Gelmini: lo sciopero del 30? Un rito della sinistra. Il mio modello è Obama
di Wildgreta
Davvero ridicolo il contenuto dell’intervista che il ministro Gelmini ha concesso al Corriere della Sera. L’unico dato confortante è che, a detta del ministro, le famose “classi ponte per stranieri” saranno in realtà dei corsi di lingua pomeridiani. Speriamo che sia vero. Per il resto, più che l’intervista a un Ministro di Istruzione, Università e Ricerca, quella che segue sembra il copione di una delle parodie televisive con cui negli ultimi tempi ci intrattengono attori e imitatori in tv. Purtroppo, al contrario delle parodie, questa intervista vera non fa ridere affatto.
“La sinistra ha perso totalmente il rapporto con chi lavora e ora lo sta perdendo anche con gli studenti”. E’ categorica, in un’intervista al Corriere della sera, il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini. Nelle università e nelle scuole, intanto, si apre un’altra settimana di contestazioni: occupazioni, sit-in, agitazioni, lezioni in piazza chiedono di bloccare l’approvazione definitiva al Senato (prevista mercoledì 29 ottobre) del decreto Gelmini. Oggi gli studenti romani faranno lezione al Colosseo.
“Il disastro dell’struzione in Italia è figlio delle logiche culturali della sinistra contro il merito e la competitività. Per decenni scuola e università sono state usate come distributori di posti di lavoro, di clientele e magari di illusioni”, ha detto Gelmini al Corriere. “L’illusione di posti di lavoro che non esistono. L’illusione che lo Stato possa provvedere a dare posti fissi in modo indipendente dalla situazione economica e dal debito pubblico”.
“Il mio punto di riferimento è quello che sta facendo Barack Obama in America – ha spiegato il ministro – Sta proponendo per la scuola americana provvedimenti simili ai nostri, penso soprattutto agli incentivi al merito per gli insegnanti”. “I primi a vivere il disagio della scuole esistente sono proprio i professori, pagati con stipedi da fame e proletarizzati da sinistra e sindacato. E poi, il 30% dei risparmi realizzati, due miliardi di euro, sarà utilizzato per pagare meglio i prfessori sulla base del merito”.
“Gl studenti in Italia sono 9 milioni. Coloro che protestano, alcune migliaia. Le facoltà occupate sono pochissime. E in molte, gli studenti ricacciano indietro gli occupanti”, dichiara. “Il 30 ottobre, certo, ci sarà lo sciopero, il solito vecchio rito di chi difende l’indifendibile. Ma dopo, credo che si potrà riprendere a confrontarsi con le riforme. Ovvimente, con chi fa proposte”.
Sulle classi ponte per bambini immigrati il ministro puntualizza: “L’ambiguità è di chi ha tentato come al solito di buttarla sul razzismo. Non faremo classi separate, le classi ponte saranno corsi magari pomeridiani di italiano per consentire a chi non lo è di imparare la lingua il più rapidamente possibile”.
27 ottobre 2008 alle 20.24
Forse qualcuno dei suoi esaminatori dell’abilitazione di Reggio Calabria le ha preparato le risposte. Il guaio è l’effetto di questa intervista su chi la legge. E’ manipolazione pura, sapiente, del livello di quella del capo peronsilvio.
luigi nonallineato