Pioggia di e-mail al Quirinale contro la riforma Gelmini. Il comunicato del Presidente in tutti i TG

Il Presidente ricorda che “non può intervenire in ruoli non propri”

di Wildgreta

Non importa, sapevamo tutti che il Presidente della Repubblica non sarebbe potuto intervenire, ma grazie al comunicato ufficiale del Quirinale lanciato da tutti i Tg, la protesta ha avuto voce e credo che questo sia importante. Adesso lo sanno tutti. I fruitori della scuola sono Contrari alla Riforma Gelmini.

da La Voce.it:

Napolitano ricorda che il provvedimento e’ ancora all’esame del Parlamento e che solo esso puo’ intervenire con scelte politiche

Tante, tantissime. Ma Giorgio Napolitano non può farci nulla. “La riforma della scuola è all’esame del Parlamento; e per la Costituzione, la responsabilità delle scelte politiche è imputabile solo ad esso. Il presidente della Repubblica non può esercitare ruoli che la Costituzione non gli attribuisce”.

Non poteva che arrivare una risposta del genere dal Quirinale, e le e-mail contro la riforma Gelmini “da parte di singoli, insegnanti e talune organizzazioni” non possono non far firmare il decreto legge 137.

Il capo dello Stato garantisce attenzione e comprensione, facendo notare che il Parlamento non ha concluso l’esame del provvedimento.
E a norma di Costituzione, è il governo che si assume la responsabilità delle scelte politiche davanti al Parlamento, e che solo esso può approvare, modificare o respingere.

Giambattista Salis La Voce

2 Risposte to “Pioggia di e-mail al Quirinale contro la riforma Gelmini. Il comunicato del Presidente in tutti i TG”

  1. joiyce Says:

    La scuola italiana come una mattanza, antica e tradizionale pesca del tonno presso l’isola di Favignana che consiste nel governare la direzione dei branchi attraverso una lunga rete di sbarramento fino a costringerli ad entrare in una sequenza di camere dalle quali, disorientati, non hanno più modo di uscire ed arrivare infine alla cosiddetta camera della morte. Il docente italiano ha fatto la fine del tonno.
    Sono anni, da Berlinguer alla Gelmini, che i nostri governanti preparano questa sequenza di camere e i prossimi anni possono ben definirsi, per i docenti “tonni” e precari, l’ultima camera, quella della morte della scuola pubblica italiana.
    Proprio così, una vera mattanza. Si uccidono professionalità e speranze di tanti docenti precari. E quando dico docenti parlo di veri insegnanti, quelli con tanto di laurea, abilitazione e decenni di esperienza professionale svolta sul campo, in diverse scuola e con centinaia di ragazzi. Chissà quanti lo avranno già detto o scritto. Hanno studiato, lavorato e con passione svolto la loro professione e adesso “fuori”. Il 90% sarà senza lavoro e per il resto sarà un vero miracolo se otterranno un incarico a tempo determinato. Solo 25mila saranno le assunzioni, che il governo ha regalato, sull’intero territorio nazionale. E’ stato un regalo, è il caso di dirlo, in quanto addirittura si ipotizzava zero assunzioni per il prossimo anno scolastico.
    Siamo i rami secchi del pubblico impiego e devono eliminarci. “Tagli inevitabili …… sentenzia la Gelmini ……… per uscire dalla crisi, la scuola italiana ha bisogno di essere sottoposta ad una cura da cavallo.” Uscire dalla crisi? Quale crisi, quella della scuola? Ma la scuola è ed è stata sempre in crisi e lo sarà ancor di più con l’attuazione del Decreto Legge 112 di prossima approvazione alla camera dei deputati. Gli allievi per classe aumentano e gli insegnanti diminuiscono e con essi l’attenzione al singolo o al gruppo, la preparazione e le singole strategie di apprendimento.
    Cura da cavallo! Ma la sig.ra Gelmini conosce questi animali? I cavalli. Sono animali nobili, vanno difesi e protetti e non certo mandati al macello.
    In base all’art. 64 del Ddl 112, nei prossimi tre anni, si prevede un taglio di 110mila posti di lavoro nel mondo della scuola. Tutto questo alla faccia della tanto decantata politica occupazionale, sbandierata e strombazzata, durante la recente campagna elettorale, da tutte le forze politiche di destra, centro e di sinistra. Dimenticano i signori parlamentari e senatori, sia della maggioranza che dell’opposizione, quanti saranno i docenti, i loro parenti e amici che probabilmente alle prossime elezioni voteranno diversamente o non si recheranno affatto alle urne.
    Poveri docenti precari. Dopo la “cura da cavallo”, un’altra infelice similitudine nei loro confronti “….. sono 300mila polpette avvelenate lasciate dal passato governo ……” ha dichiarato il ministro Brunetta. Ma a quale governo si riferisce il sig. Brunetta? Vergognatevi tutti. Governo presente, passato, passato prossimo e remoto.


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