In Italia ormai c’e’ una “moderna dittatura, ancora piu’ subdola e pericolosa perche’ non e’ fatta di costrizioni fisiche ma di coscienze addormentate”. E’ quanto afferma il leader dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro a Affaritaliani.it.
“Il concetto di dittatura – spiega – e’ un concetto che va modellato secondo il tempo in cui la si vive. C’e’ stato un periodo in cui la dittatura voleva dire olio di ricino, voleva dire violenza fisica, voleva dire addirittura deportazioni. C’e’ un periodo, oggi, in cui le liberta’ fondamentali vengono aggirate ai danni di coloro che hanno i diritti. Cominciamo – spiega Di Pietro – innanzitutto dal diritto del cittadino a essere informato e a poter informare. In Italia c’e’ il conflitto di interesse persistente, da una parte quello delle televisioni private del presidente Berlusconi e dall’altra, ancor piu’ grave, quello del sistema dei partiti sulla televisione pubblica che limita l’informazione indipendente; quindi – aggiunge – il cittadino prende delle decisioni sulla base di informazioni che non sono corrette rispetto alla realta’ dei fatti. C’e’ una menomazione al diritto fondamentale alla conoscenza. Secondo: c’e’ una limitazione al diritto politico fondamentale del cittadino a scegliersi i propri rappresentanti, perche’ il sistema elettorale italiano mette in mano a tre-quattro persone l’individuazione di chi deve andare a ricoprire le massime cariche delle istituzioni, Parlamento italiano ed europeo e, di fatto, anche il governo perche’ il cittadino si ritrovera’ poi chi sceglie direttamente il capo dell’esecutivo”. (AGI) (16 settembre 2008 ore 11.57)
16 settembre 2008 alle 20.24
Il meccanismo perfetto creato dalla mente diabolica dello psiconano ormai si autoalimenta. Riesce da anni a mediare la formazione “passiva” di noi italiani attraverso quella scatola infernale che, con il passare del tempo, si è assottigliata sia di dimensioni che di contenuti. Crea castelli di carte fondati sull’apparenza. Che ci sia una forma di dittatura ormai non c’è alcun dubbio. E’ lui l’architetto del qualunquismo popolare. I messaggi che trasmette sono immagine, omertà e non-rispetto. In Europa lo deridono. E gli unici a votarlo sono proprio quelli che tutti i giorni ne pagano le conseguenze. Di discorsi come questo se ne snocciolano fino alla nausea, ma ripeterli fa sempre bene alla propria coscienza.