Due ragazzi in corteo denunciano:”Ci hanno caricati col manganello”. Davanti al senato la protesta continua.”Se non cambierà, bloccheremo la città”
di Wildgreta
Era chiaro che si sarebbe arrivati all’approvazione. “Pugno di ferro” annunciava Berlusconi qualche tempo fa. Così, senza apportare alcuna modifica, il famigerato Dl 133 è stato approvato con 164 voti a favore e 134 contrari. Gli studenti sono in rivolta. Di seguito leggerete tutte le dichiarazioni.L’IDV ha già annunciato il referendum abrogativo (lo ha fatto due giorni fa) e il PD è daccordo (miracolo o calcolo?). Di seguito leggerete tutte le dichiarazioni all’approvazione della legge.. L’unica cosa certa, per ora, è che la rabbia è tanta e sarà difficile che la Gelmini possa farsi vedere nelle scuole nei prossimi mesi. Il consiglio è di chiudersi nel salone del fido parrucchiere Renato, dove, oltre a cercare una pettinatura che la renda meno riconoscibile quando esce di casa, potrà dedicarsi alla lettura della pila di giornali che ogni giorno daranno conto delle proteste nei confronti di un Decreto contro il quale milioni di cittadini sono pronti a combattere.
SCUOLA: BELISARIO (IDV), ANCHE REFERENDUM CONTRO LEGGE GELMINI
(AGI) – Roma, 29 ott – “Da giorni stiamo combattendo contro il decreto Gelmini. Purtroppo una maggioranza prepotente, cieca e sorda alle richieste del Paese, ha deciso che la scuola deve morire.
Per questo l’Italia dei Valori cerchera’ con tutti i mezzi previsti dalla Costituzione di ribaltare la decisione del Governo: se servira’, anche con un referendum abrogativo”. Lo ha detto il capogruppo dell’IdV al Senato Felice Belisario, sceso tra i giovani subito dopo la votazione in aula sul decreto Gelmini, con tutti i senatori del Gruppo che lo sostenevano mentre in piedi su un’aiola spartitraffico parlava dal megafono agli studenti che manifestano davanti a Palazzo Madama. “Siamo con voi – ha urlato Belisario – con le vostre famiglie, con le forze sane del Paese che chiedono di non distruggere il futuro. La riforma taglia fondi e risorse umane, ci riporta indietro di vent’anni. L’Italia dei Valori vuole ricostruire quello che Berlusconi, Tremonti e la Gelmini stanno distruggendo”.(AGI)
Scuola: studenti, non sospendiamo la protesta
(ANSA) – ROMA, 29 OTT – Gli studenti incassano il si’ del Senato al decreto Gelmini, ma non sospendono la protesta e dicono ‘non ce ne andiamo’.Dopo la conversione in legge del provvedimento, i rappresentanti dell’opposizione hanno raggiunto gli studenti, annunciando la proposta di un referendum abrogativo. E l’unione degli studenti commenta: ‘L’approvazione del decreto e’ un atto di irresponsabilita’ politica. Resteremo ad assediare il Senato e saremo domani in piazza per lo sciopero della scuola’.
ANSA
SCUOLA: FERMATI DIECI RAGAZZI DI BLOCCO STUDENTESCO
Sono una decina i ragazzi del blocco studentesco fermati a Piazza Navona dalla polizia per gli scontri con gli studenti universitari. Tra di loro molti i contusi ed uno perde sangue dalla testa. Gli agenti di polizia sul posto, prima di far salire gli studenti sul furgone per portarli in questura, hanno dovuto approntare due cordoni di sicurezza per tenerli lontani dal resto degli studenti. Tutto cio’ non ha impedito ad uno di loro di preoccuparsi del furgone sul quale i ragazzi avevano installato casse e amplificatori: “c’e’ costato 15mila euro chi ci ripaga di quei soldi” ha gridato alla polizia.
(29 ottobre 2008)
SCUOLA TRA PROTESTE E SPACCATURE
I sindaci uniti contro la Gelmini:
“Noi non chiuderemo le aule”
Genitori, insegnanti, bambini, pochi giovani e tanti sindaci, molti dei quali rischiano la chiusura delle loro scuole, si sono riuniti nella sala del consiglio provinciale. Il presidente della Provincia Ucchielli: “Uniti cambieremo il decreto”
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Tre senatori Idv si affacciano: “Siamo con voi”
Pesaro, 29 ottobre 2008 – “Una manifestazione per esporre le nostre idee”. Così ha definito l’incontro di ieri, spostato nella sala del consiglio provinciale, il presidente della provincia, Palmiro Ucchielli. Davanti a una platea fatta da genitori, insegnanti, bambini, pochi giovani e tanti sindaci. Quelli di molti dei 34 comuni, soprattutto dell’entroterra, nei quali le scuole sono a rischio chiusura.
”Quei sindaci – ha spiegato Ucchielli – che sono preoccupati e che più volte hanno chiesto il nostro intervento, raccontandoci problemi e difficoltà di chi, come noi, amministra, soprattutto nelle aree interne. E’ per questo che abbiamo promosso questa manifestazione: per spiegare ai cittadini queste esigenze. Non come parte politica, ma in qualità di rappresentanti legali dei cittadini”. ”La preoccupazione c’è – ha precisato l’assessore provinciale all’Istruzione, Renzo Savelli -. Esiste. E’ lì. E noi non potevamo non farla nostra”.
Perché in un entroterra già non senza difficoltà, la scuola garantisce giovani, cultura e futuro. Questa la posizione gridata dai sindaci dei comuni montani. Comuni con scuole troppo distanti una dall’altra. ”Se chiudono gli istituti, per i nostri ragazzi la scuola più vicina sarà a 20 km – spiega il sindaco di Montecopiolo, tra i primi plessi con meno di 50 studenti a chiudere -. La scuola è l’ultimo servizio rimasto. Noi non chiuderemo. Non importa cosa succederà”.
Una preoccupazione condivisa anche dal primo cittadino di Fratterosa. ”Da tempo ci stiamo inventando soluzioni che contrastino lo spopolamento. Ma chiudere la scuola è anche questo: un incentivo all’abbandono del paese. Tagliando per risparmiare. Ma non è così. Siamo poveri, ci vogliono ancora più poveri”.
E proprio ‘dalla parte della scuola, dalla parte dei cittadini’ era lo slogan della manifestazione alla quale hanno partecipato anche il ”Comitato spontaneo genitori e insegnanti di Pesaro per la difesa della scuola pubblica” e i rappresentanti dei sindacati del settore scuola, che hanno rinnovato l’invito a partecipare allo sciopero generale di domani. ”Una battaglia legittima – spiegano Cgil, Cisl e Uil – non solo per difendere i 130mila posti di lavoro a rischio, ma in difesa di tutto il sistema scuola. Che per la scuola si spenda troppo – hanno precisato – non è vero. Forse si spende male, ma su questo siamo disposti a trattare. Chiediamo al Governo un confronto a tutto campo, perché una società così moderna e complessa non può fare a meno di una scuola pubblica di qualità”.
”L’impegno che possiamo prenderci e che ci siamo presi – ha concluso Ucchielli – è quello di lavorare per sensibilizzare l’opinione pubblica. Se lavoriamo tutti insieme, i provvedimenti presi dal ministro Gelmini saranno radicalmente cambiati”.
Il Resto del Carlino
SCUOLA / TAFFERUGLI TRA STUDENTI E POLIZIA
Due ragazzi in corteo denunciano:”Ci hanno caricati col manganello”
Nonostante il decreto sia appena stato convertito in legge in Senato, le manifestazioni continuano. Due ragazzi hanno detto di essere stati picchiati. Pienone alla Statale per la lezione del Nobel Dario Fo
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prec succ
Milano, 29 ottobre 2008 – Anche dopo che il decreto Gelmini è stato convertito in legge in Senato, gli studenti hanno continuato a protestare.
Tafferugli o durante il corteo organizzato dai licei per dire no alla riforma della scuola. La manifestazione, non autorizzata e con un migliaio di partecipanti, ha preso le mosse da largo Cairoli, ha attraversato via Pontaccio e quindi ha raggiunto la zona di Brera, dove ai liceali si sono uniti gli studenti dell’Accademia.
I giovani si sono poi diretti, in maniera un piuttosto confusa, verso piazza San Babila, che dovrebbe essere il punto d’arrivo del corteo. In piazza Meda si sono avuti momenti di tensione quando le forze dell’ordine hanno impedito ai manifestanti di attraversare via San Paolo per giungere su corso Vittorio Emanuele II: qui si è verificato un piccolo scontro con le forze dell’ordine che ha indotto i manifestanti a protestare rumorosamente al grido “No alla violenza” sbattendo i pugni contro le barriere di protezione di un cantiere. Sono anche volate delle uova all’indirizzo della polizia.
A quanto risulta ci sarebbe uno studente contuso a un gomito. La situazione si è quindi tranquillizzata e gli studenti hanno quindi proseguito la loro marcia lungo corso Matteotti.
LA DENUNCIA DI DUE RAGAZZI
Due ragazzi che hanno preso parte al corteo hanno denunciato di essere stati “caricati a colpi di manganelli dagli agenti della polizia” all’angolo di piazza Filippo Meda e Via San Paolo.
Secondo i ragazzi lo scontro sarebbe avvenuto a causa di un distaccamento dal corteo principale di un gruppetto di ragazzi. Alcuni studenti si sono staccati per tagliare per via San Paolo mentre le forze dell’ordine, che avevano formato un cordone, facevano andare il corteo da piazza Meda verso San Babila. Proprio questo gruppetto sarebbe stato bloccato dagli agenti e i due studenti sarebbero stati colpiti.
L’episodio avrebbe esacerbato gli animi di alcuni studenti che all’indirizzo delle forze dell’ordine hanno gridato: ‘Dovrebbero morire tutti’. I due studenti si sono fermati in piazza aspettando l’arrivo dell’ambulanza. Oltre agli agenti che già erano stati predisposti per seguire la manifestazione si sono aggiunte quattro camionette della polizia giunte ora in San Babila.
Lo slogan più gettonato della manifestazione recita, riferito alla riforma Gelmini, “Se non cambierà bloccheremo la città”. Su uno striscione si può invece leggere: “Passa decreto, blocco la città”.
IL gIORNO
Scuola: Diliberto, Oggi Pagina Nera Della Democrazia
di (Pol/Col/Adnkronos) Adnkronos – da 15 minuti
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Roma, 29 ott. (Adnkronos) – “Oggi e’ un giorno nefasto per la Repubblica. L’approvazione del decreto Gelmini che mina la nostra scuola e in ultima analisi nega il diritto allo studio per tutti sancito dalla Costituzione e’ una pagina nera della nostra democrazia. I ragazzi che fuori da Montecitorio hanno applaudito il presidente Napolitano non meritano il decreto Gelmini. Ragazzi cosi’ rispettosi delle istituzioni, hanno dato una lezione a chi li vuole criminalizzare e speriamo che le istituzioni non li deludano. Ci fa piacere che anche Pd e Idv abbiano aderito alla nostra proposta di referendum abrogativo del decreto Gelmini per il quale gia’ oggi inizieremo a lavorare.” Lo ha detto il segretario dei Comunisti Italiani Oliviero Diliberto.
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