Scandalo sanità Abruzzo. Del Turco riabbraccia i pennelli

di WIldgreta

Con i domiciliari di Del Turco e degli altri indagati eccellenti, si chiude la prima parte della vicenda di presunte tangenti che ha causato un terremoto politico in Abruzzo. Del Turco potrà ricominciare a dipingere, visto che in carcere non erano stati ammessi i pennelli. I titolari dell’inchiesta hanno cercato, con il carcere, di impedire che i principali indagati si mettessero d’accordo sulle versioni da fornire agli inquirenti, ma pare che le innumerevoli visite a Del Turco e le immediate dichiarazioni a mezzo stampa di alcune persone che lo sono andate a trovare, abbiano di fatto causato il fallimento della strategia dei PM. Meglio, quindi, i domiciliari, con il divieto di vedere o parlare con chiunque all’infuori dei parenti stretti. Anche oggi alcuni esponenti politici metterebbero non una ma addirittura tutte e due le mani sul fuoco sull’innocenza di De Turco. Ma per i PM le prove ci sono. Anche gli interrogatori delle varie segretarie, confermano le dichiarazioni di Angelini. Quindi, o tutti si sono messi d’accordo imparando a memoria una falsa versione per incastrare Del Turco, oppure è tutto vero. Almeno questo ho capito dai vari articoli usciti negli ultimi giorni. A chi metterebbe la mano sul fuoco sull’innocenza di qualcuno che conosce e che viene accusato di un qualsiasi reato, darei un consiglio: aspettate che a pronunciarsi sia la magistratura, perchè le persone insospettabili, a volte, sono quelle che ci sorprendono di più. E, per favore, che non si scambi il desiderio di onestà con il giustizialismo gratuito. Se molte regioni in autunno reinseriranno i ticket, credo che sia giusto che i cittadini sappiano se dovranno pagare per dei servizi o per delle tangenti che hanno creato buchi di bilancio.

 

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