Scuola, Napolitano: ”Serve rinnovamento ma l’obiettivo risparmi non prevalga sul resto”

di Wildgreta

Ecco le parole pronunciate di Giorgio Napolitano a proposito della scuola. Alcuni giornali hanno travisato il senso e, da titoli come quelli del Corriere della Sera, sembrerebbe che Napolitano approvi in toto la riforma della scuola proposta dalla Gelmini. Così non è, ma se si arriva anche a travisare le parole del Capo dello Stato pur di favorire il governo, è proprio vero che l’informazione, in Italia, non esiste più.In fondo troverete il discorso di Napolitano fatto lo scorso anno per l’apertura dell’anno scolastico 2007-2008. Leggendolo, sembra che quel discorso sia stato fatto in un altro paese, invece eravamo in Italia ed era solo un anno fa.

”Non si deve ripartire da zero dopo ogni elezione”

Il presidente della Repubblica alla cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico interviene sulla riforma: ”Tutti compiano uno sforzo per evitare contrapposizioni pericolose. Non sono sostenibili le posizioni di pura difesa dell’esistente”. E a chi governa dice: ”Esprima le sue idee ma su analisi oggettive”

Roma, 29 set. – (Adnkronos) – “Le condizioni del nostro sistema scolastico richiedono scelte coraggiose di rinnovamento” ma ‘‘l’obiettivo di una minore spesa non può prevalere su tutti gli altri e va formulato, punto per punto, con grande attenzione e in un clima di dialogo”. E’ il monito lanciato dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (nella foto) intervenuto alla cerimonia d’apertura del nuovo anno scolastico nel cortile d’onore del Palazzo del Quirinale alla presenza del ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini.

Per il Capo dello Stato, in ogni caso, “non sono sostenibili posizioni di pura difesa dell’esistente”. Ed esprime “l’augurio che questo sia il clima nel quale possa svilupparsi il confronto politico, nelle sedi istituzionali, sui problemi della scuola”.

Quindi, ammonisce, sulla scuola “non si tratta di ripartire da zero, ogni volta che con le elezioni cambia il quadro politico“. A tal proposito, sottolinea il presidente, “quali siano i problemi da affrontare, quali siano i punti di forza, di maggior rendimento del nostro sistema scolastico e quali siano i suoi punti più critici e le sue più gravi insufficienze, lo hanno detto elaborazioni, dibattiti e proposte anche negli anni più recenti” come il ‘Quaderno bianco sulla scuola’.

“Naturalmente – precisa Napolitano – chi ha avuto dagli elettori e dal Parlamento il mandato di governare, può esprimere tutte le idee e le esigenze nuove cui ritiene di dover ispirare la propria azione. Ma un’analisi oggettiva, compiuta su basi rigorosamente tecniche, rappresenta la migliore premessa e il migliore quadro di riferimento per una discussione più costruttiva sul da farsi per la scuola”.

Quindi a “maggioranza e opposizione in Parlamento, al governo e alle parti sociali” il presidente rivolge un invito affinché tutti compiano uno sforzo per evitare contrapposizioni pericolose: mostrino tutti senso della misura e realismo nell’affrontare anche le questioni più spinose”.

Napolitano chiede che “si parta, con uno sforzo di maggiore serenità, dai problemi che nessuno può negare. E si discutano con spirito aperto tutte le diverse soluzioni, che ciascuna parte ha il diritto di proporre e ha il dovere di prospettare in termini positivi e coerenti”.

Il Capo dello Stato non nega comunque che “la questione delle risorse finanziarie è tra le più spinose: l’Italia, per gli impegni assunti in sede europea e nel suo stesso vitale interesse, deve ridurre a zero nei prossimi anni il suo deficit pubblico, per incidere sempre di più sul debito accumulato nel passato” e “nessuna parte sociale e politica puo’ sfuggire a questo imperativo, che comporta anche, inutile negarlo, un contenimento della spesa per la scuola”.

Ma Napolitano tiene a sottolineare allo stesso tempo che “la scuola va collocata tra le priorià’ dell’avvenire del Paese e merita dunque, per la sua alta funzione pubblica, una speciale considerazione anche quando si affronta il problema complessivo della riduzione della spesa pubblica corrente”. Tutto ciò “non può risolversi nel rifiuto di ogni revisione necessaria ai fini di risparmio ma deve tradursi nel massimo sforzo sul piano della razionalizzazione e del maggior rendimento della spesa e sul piano del sostanziale miglioramento della qualità per la scuola”.

Inaugurazione ufficiale del nuovo anno scolastico tra spettacolo e grandi temi sociali
 Maestro Alberto
Investire nella scuola è una priorità per un paese democratico e moderno impegnato in Europa e aperto al mondo”. Questa l’esortazione del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ha risuonato nel cortile d’onore del Quirinale, dove si è celebrata l’inaugurazione ufficiale del nuovo anno scolastico, alla presenza del ministro dell’Istruzione Giuseppe Fioroni e una rappresentanza di alunni da ogni parte d’Italia.

Rivolgendosi agli studenti italiani e ai loro compagni di scuola immigrati li ha incitati “a vivere insieme in uno spirito di tolleranza e di libertà nel rispetto di valori e regole condivisi“. “L’Europa – ha detto Napolitano – ci chiede di accrescere l’efficienza dei sistemi scolastici con l’obiettivo di ridurre le diseguaglianze e di elevare la competitività della nostra economia. Certo non basta la scuola per contrastare le diseguaglianze di origine familiare e territoriale, ma la scuola è il primo luogo dove le si possono combattere”.

«Studiare a volte è faticoso ma apre molte porte ed è importante per il vostro futuro» e lo è, soprattutto, per quelli «con i quali la sorte è stata più avara: se non avete avuto la fortuna di nascere in una famiglia particolarmente ricca di mezzi o di cultura, la scuola può darvi una buona mano a recuperare».

Un altro saggio consiglio è quello di «pensare allo studio come a un dono molto importante a se stessi, che nessuno potrà mai portare via». Lo studio va affrontato con passione e con l’ambizione di «puntare in alto, che non significa necessariamente volere essere ricchi e famosi, ma realizzare nella vita qualcosa che ci renda soddisfatti di noi e utili agli altri». Infine il Presidente ha ricordato che quel che si impara a scuola è un insieme di strumenti che aiutano a raggiungere meglio i propri obiettivi nella vita.

Il discorso si è concluso con un momento toccante:l’incontro con la madre di Noelia Palacio Crus, una ragazza honduregna che non ha esitato a sacrificare la propria vita muorendo annegata per salvare la bambina italiana che le era stata affidata, alla cui memoria è stata conferita la Medaglia d’oro al Merito Civile.

Insomma, molti i temi sociali toccati durante la cerimonia: la tolleranza, la cultura dell’accoglienza, la pace, la fiducia nella scienza, il culto della memoria storica.

La festa è stata trasmessa in diretta da Rai 1 ed è stata presentata da Fabrizio Frizzi. Molti gli ospiti importanti: Maria Falcone (sorella del magistrato Giovanni), attori come Stefania Sandrelli e Giuseppe Fiorello a cui è stato affidato il compito di alimentare la memoria delle vittime della mafia, cantanti come Claudio Baglioni e gli Zero Assoluto, sportivi come Massimiliano Rosolino, Alessio Boggiatto e la squadra di nuoto europea, i campioni del calcio Angelo Peruzzi, Simone Perrotta e Massimo Oddo.

Ci sono stati intermezzi di spettacolo con esibizioni canore, balletti, recitazione di poesie. La serata si è conclusa con uno spezzone di un recital allestito grazie al programma di recupero in atto nel carcere minorile di Nisida.

La cerimonia era stata aperta dal saluto del ministro Fioroni, che si è ispirato al famoso romanzo Il Signore degli Anelli per descrivere il ruolo della scuola come “Terra di mezzo fra la famiglia, l’ambiente di appartenza, e la società, i diritti e doveri di un mondo più grande”.

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