di Wildgreta
Nasce il problema Travaglio e oggi l’Agcom partorisce l’istruttoria. Dal canto suo, Cappon dice che una eventuale multa la pagherà Travaglio, ovvero Travaglio risarcirà i danni causati da Travaglio. E qualora questi danni fossero troppo onerosi per un giornalista? Bè, potrebbe risarcirli la Famiglia Addams, visto che per Calderoli Travaglio e gli Addams sono la stessa cosa.
Resta il fatto che, da alcuni giorni, un gruppo abbastanza ristretto di persone, si fa carico di un problema che non esiste. Primo: il pubblico sa distinguere una notizia da un insulto gratuito, non ha bisogno dei “Tutor”, quindi a cosa servono tutti questi interventi della dirigenza Rai? Chi deve difendere e da cosa, la Rai? Deve difendere il pubblico dai “cattivi giornalisti“o Schifani dai “cattivi in genere”? Credo che il Presidente del Senato possa benissimo difendersi da solo, visto che ha querelato Travaglio. Mi domando come mai sia passata inosservata la sequela di insulti rifilata da Sgarbi a Travaglio, condita naturalmente da numerose parolacce che così poco si addicono al servizio pubblico. Sgarbi ha trasformato una parte della trasmissione Anno Zero in una osteria di quart’ordine e a Cappon non è importato nulla, all’AGCOM neppure e tantomeno a D’Avanzo (mi pare abbia preso un po’ troppo a cuore la questione). Quindi, chiunque può andare in televisione e insultare con parolacce chiunque? E’ questo il messaggio? O non si può insultare nessuno, a parte Travaglio che, anzi, si deve massacrare per aver riproposto fatti già noti sugli ex soci del Presidente del Senato? Ha aggiunto qualcosa di offensivo con la frase contenente “vermi, lombrichi e muffa”? Se un giudice riterrà questi aggettivi oltraggiosi, Travaglio ne pagherà le conseguenze. Ma la Rai che c’entra? Era meglio continuare a disquisire sul “riporto” che Berlusconi ha fatto eliminare a Schifani? Nella prossima puntata di Anno Zero si dovrà parlare del bigliettino di Berlusconi a Nunzia e Gabri? Ma sì, forse è la cosa migliore. Da domani, la Rai cambi oggetto sociale e da Servizio Pubblico, diventi un Beauty Center, così avremo solo innocui pettegolezzi con buona pace di D’Avanzo, Cappon e delle tante figure minori inseritesi nella querelle per farsi un po’ di pubblicità.
Agcom apre istruttoria su “Anno Zero” e “Che tempo che fa”
ROMA (Reuters) – L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha deciso oggi, a maggioranza, di aprire un’istruttoria nei confronti della Rai per le trasmissioni “Anno Zero” del primo maggio e “Che tempo che fa” del 10 maggio, contestando la presunta violazione dell’articolo 4 (diritti fondamentali della persona) e dell’articolo 48 (compiti del servizio pubblico) del Testo unico della radiotelevisione. Lo riferisce l’Authority in una nota.
“I procedimenti così aperti si svolgeranno nel rispetto delle garanzie procedurali previsti dalla legge e dai regolamenti dell’Autorità”, dice l’Agcom.
La trasmissione “Anno Zero” di Michele Santoro aveva mandato in onda il primo maggio un intervento di Beppe Grillo in cui criticava il capo dello Stato e alcuni politici, mentre in “Che tempo che fa” di Fabio Fazio, il giornalista Marco Travaglio, ospite del conduttore, aveva attaccato il presidente del Senato, Renato Schifani, perché in passato avrebbe avuto contatti con mafiosi.
14 Maggio 2008 alle 20.24
le streghe di salem obbediscono a m.t.
occupiamoci del meteo cosi’ non si perde tempo
14 Maggio 2008 alle 20.24
Tra i vari Cappon ci metterei anche Petruccioli …
L’insieme della vicenda Travaglio-Schitani sa piuttosto di avviso agli altri naviganti giornalisti della Rai. C’è il rischio che cadano in acqua, da soli ovviamente, come Pinelli dalla finestra della questura di Milano nel 1969.
Paco Loio