Quando i sogni si realizzano: Veltroni, una casa a Manhattan per la figlia Martina con i diritti del libro
Sbarco a New York: un’abitazione di sessanta metri quadrati in una strada tranquilla
di Wildgreta
Forse non tutti hanno sogni che si possono racchiudere in sessanta metri quadrati. Certamente non li ha Silvio Berlusconi che, per aprire e distendere interamente i progetti di una qualsiasi delle sue residenze, credo sia obbligato a recarsi direttamente su una pista di Fiumicino.Ma Veltroni è un uomo semplice che si accontenta di poco e così, con i proventi del libro che ha venduto 220.000 copie, si è potuto permettere 60 metri quadri a Manhattan. Da lì, dove alloggerà sua figlia Martina, potrà incontrare Obama e parlare di politica internazionale o la figlia di Robert Kennedy per parlare di Bob, il suo idolo di sempre. La domanda che mi pongo è se inserirà termini italiani nelle conversazioni in inglese, così come inserisce termini inglesi nelle sue dichiarazioni in italiano. “Hallo, BARACK, come how are you?” oppure “Bob was great, he was il mio mito”. E poi il menu: offrirà agli ospiti spaghetti aglio, olio e peperoncino o una T-bone? E mentre Walter è in volo, Fini benedice l’antifascismo, la trattativa Alitalia continua e Berlusconi assicura che gli stipendi di piloti e steward non diminuiranno: basterà lavorare molto di più. Tranquillo, Walter. A casa tutto bene.
ROMA – Il segretario del Partito democratico diventa proprietario immobiliare a Manhattan, New York. Certo, niente a che vedere con le ville di Berlusconi in Sardegna, alle Bermuda, ad Antigua… Fatto sta che Walter Veltroni, alcune settimane fa, ha fatto un acquisto nell’isola simbolo della città statunitense. Sessanta metri quadrati in una strada tranquilla, non lontana dai luoghi resi immortali da centinaia di film. E l’appartamento ha subito trovato un’inquilina: Martina Veltroni, primogenita ventenne di Walter, che a New York studia cinema all’università. Martina, finito il liceo classico al «Tasso», manifestò, ben allevata dal padre, una grande passione per il cinema. Ha fatto l’assistente in un film con Verdone e Silvio Muccino e in «Manuale d’amore 2» di Giovanni Veronesi.
Poi, anche per sottrarsi a troppa attenzione dei paparazzi, ha deciso di prendere lezioni negli Usa. La casa così serve a lei e a ospitare la mamma Flavia e il papà, noto studioso di cose americane. Dice Veltroni che l’appartamento a Manhattan è stato comprato grazie ai diritti d’autore del suo romanzo «La scoperta dell’alba», che solo in Italia ha venduto duecentoventicinquemila copie. E si può pensare che il cambio favorevole euro/dollaro abbia agevolato la decisione. Questa mattina Veltroni parte proprio alla volta di New York, per una settimana. Da Barnes & Noble, Lincoln Center, presenterà la traduzione americana del libro, alla presenza di Kathleen Kennedy, figlia di Bob. Veltroni terrà anche una lezione alla City university of New York e incontrerà i membri dei circoli americani del Pd. Particolare: anche Giuliano Amato, che ieri ha tenuto una lezione alla scuola estiva di formazione del Pd, a Cortona, con Veltroni al suo fianco, ha da poco comprato casa a Manhattan.
Andrea Garibaldi
15 settembre 2008
19 settembre 2008 alle 20.24
[…] si domanda come mai il “capo dell’opposizione” (?) si trovi casualmente in America mentre l’Alitalia affonda? Ci siamo accorti tutti che non c’è, visto che in televisione […]
19 settembre 2008 alle 20.24
Beh questo è un buon momento pr investire sull’immobiliare negli States… lo sanno tutti i palazzinari de Roma ….
23 settembre 2008 alle 20.24
[…] Wildgreta ironizza che nella casa neworkese Veltroni finalmente potrà incontrare Obama e parlare di politica internazionale o la figlia di Robert Kennedy per parla… […]