(Il cannolo del Guinness dei primati)
Leader Idv risponde a Veltroni, non avrei parlato come Guzzanti
Veltroni: Di Pietro scelga la piazza o i riformisti
di Wildgreta
Vorrei capire il senso di questo aut aut di Veltroni, oggi, dopo che la manifestazione ha dimostrato quanta scontentezza c’è tra l’elettorato del PD. Veltroni dice che Di Pietro deve scegliere. E perchè dovrebbe scegliere di ascoltare i riformisti del PD che non vengono ascoltati neppure dai loro elettori e da alcuni dei suoi componenti più rappresentativi? Errare è umano, ma perseverare è davvero diabolico. Si accusa Di Pietro di fare il gioco della destra, ma perchè il PD finora ha fatto il gioco della sinistra? Perchè, se azzerare due partiti di sinistra, perdere le elezioni, il comune di Roma, 25 punti nei sondaggi sulla fiducia al leader e scegliere Casini come alleato dell’opposizione dimenticandosi di Cuffaro, è fare “il gioco della sinistra”, allora Wildgreta è la figlia illegittima di George Bush nascosta in Italia per non fare brutta figura con l’elettorato conservatore della North Carolyna.
(ANSA) -ROMA, 9 LUG –‘Io non mi dissocio dal senso vero delle parole di Beppe Grillo, dalle parole di Travaglio e dalla piazza’. Cosi’ il leader dell’Idv Di Pietro. Risponde cosi’ all’aut aut posto da Veltroni: scelga la piazza o i riformisti. ‘Certo non avrei usato i toni di Sabina Guzzanti – prosegue – ma lei fa satira e io no. Io faccio politica’. A stretto giro risponde Veltroni:’se Di Pietro sceglie Grillo e non il Pd e’ un elemento d chiarezza definitivo’.
in bilico l’alleanza di centrosinistra dopo la manifestazione in piazza navona
Veltroni: «Idv, o con noi o con la piazza»
«Abbiamo fatto un’alleanza, noi abbiamo mantenuto la posizione». Di Pietro: «Gli ‘aut aut’ non ci fanno paura»
ROMA – « Ora Di Pietro scelga e decida con chi sta: se è con Grillo e Travaglio lo dica, se invece decide di stare in un’area riformista prenda l’impegno conseguente e metta fine a manifestazioni come quella di martedì». Sanno tanto di ultimatum le parole di Walter Veltroni, nel ‘day after’ della manifestazione di piazza Navona, terminata a suon di insulti anche contro Napolitano, Papa e Pd. E poco dopo arriva la risposta di Antonio Di Pietro: «Sto con la piazza, non mi dissocio. Nessuno pensi di intimidirci con gli aut aut. La nostra forza ci proviene direttamente dai cittadini che ci hanno votato e solo ad essi dobbiamo ubbidire, non ad altri».
BOTTA E RISPOSTA – «Io non mi dissocio dal senso vero delle parole di Beppe Grillo, dalle parole di Travaglio e dalla piazza – spiega il leader dell’Idv in sala stampa alla Camera -. Certo non avrei usato i toni di Sabina Guzzanti, ma lei fa satira e io no. Io faccio politica. L’invidia del mondo politico li spinge a vedere la pagliuzza della satira anziché la trave delle leggi ad personam». A breve giro la controreplica di Veltroni, ai microfoni di Matrix: «Se Di Pietro decide che il suo interlocutore è Grillo e non il Pd è un elemento di chiarezza definitivo». Così come sembra definitiva la rottura.
ALLEANZA – «Con l’Idv abbiamo fatto un’alleanza, basata sul programma sottoscritto. Noi abbiamo mantenuto la posizione, altri invece hanno preso posizioni diverse – aveva spiegato poco prima il leader del Pd durante la registrazione di Matrix -. Dopo ciò che è successo in piazza Navona, cambia tutto, cambia molto perché è stata un’occasione per fare chiarezza su qualcosa su cui c’era un margine di ambiguità. Una forza della sinistra riformista non va in una piazza in cui poi si ascoltano le follie sentite martedì sera, attacchi spesso portati da persone che dovrebbero mostrare il proprio curriculum di impegno civile prima di dare lezioni. Sembrava che la sceneggiatura l’avesse scritta Berlusconi».
RISULTATI – «Loro fanno un’opposizione a chiacchiere, ma i risultati sono stati raggiunti da noi, sul decreto Retequattro che abbiamo bloccato così come quello sulle intercettazioni – attacca il leader del Pd durante il programma condotto da Mentana -. Obiettivo del Pd è di essere una forza seria e responsabile che difende i princìpi, ma contrasta ogni forma di estremismo di doppio senso alla quale l’Italia sembra inchiodata da 15 anni».
BERLUSCONI – «È stato un altro atto fondativo della nascita del Pd. Come la scelta di andare liberi. È stato giusto non esserci – ribadisce Veltroni -. Se lo avessi portato in piazza oggi saremmo un cumulo di macerie. Sentire quella caterva di insulti a tutto e tutti mi ha fatto male mentre Berlusconi ha goduto. È stato il più bel regalo che Berlusconi si potesse aspettare». E su Arturo Parisi, presente in piazza Navona: «Nessun problema. Parisi ha subito detto che si era sbagliato ad andarci. Immagino si sia reso conto di aver fatto un errore clamoroso». Appena la notizia compare sulle agenzie, arriva la replica di Parisi, via sms, direttamente sul telefonino di Mentana, che lo legge immediatamente al segretario Pd. Replica Veltroni: «Il giorno in cui mi arriverà una dichiarazione di Parisi che dice “bene, bravo” quella sarà una notizia. Con rispetto, anche intellettuale, però lui è un bastian contrario».
Corriere della Sera 09 luglio 2008
9 luglio 2008 alle 20.24
[…] online@quotidiano.net (online@quotidiano.net): […]
9 luglio 2008 alle 20.24
Di Pietro è un cittadino che fa il politico. Ecco perchè merita rispetto. Non p un montato o un venduto. Grande Tonino!
10 luglio 2008 alle 20.24
Guzzanti, Travaglio, Di Pietro: GRAZIE DI ESISTERE!!!
e’ uno dei momenti più tristi della storia del nostro paese dopo la seconda guerra mondiale.
La Guzzanti potrebbe essere accusata di vilipendio: anche io penso sarebbe un onore, dato che chi ci governa è uno che non si fa processare dallo stato italiano, offende i giudici giornalmente e considera priorità assoluta garantirsi l’immunità. E che dire del suo degno compare che con il tricolore ci si puliva….la Guzzanti ha molto più rispetto di questo paese di quanto ne abbiano loro.
quanto alle proteste delle ex letterine ora ministre, non ci sono parole. è solo una umiliazione per tutte le persone oneste….speriamo in un futuro migliore
10 luglio 2008 alle 20.24
Spero che Di Pietro non molli.
Veltroni è la più grande delusione da quando seguo le vicende politiche.
Avevo grandissima stima di lui dai tempi in cui era direttore dell’Unità.
Ma con la sua opposizione-ombra, i tentativi (sterili e inutili, vista la pasta di cui è fatta la controparte) di dialogo, i “pacatamente e serenamente”, sta consegnando il Paese nelle mani di questa gentaglia…