Roma – “Ci siamo, ci siamo. Avevo promesso che sarei stato pronto dopo 48 ore, siamo riusciti ad anticipare di mezza giornata”. Walter Veltroni e’ pronto: mentre nella maggioranza sono ancora in corso le trattative per gli incarichi di sottosegretario, il leader del Pd mette a punto la lista dei ministri che faranno parte del governo ombra. E la presenta oggi alle 18 a Roma all’auditorium di piazza Di Pietra.
Intanto questa mattina, come sempre di buon’ora, il segretario ha incontrato al loft l’ex ministro dello Sviluppo Pierluigi Bersani. Quello del politico piacentino e’ infatti il nome di calibro che Veltroni potrebbe schierare come ministro dell’Economia. Per Bersani sarebbe pronta anche la carica di responsabile economia del partito, un incarico che gli consentirebbe di lavorare fianco a fianco con Veltroni. Tra i nomi che potrebbero far parte della squadra operativa che il Pd mettera’ in campo per condurre l’opposizione in questa legislatura, ci sarebbero tra gli altri quelli di Giorgio Tonini, che si occuperebbe di Istruzione, quello di Salvatore Vassallo alle riforme istituzionali, quello di Piero Fassino per il ministero ombra degli Esteri.
Non ci sara’ invece Antonio Di Pietro, era in predicato di ricoprire l’incarico alla Giustizia. Il Pd ha infatti chiarito con il capogruppo alla Camera Antonello Soro, che lo shadow cabinet “serve ad organizzare l’azione parlamentare del Partito democratico, mentre Italia dei Valori, pur condividendo il programma, ha scelto oggettivamente di mantenere il proprio partito ed ha creato anche un gruppo parlamentare autonomo”.
Sul governo ombra ha espresso perplessità l’ex viceministro all’Economia Vincenzo Visco in una intervista sull’Unità: “Il governo ombra non ha un suo ruolo istituzionale e dunque non riesce ad operare. Si aggiunga il fatto che in un sistema dove ci sono più partiti, e non solo due come in Gran Bretagna, ciascun partito ha gruppi e rappresentanti in commissione. A questo punto si capisce perché non è stato esportato dalla Gran Bretagna in nessun altro paese. Lì è un luogo riconosciuto dell’opposizione. Da noi no”. È gia polemica, invece, sull’autocandidatura per la Giustizia di Antonio Di Pietro, rifiutata dai democratici perché, riferisce il capogruppo alla Camera Antonello Soro “il governo ombra è semplicemente il Pd che organizza la sua opposizione. Di Pietro ha scelto di non far parte del nostro partito e ha formato un gruppo autonomo…”. Non è mancata ovviamente la replica dell’ex pm: “Ci auguriamo che Veltroni superi il suo buonismo di facciata e si decida a fare un’opposizione davvero concreta altrimenti del governo ombra non resterà che l’ombra».
Oggi Veltroni presenta il governo ombra del Pd
Veltroni (foto N.Bisio)Roma – “Ci siamo, ci siamo. Avevo promesso che sarei stato pronto dopo 48 ore, siamo riusciti ad anticipare di mezza giornata”. Walter Veltroni e’ pronto: mentre nella maggioranza sono ancora in corso le trattative per gli incarichi di sottosegretario, il leader del Pd mette a punto la lista dei ministri che faranno parte del governo ombra. E la presenta oggi alle 18 a Roma all’auditorium di piazza Di Pietra.
Intanto questa mattina, come sempre di buon’ora, il segretario ha incontrato al loft l’ex ministro dello Sviluppo Pierluigi Bersani. Quello del politico piacentino e’ infatti il nome di calibro che Veltroni potrebbe schierare come ministro dell’Economia. Per Bersani sarebbe pronta anche la carica di responsabile economia del partito, un incarico che gli consentirebbe di lavorare fianco a fianco con Veltroni. Tra i nomi che potrebbero far parte della squadra operativa che il Pd mettera’ in campo per condurre l’opposizione in questa legislatura, ci sarebbero tra gli altri quelli di Giorgio Tonini, che si occuperebbe di Istruzione, quello di Salvatore Vassallo alle riforme istituzionali, quello di Piero Fassino per il ministero ombra degli Esteri.
Non ci sara’ invece Antonio Di Pietro, era in predicato di ricoprire l’incarico alla Giustizia. Il Pd ha infatti chiarito con il capogruppo alla Camera Antonello Soro, che lo shadow cabinet “serve ad organizzare l’azione parlamentare del Partito democratico, mentre Italia dei Valori, pur condividendo il programma, ha scelto oggettivamente di mantenere il proprio partito ed ha creato anche un gruppo parlamentare autonomo”.
Fonti: Dire- la Voce 9 maggio 2008
9 maggio 2008 alle 20.24
Credo sarà di dubbia efficacia anche perchè in Italia non è regolamentato…
9 maggio 2008 alle 20.24
Hai letto cosa dice Visco?