegretario Nitto Palma, sostiene che questi “ha dato una spiegazione per nulla convincente e non credibile su come un camion carico di spranghe, bastoni e manganelli sia potuto arrivare indisturbato nella blindatissima Piazza Navona”.
“Dalle numerose testimonianze – prosegue l’esponente dell’IdV – e dalle riprese televisive effettuate risulta che la polizia ha inspiegabilmente temporeggiato, anche di fronte alle pressanti richieste di alcuni docenti allarmati per l’incolumità dei propri studenti; in un secondo momento, le forze dell’ordine si sono schierate nel punto sbagliato della piazza lasciando che aggressori squadristi attaccassero impunemente studenti pacifici. Solo dopo 5/10 minuti gli agenti hanno caricato indistintamente tutti i manifestanti”.
“Oggi non è più possibile mentire – sostiene Pardi – tutto è visibile su internet: immagini, video, resoconti dei testimoni oculari e dei giornalisti presenti. Piuttosto è assai preoccupante che quanto poi avvenuto sia stato misteriosamente anticipato in un’intervista dal presidente emerito Francesco Cossiga il quale si era spinto a dire che il modo giusto per trattare le manifestazioni di questi giorni era quello di infiltrare dei provocatori pronti a tutto”.
“Non è forse ciò che è accaduto?” si domanda l’esponente dipietrista, secondo cui “il solo scopo del Governo è quello di imbavagliare il malcontento popolare. Per quanto ci riguarda, noi senatori del gruppo Idv oltre a protestare nelle sedi istituzionali contro queste ricostruzioni strumentali, martedì prossimo porteremo il ‘Parlamento in Piazza’: un incontro con gli studenti, proprio davanti a Piazza Navona per un esame delle possibili proposte volte a una riforma efficace del sistema scolastico e universitario”
Ufficio Stampa IDV
1 novembre 2008 alle 20.24
A proposito di Cossiga, in questi ultimi giorni l’ormai ottantenne Senatore è riuscito a dare il meglio di sé, come si legge qui a proposito degli episodi di Piazza Navona: una pacifica manifestazione studentesca, osteggiata a bastonate da un gruppo di facinorosi di destra, sotto gli occhi “disinteressati” delle Forze dell’ordine. In mezzo al rincorrersi di testimonianze, riprese video e faziosi tentativi di negare l’evidenza dei fatti, ecco levarsi la voce di Francesco Cossiga, con parole che è difficile interpretare se non come un incoraggiamento alla violenza di Stato. E se c’è già chi si è mosso con un esposto indirizzato alla Procura della repubblica, ipotizzando a carico del Senatore comportamenti tali da integrare fattispecie di reato, io mi voglio limitare a constatare come sia fin troppo facile assumere la “responsabilità” politica di certe dichiarazioni sotto la copertura dell’art. 68 della Costituzione, e come di certi “retroscena” inerenti ad accadimenti occorsi durante la prima Repubblica sarebbe stato preferibile parlare quando su di essi non era ancora caduta la prescrizione.