GIANNI COLUCCI Ai suoi, esclusi per ragioni d’età dalla competizione, ricorda: «Non si tratta di uno scontro tra generazioni, ma i partiti hanno il dovere di spianare la strada ai giovani». E agli avversari che candidano le «Marianne Madìa prese dai salotti della sinistra (ma non cita la sua diretta avversaria Picierno, ndr)» la Carfagna rinfaccia «l’impegno a distribuire cartine e filtri per preparare le canne come unica politica giovanile che conoscono». La sala strapiena (anche perchè oggettivamente piccola) scoppia in un applauso. Mara Carfagna è a suo agio nei panni della pasdaran della destra: ferma, decisa. All’incontro con i giovani del Pdl al bar Moka ieri sera, ha finanche oscurato il più tosto dei parlamentari del centro destra: Edmondo Cirielli. Quella della parlamentare azzurra è stata una difesa a tutto campo delle politiche del centro destra. A cominciare dai temi della famiglia che va difesa senza se e ma, contro il pericolo della dissoluzione, contro l’apertura agli omosessuali. «Dall’altra parte dove convivono omosessuali e cattolici con il cilicio non mi apre che abbiano idee chiare. Il Pdl ha una omogeneità culturale che lo rende l’unico soggetto politico titolato a parlare di famiglia», dice. Insomma un antipasto di quello che potrebbe essere un futuro del suo impegno da ministro della famiglia. Lei spiega che, sull’onda di Sarkozy, anche in Italia è necessario avviare un «processo al ’68», un particolare momento della storia italiana che ancora oggi è ritenuto base della cultura giovanile. «Non per bacchettoneggiare (inventa un neologismo lì per lì, ndr): ma alzarsi per far sedere un anziano o una signora nell’autobus, è questione d’educazione». E già che c’è auspica «che ci si alzi dai banchi anche quando entra un professore in classe». Anche qui applausi dalla platea vestita come ad un happy hours. Il pubblico ha difficoltà a stare ai tempi dei comizi: i coetanei del centro sinistra sono più pronti a battere le mani ai passaggi salienti, qui ci si guarda intorno con sospetto, goffamente si interrompe con applausi a grappoli, qua e là. Ma l’interesse è desto, forte: giovani professionisti. imprenditori, studenti universitari e anche qualche liceale si passa le mani tra i capelli gelatinati e ascolta senza fiatare.È una parte della città che si vede poco in occasione di incontri politici e manifestazioni di piazza. La Carfagna catalizza nuove attenzioni alla politica. In questo è già riuscita. Poi ancora il richiamo alle politiche per la famiglia: misure concrete come quella di ridurre il costo dei mutui. E nel sesto anniversario dell’attentato a Marco Biagi, la Carfagna rilancia il progetto di portare a compimento la legge sulla flessibilità: difendendo innanzitutto i risultato conseguiti in termini di occupazione («Occupati mai ai livelli di oggi: 6,7%», spiega). Poi puntando ad introdurre ammortizzatori sociali per sostenere tra un periodo e l’altro di lavoro coloro che hanno questo tipo di contratti. Ma anche la detassazione della tredicesima e degli straordinari per accrescere il potere di acquisto di stipendi e salari è una delle formule ripescate dal programma del Pdl. Lo slogan della Carfagna è «Lavorare di più, per guadagnare di più», che lei contrappone a quello di sinistra «lavorare tutti lavorare meno». Il sostegno delle politiche per i giovani e le famiglie è stato anche il tema dell’intervento di Cirielli introdotto da Vittorio Acocella, coordinatore salernitano di Forza Italia giovani e candidato alla Camera e da Antonio Iannone presidente provinciale e dirigente nazionale di Azione giovani. «Si tratta di offrire occasioni ai giovani a partire dalla meritocrazia – ha detto Cirielli – Evitando le pratiche della politica politicante, delle raccomandazioni e di quello che è un vero voto di scambio quando i politici si offrono come intermediari tra chi cerca lavoro e chi lo offre».
Il Mattino 16 marzo 2008
Rispondi