Zappalà dice che Berlusconi non ha alcun canale tv. E l’aula dell’Europarlamento prima lo fischia e poi ride
Aula di Bruxelles, seduta plenaria del Parlamento europeo.
Giovedì 25 settembre 2008.
L’ordine del giorno propone Concentrazione e pluralismo dei mezzi d’informazione nell’Unione europea (A6-0303/2008, Marianne Mikko)
Sono le ore 12.23 minuti e 15 secondi. Presiede Hans Gert Poettering.
Quattro minuti prima ha parlato Monica Frassoni, copresidente del gruppo dei verdi, che ha collegato la crisi e i licenziamenti de La7 alla mancanza del pluralismo dei media dovuta al fatto che il presidente del consiglio controlla tutte le tv italiane meno quella in oggetto alla sua dichiarazione.
Prende la parola Stefano Zappalà, capogruppo del partito delle libertà. Che dice:
«Presidente, non voglio entrare nel merito delle dichiarazioni scorrette della collega Frassoni, però una precisazione all’aula ritengo di doverla fare, è doveroso. Intanto non esistono in Italia televisioni di proprietà del presidente Berlusconi ma di altri gruppi (forte brusio e fischi). In Italia esistono, (risatine generalizzate), tre televisioni di stato, rai 1, rai 2, rai3, c’è il gruppo Mediaset, poi in Italia c’è la sette. (brusio e contestazioni varie).
Gli tolgono il microfono.
Poettering: Colleghi, non c’è ragione di agitarsi. Ascoltate per cortesia quantomeno nei miei confronti…
La Stampa 25 settembre 2008
30 settembre 2008 alle 20.24
E’ una pena davvero che degli esseri umani che in teoria dovrebbero avere un minimo di spessore si riducano a servi idioti. Anche costui sarà stato colpito dall’epidemia.
luigi nonallineato