Ma Panebianco conosce la Riforma Gelmini?

Angelo Panebianco-politologo

di Wildgreta

Leggo sul Corriere della Sera di oggi un articolo a firma di Angelo Panebianco, nel quale, egli esprime una serie di personalissime idee su ciò che dovrebbe fare il PD. A mio avviso,  sapendo sbagliare egregiamente per conto proprio,  il Pd non ha certo bisogno dei consigli sbagliati di Panebianco, ma elencando i comportamenti “sbagliati” del partito di VELTRONI, Panebianco si sofferma sulla riforma Gelmini, consigliando di appoggiarla, magari apportando un proprio coontributo. Infatti dice testualmente nel suo editoriale:

Per il futuro vedremo ma la verità è che, fino a questo momento, il ministro Gelmini ha fatto pochi errori. I provvedimenti fino ad ora adottati sono di buon senso e per lo più tesi ad arrestare il degrado della scuola. Ma, anziché riconoscerlo e dare il proprio contributo di idee e di proposte (come dovrebbe fare un vero partito riformista, ancorché all’opposizione), il Partito democratico preferisce ripercorrere l’antica strada: quella della «mobilitazione», della sponsorizzazione dei sindacati, anche quando questi difendono posizioni indifendibili. Non è casuale che proprio sulla scuola la Cgil si appresti a fare lo «sciopero generale ». Difende un potere di cogestione che viene da lontano e che ha contribuito a danneggiare assai la scuola (dove la quasi totalità delle risorse se ne va in stipendi a insegnanti troppo numerosi, mal pagati e mal selezionati). Un potere di cogestione che fino ad oggi ha sempre potuto contare sulla complicità di governi e opposizioni.”

La domanda che vorrei porre ora a Panebianco  è la seguente:”Lui conosce la riforma Gelmini?” Perchè da ciò che scrive, non si direbbe. Allora  mi permetto di informarlo io, sperando che qualcuno gliela racconti.

1) La scuola elementare oggi è divisa in moduli di apprendimento. Le materie sono molte di più di cinquant’anni fa. Un maestro unico specializzato in inglese, musica, informatica, educzione fisica , non esiste.

2) La riduzione delle ore di insegnamento settimanale a 24  implica una riduzione delle materie dis tudio. Calcolando che la religione non verrà toccata, quali materie verranno eliminate?

3) L‘Inglese verrà insegnato da insegnanti non specializzati che saranno obbligati a seguire un corso. Quelli specializzati verranno licenziati.

4) Il numero di licenziamenti previsto nella scuola arriva a 150.000

5) Il tempo pieno non è garantito. Si farà solo se ci saranno le risorse e su richiesta dei genitori.(parole della Gelmini a Porta a Porta)

6) L’anno prossimo tutti i bambini che verranno iscritti in prima elementare usciranno alle 12.30. Laddove sarà possibile prolungare l’orario fino alle 16.00, non si studierà con i maestri, ma si tornerà al vecchio doposcuola. I bambini verranno “tenuti” da personale non meglio identificato i cui costi, presumibilmente, si dovranno accollare i comuni. Mancando però l’antrata ICI, molti comuni non potranno garantire questo servizio. Da qui le proteste di alcune regioni che si oppongono alla riforma.

7) Le classi saranno portate a 30 alunni contro i 25 di oggi. Considerando che ci saranno come sempre bambini stranieri e bambini problematici, come farà una maestra sola a seguirli tutti?

8) La Gelmini ripristina il voto e la bocciatura per una sola insufficienza anche in un’unica materia sin dalla prima elementare.

9) L’obiezione fatta da diversi esperti sull’impossibilità di seguire tanti bambini:” All’epoca del maestro unico c’erano anche le classi differenziali per i bambini con problemi. ” La soluzione sembra essere stata individuata in una proposta di legge della  Lega Nord:”Mettere i figli degli stranieri in classi ponte perchè sono loro a dover imparare l’italiano per integrarsi, e non si può, per far integrare loro, danneggiare i bambini italiani”. Naturalmente Panebianco sarà d’accordo, vero?

10) i costi della scuola:In questi anni la spesa per la scuola è costantemente diminuita. Dati MPI dicono che negli anni ’90 era il 3,9-4,0% del PIL, ora è del 2,8% del PIL

11) Dice la Gelmini: “Il 97% della spesa per la scuola è destinata agli stipendi. “ Non credo sia così. La spesa per l’istruzione è composta da 42 mld dello stato, più 10 mld di regioni ed enti locali, in totale 52 mld. Per lo stipendio del personale si spendono 41 mld, che su 52 mld complessivi rappresentano il 78,8% del totale, una percentuale al disotto del 79%, che è la media europea.

12) Chiudere tutte le scuole con meno di cinquecento alunni non garantirebbe l’istruzione per tutti, un diritto sancito dalla costituzione.

13) Gelmini afferma: Faremo corsi di formazione per gli insegnanti del sud, dove gli esiti OCSE danno risultati di apprendimento degli alunni più bassi.  Gli insegnanti del sud lavorano in buona parte nelle scuole del nord dove gli esiti sono piuttosto lusinghieri.

14)  L’ultima affermazione  è una sintesi della riforma della scuola che Panebianco non ha compreso affatto: “Gelmini: L’istruzione è pubblica sempre, anche quando è svolta dalle scuole paritarie. Abbiamo bisogno di liberare risorse per poter garantire la libertà di scelta alle famiglie.”  Ovvero, dare soldi in più alle scuole private. Ovvero, smantellamento della scuola pubblica.

Per concludere, gentile Panebianco, l’unica iniziativa seria presa dal PD finora, è quella di contrastare lo smantellamento dell’istruzione pubblica. Come mai vorrebbe consigliargli di  continuare a sbagliare?

Autore: Wildgreta sito: www.wildgretapolitics.wordpress.com

28 settembre 2008

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